Sfregi alla tomba del comandante Marzulli, preso un 58enne di Bari
Conclusa l'indagine della Polizia Locale, coordinata dalla Procura. Decaro: «A nessuno verrà più in mente di commettere atti simili»
sabato 26 maggio 2018
14.08
Piena luce è stata fatta sui vergognosi episodi di oltraggio alla tomba di Nicola Marzulli, compianto comandante della Polizia Locale di Bari scomparso lo scorso 14 febbraio. L'indagine della Polizia Giudiziaria si è conclusa, portando all'individuazione del 58enne barese C.P.G., individuato quale autore dei vili gesti.
L'uomo è stato bloccato dagli agenti della Polizia Locale, grazie ad una delicata attività di indagine coordinata e diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari Dott.ssa Grazia Errede, appena 36 ore dopo l'ultimo sfregio alla lapide. Il Sostituto Procuratore Errede, nella circostanza, ha autorizzato anche all'installazione di un sistema di ripresa video attraverso cui è stato possibile individuare il soggetto che, nel primo pomeriggio di giovedì scorso, aveva danneggiato non solo la foto del Comandante Marzulli ma anche sottratto la campana della lampada votiva strappando persino il portalampada interno e lampadina ad esso collegata.
Al termine dell'atto di vilipendio, il soggetto ha addirittura eseguito un gesto di disprezzo con la mano all'indirizzo della lapide. Le modalità con cui si sono svolti i fatti sono assimilabili a quelle riscontrate nei precedenti sfregi.
L'uomo, dopo gli adempimenti di rito, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per i reati di vilipendio aggravato dai futili motivi e compiuto con l'uso di arma da taglio nonché per furto aggravato per aver sottratto gli accessori della lapide.
«Forse ora il Comandante Marzulli troverà pace – commenta il sindaco Decaro – e con lui la sua famiglia che in queste settimane è stata oltraggiata da questi atti infami. Era nostro dovere individuare il colpevole, lo dovevamo al Comandante, alla famiglia e a tutti i cittadini che insieme a noi si sono indignati davanti a questa vicenda. Voglio ringraziare tutto il corpo della Polizia locale che anche in questo caso ha lavorato per il suo Comandante e per la città e il sostituto Procuratore della Repubblica Errede che ha seguito insieme a noi la vicenda con lo stesso spirito di collaborazione che in questi anni ha permesso a questa città di fare grandi passi in avanti sul fronte della legalità. Giustizia è fatta, ora credo non verrà più in mente a nessuno di compiere di nuovo gesti simili».
L'uomo è stato bloccato dagli agenti della Polizia Locale, grazie ad una delicata attività di indagine coordinata e diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari Dott.ssa Grazia Errede, appena 36 ore dopo l'ultimo sfregio alla lapide. Il Sostituto Procuratore Errede, nella circostanza, ha autorizzato anche all'installazione di un sistema di ripresa video attraverso cui è stato possibile individuare il soggetto che, nel primo pomeriggio di giovedì scorso, aveva danneggiato non solo la foto del Comandante Marzulli ma anche sottratto la campana della lampada votiva strappando persino il portalampada interno e lampadina ad esso collegata.
Al termine dell'atto di vilipendio, il soggetto ha addirittura eseguito un gesto di disprezzo con la mano all'indirizzo della lapide. Le modalità con cui si sono svolti i fatti sono assimilabili a quelle riscontrate nei precedenti sfregi.
L'uomo, dopo gli adempimenti di rito, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per i reati di vilipendio aggravato dai futili motivi e compiuto con l'uso di arma da taglio nonché per furto aggravato per aver sottratto gli accessori della lapide.
«Forse ora il Comandante Marzulli troverà pace – commenta il sindaco Decaro – e con lui la sua famiglia che in queste settimane è stata oltraggiata da questi atti infami. Era nostro dovere individuare il colpevole, lo dovevamo al Comandante, alla famiglia e a tutti i cittadini che insieme a noi si sono indignati davanti a questa vicenda. Voglio ringraziare tutto il corpo della Polizia locale che anche in questo caso ha lavorato per il suo Comandante e per la città e il sostituto Procuratore della Repubblica Errede che ha seguito insieme a noi la vicenda con lo stesso spirito di collaborazione che in questi anni ha permesso a questa città di fare grandi passi in avanti sul fronte della legalità. Giustizia è fatta, ora credo non verrà più in mente a nessuno di compiere di nuovo gesti simili».