Sparatoria a Capurso, arrestato un 41enne
L'uomo è ritenuto responsabile, insieme ad un 33enne già fermato, della sparatoria in pieno giorno in Piazza Umberto
venerdì 9 febbraio 2018
16.10
Arrestato un 41enne ritenuto responsabile di una sparatoria in pieno giorno a Capurso. Si tratta di Giovanni Giancotti, colpevole secondo gli inquirenti di essere uno dei due ad aver sparato lo scorso 31 ottobre nella centralissima Piazza Umberto di Capurso. Quel giorno, erano le 13:00 circa della vigilia della festa di Halloween, tra la folla, e tra i tanti bambini che a quell'ora uscivano dalle scuole, avvenne un violento conflitto a fuoco tra due noti malviventi di Capurso, Giovanni Giancotti e Roberto Pentassuglia, 33enne. Entrambi i malviventi rimasero illesi e, solo per una fortunata coincidenza, il folle scambio di colpi d'arma da fuoco non fu causa di gravi conseguenze nei confronti degli ignari passanti e dei residenti delle abitazioni circostanti la zona della sparatoria.
Dai rilievi eseguiti sulla scena del delitto dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche, è stato accertato che i colpi vaganti sparati da entrambi i malviventi colpirono l'ingresso di una abitazione posta a piano terra, la porta a vetri di un circolo ricreativo che in quel momento ospitava alcuni avventori e la porta d'ingresso di un esercizio commerciale, fortunatamente in quel momento chiuso. In esito alle immediate investigazioni, i Carabinieri di Triggiano, si misero alla ricerca di Pentassuglia, il quale fu arrestato dopo 4 giorni di fuga, durante i quali dormì all'addiaccio in ripari di fortuna nelle campagne, nel vano tentativo di sottrarsi alle ricerche dei militari. Infatti, il 3 novembre successivo venne arrestato proprio mentre rientrava presso la propria abitazione per prendere denaro ed effetti personali per poi continuare a darsi alla macchia.
Dopo questo primo risultato investigativo i Carabinieri di Triggiano hanno continuato senza sosta nella raccolta di numerosi elementi probatori, che hanno consentito di calibrare puntuali accuse anche nei confronti di Giancotti, resosi responsabile, al pari dell'altro uomo, di un'azione di fuoco, la cui gravità, per le possibili conseguenze, ha scosso la cittadina Capursese. Sono stati inoltre deferiti in stato di libertà altri due noti pregiudicati di Capurso, che presenti al conflitto a fuoco aiutarono, nell'immediatezza del fatto, Giancotti a fuggire.
I motivi del contrasto tra i due malviventi, che hanno poi determinato la violenta sparatoria del 31 ottobre, sono da ricercarsi nei contrasti tra gruppi rivali per il controllo della piazza di spaccio di Capurso. Una situazione assolutamente pericolosa, che la sinergica risposta fornita dall'Autorità Giudiziaria del Capoluogo e dall'Arma dei Carabinieri ha evitato potesse determinare ulteriori e più tragiche conseguenze.
Dai rilievi eseguiti sulla scena del delitto dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche, è stato accertato che i colpi vaganti sparati da entrambi i malviventi colpirono l'ingresso di una abitazione posta a piano terra, la porta a vetri di un circolo ricreativo che in quel momento ospitava alcuni avventori e la porta d'ingresso di un esercizio commerciale, fortunatamente in quel momento chiuso. In esito alle immediate investigazioni, i Carabinieri di Triggiano, si misero alla ricerca di Pentassuglia, il quale fu arrestato dopo 4 giorni di fuga, durante i quali dormì all'addiaccio in ripari di fortuna nelle campagne, nel vano tentativo di sottrarsi alle ricerche dei militari. Infatti, il 3 novembre successivo venne arrestato proprio mentre rientrava presso la propria abitazione per prendere denaro ed effetti personali per poi continuare a darsi alla macchia.
Dopo questo primo risultato investigativo i Carabinieri di Triggiano hanno continuato senza sosta nella raccolta di numerosi elementi probatori, che hanno consentito di calibrare puntuali accuse anche nei confronti di Giancotti, resosi responsabile, al pari dell'altro uomo, di un'azione di fuoco, la cui gravità, per le possibili conseguenze, ha scosso la cittadina Capursese. Sono stati inoltre deferiti in stato di libertà altri due noti pregiudicati di Capurso, che presenti al conflitto a fuoco aiutarono, nell'immediatezza del fatto, Giancotti a fuggire.
I motivi del contrasto tra i due malviventi, che hanno poi determinato la violenta sparatoria del 31 ottobre, sono da ricercarsi nei contrasti tra gruppi rivali per il controllo della piazza di spaccio di Capurso. Una situazione assolutamente pericolosa, che la sinergica risposta fornita dall'Autorità Giudiziaria del Capoluogo e dall'Arma dei Carabinieri ha evitato potesse determinare ulteriori e più tragiche conseguenze.