Sgominato traffico di reperti archeologici in Calabria, perquisizioni anche a Bari
La Procura di Crotone ha portato all'arresto di 23 persone. Il traffico illecito passava anche dalla Puglia
martedì 19 novembre 2019
C'era anche Bari nella rete del traffico illecito di reperti archeologici che i carabinieri e la Procura di Crotone hanno sgominato. Sono 23 gli arresti eseguiti nell'operazione "Achei" dalle autorità calabresi, che hanno sgominato una banda attiva nelle operazioni di scavo illecito nella zona di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, per recuperare preziosi oggetti archeologici e smerciarli all'estero.
Le perquisizioni dei militari sono state condotte anche a Bari, nonché a Crotone, Benevento, Bolzano, Caserta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Ferrara, Frosinone, Latina, Matera, Milano, Perugia, Potenza, Ravenna, Reggio Calabria, Roma, Siena, Terni, Viterbo.
Perquisizioni sono state condotte anche in Francia, Serbia, Inghilterra e Germania.
A capo dell'organizzazione criminale, secondo quanto ricostruito dalla Procura calabrese, c'erano un 59enne e un 30enne originari della Calabria, zona di cui conoscevano i siti più ricchi di reperti archeologici di grande valore.
Le perquisizioni dei militari sono state condotte anche a Bari, nonché a Crotone, Benevento, Bolzano, Caserta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Ferrara, Frosinone, Latina, Matera, Milano, Perugia, Potenza, Ravenna, Reggio Calabria, Roma, Siena, Terni, Viterbo.
Perquisizioni sono state condotte anche in Francia, Serbia, Inghilterra e Germania.
A capo dell'organizzazione criminale, secondo quanto ricostruito dalla Procura calabrese, c'erano un 59enne e un 30enne originari della Calabria, zona di cui conoscevano i siti più ricchi di reperti archeologici di grande valore.