Sequestrato stabilimento industriale a Monopoli: "Emissioni senza autorizzazione"
Gli agenti della Guardia Costiera hanno accertato che l'azienda aveva avviato un’attività di gestione di rifiuti speciali in assenza del prescritto titolo autorizzativo.
giovedì 2 dicembre 2021
15.39
Nella mattinata di oggi personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale (NOPA) della Guardia Costiera di Bari ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento industriale sito nella zona industriale di Monopoli, in uso alla Società Europlast srl, presso il quale si svolgevano attività di lavorazione di materie plastiche.
Si è accertato che la società in parola esercitava in assenza dell'obbligatoria autorizzazione alle emissioni in atmosfera, di sistemi di trattamento delle emissioni e di aspirazione localizzati. Inoltre, le indagini hanno permesso di accertare che la Europlast srl aveva avviato un'attività di gestione di rifiuti speciali in assenza del prescritto titolo autorizzativo. Gli accertamenti eseguiti dal N.O.P.A. si iscrivono in una più ampia attività investigativa che aveva trovato impulso a seguito della segnalazione proveniente da 115 operatori sanitari che lamentavano forti miasmi e più in generale problemi ambientali. Indagini, eseguite anche con l'ausilio di un esperto ingegnere ambientale, che solo una settimana fa avevano già determinato il sequestro di altre due società che operavano presso un opificio dedito alla lavorazione dell'alluminio sito nella zona industriale di Monopoli.
Si è accertato che la società in parola esercitava in assenza dell'obbligatoria autorizzazione alle emissioni in atmosfera, di sistemi di trattamento delle emissioni e di aspirazione localizzati. Inoltre, le indagini hanno permesso di accertare che la Europlast srl aveva avviato un'attività di gestione di rifiuti speciali in assenza del prescritto titolo autorizzativo. Gli accertamenti eseguiti dal N.O.P.A. si iscrivono in una più ampia attività investigativa che aveva trovato impulso a seguito della segnalazione proveniente da 115 operatori sanitari che lamentavano forti miasmi e più in generale problemi ambientali. Indagini, eseguite anche con l'ausilio di un esperto ingegnere ambientale, che solo una settimana fa avevano già determinato il sequestro di altre due società che operavano presso un opificio dedito alla lavorazione dell'alluminio sito nella zona industriale di Monopoli.