Soccorre un'auto sulla 96 e nel frattempo gli rubano la borsa
E' successo ieri sera. Un ragazzo era finito contro il guard rail e chi ha chiamato i soccorsi ha trovato una brutta sorpresa al suo ritorno
domenica 6 maggio 2018
11.21
E' successo ieri sera verso le 21.30. Un'auto percorre la strada statale 96 da Bari in direzione Modugno. Dietro una seconda e una terza auto. Ad un certo punto alla prima scoppia una gomma e il ragazzo alla guida perde il controllo finendo sul guard rail. Nell'impatto il giovane viene sbalzato sul sedile di dietro ferendosi alle gambe. A quel punto le due auto che lo seguivano si fermano sul ciglio della strada e gli occupanti scendono per aiutarlo. "Mio figlio Gianluca non si tira mai indietro. Quando ha visto l'impatto davanti a i suoi occhi si è subito fermato per vedere se il ragazzo alla guida stesse bene - racconta Lucio Romano, il padre del soccorritore, entrambi di Trani - il giovane si lamentava di diversi traumi alle gambe così lui e l'altra coppia che li seguiva hanno chiamato il 118. Mio figlio nello scendere dall'auto l'ha anche chiusa a chiave". Questo particolare sembra superfluo invece no. Dopo che sul posto giunge l'ambulanza e che quindi il giovane che ha subito l'incidente è nelle mani dei sanitari, il ragazzo torna alla sua auto. "In quel momento - prosegue il padre non poteva credere ai suoi occhi. Gli avevano rotto il vetro. Mio figlio allora pensa che gli infermieri del 118 abbiamo rotto loro il vetro pensando che all'interno ci fosse il giovane ferito invece dall'ambulanza gli assicurano che avevano già visto l'auto contro il guard rail quando sono arrivati sul posto. Mio figlio allora guarda sul sedile, la sua borsa era sparita". Il protagonista del soccorso è sgomento, qualcuno vedendo la scena dell'incidente ha pensato bene di accostarsi alla sua auto e di rompergli il vetro per rubargli la borsa. "Non avremmo mai pensato che esistesse gente senza scrupoli che davanti ad un incidente pensa di rubare gli effetti personali del soccorritore" conclude il padre. Per fortuna nella borsa non c'era denaro e nè i documenti personali del giovane, ma solo documentazione di lavoro.