Sicurezza a Bari, il viceministro Sisto: «Valutare l'intervento dell'esercito»
Il sottosegretario parla dopo il corteo contromano. Silp Cgil risponde: «Rispettare ruolo della polizia»
lunedì 26 giugno 2023
9.40
«Bari è una città insicura. Non si può circolare senza avere il timore che possa accadere qualche episodio, anche casuale, di criminalità. L'ho detto più volte anche al sindaco, e penso che non si possa liquidare la questione dicendo che c'è un "simbolismo criminale"». Lo ha dichiarato Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, a commento di quanto accaduto sabato a Bari, con il corteo funebre del 27enne Christian Di Gioia che ha marciato contromano davanti al carcere per omaggiare il giovane morto in un incidente a Japigia il 22 giugno scorso. Da parenti e amici della vittima, inoltre, sono arrivate anche minacce all'Arma dei carabinieri, poiché - sostengono - ci sarebbe il coinvolgimento di un veicolo dei militari nel sinistro mortale; un'ipotesi smentita, però, ufficialmente dalla polizia locale.
«Ritengo - ha riferito Sisto - che a Bari servono le maniere forti, anche pensando ad un'operazione Strade sicure. Ho già avuto modo di affrontare il tema con i ministri Crosetto e Piantendosi, perchè Bari credo abbia bisogno di un intervento dell' Esercito. Il gioco dello scansare le responsabilità è finito».
Ancora Sisto: «Vorrei sentire sul punto anche il sindaco Antonio Decaro, perché mi piacerebbe che anche lui fosse d'accordo su questo e fare insieme la richiesta d'intervento dell' Esercito. Non si tratta di antagonismi politici. Difronte alla alla sicurezza dei cittadini non c'è appartenenza, ma solo dovere, adempimento e obbligo d'intervenire».
Sulle immagini del corteo contromano di sabato, secondo Sisto «C'è anche un'aggravante nel codice penale, quella della scorreria. Cioè criminali che scorrono per le vie della città impadronendosi del territorio. Un'immagine pessima che non fa bene certamente a Bari ma soprattutto, aldilà dell'immagine, preoccupa per la sopravvivenza dei nostri concittadini».
Il paventato intervento dell'esercito a Bari, però, fa levare gli scudi della Cgil contro il sottosegretario Sisto: «Il problema della sicurezza non si risolve con gli slogan da parte di chi ha responsabilità politiche ed è ancora più grave se agli slogan si unisce la non conoscenza dei principi cardine di uno stato democratico, dove la sicurezza interna è affidata alle forze di polizia e non all'esercito». Così il segretario del Silp Cgil Pietro Colapietro replica al vice ministro alla giustizia Paolo Sisto che ha chiesto di valutare l'intervento dei militari per garantire la sicurezza a Bari dopo le minacce ai carabinieri e il corteo di scooter contromano dopo un incidente in moto in cui è morto Di Gioia.
«Le competenze delle forze di polizia sono chiare e stabilite dalla legge - dice Colapietro. Non è possibile continuare a confondere sicurezza interna, difesa e sicurezza esterna. Non è possibile continuare a portare avanti un tentativo strisciante di militarizzazione della sicurezza pensando che un contesto urbano sia paragonabile a uno scenario di guerra».
Colapietro annuncia che farà presente la situazione al capo della polizia Vittorio Pisani, e chiederà al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di «Ribadire a tutti i suoi colleghi di governo quali sono peculiarità, specificità e compiti delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa. A noi - conclude - servono organici, mezzi e risorse».
«Ritengo - ha riferito Sisto - che a Bari servono le maniere forti, anche pensando ad un'operazione Strade sicure. Ho già avuto modo di affrontare il tema con i ministri Crosetto e Piantendosi, perchè Bari credo abbia bisogno di un intervento dell' Esercito. Il gioco dello scansare le responsabilità è finito».
Ancora Sisto: «Vorrei sentire sul punto anche il sindaco Antonio Decaro, perché mi piacerebbe che anche lui fosse d'accordo su questo e fare insieme la richiesta d'intervento dell' Esercito. Non si tratta di antagonismi politici. Difronte alla alla sicurezza dei cittadini non c'è appartenenza, ma solo dovere, adempimento e obbligo d'intervenire».
Sulle immagini del corteo contromano di sabato, secondo Sisto «C'è anche un'aggravante nel codice penale, quella della scorreria. Cioè criminali che scorrono per le vie della città impadronendosi del territorio. Un'immagine pessima che non fa bene certamente a Bari ma soprattutto, aldilà dell'immagine, preoccupa per la sopravvivenza dei nostri concittadini».
Il paventato intervento dell'esercito a Bari, però, fa levare gli scudi della Cgil contro il sottosegretario Sisto: «Il problema della sicurezza non si risolve con gli slogan da parte di chi ha responsabilità politiche ed è ancora più grave se agli slogan si unisce la non conoscenza dei principi cardine di uno stato democratico, dove la sicurezza interna è affidata alle forze di polizia e non all'esercito». Così il segretario del Silp Cgil Pietro Colapietro replica al vice ministro alla giustizia Paolo Sisto che ha chiesto di valutare l'intervento dei militari per garantire la sicurezza a Bari dopo le minacce ai carabinieri e il corteo di scooter contromano dopo un incidente in moto in cui è morto Di Gioia.
«Le competenze delle forze di polizia sono chiare e stabilite dalla legge - dice Colapietro. Non è possibile continuare a confondere sicurezza interna, difesa e sicurezza esterna. Non è possibile continuare a portare avanti un tentativo strisciante di militarizzazione della sicurezza pensando che un contesto urbano sia paragonabile a uno scenario di guerra».
Colapietro annuncia che farà presente la situazione al capo della polizia Vittorio Pisani, e chiederà al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di «Ribadire a tutti i suoi colleghi di governo quali sono peculiarità, specificità e compiti delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa. A noi - conclude - servono organici, mezzi e risorse».