Sparatoria a Japigia, subito la svolta: cinque arresti, due sono minorenni

Nel mirino dei sicari il 20enne Raffaele Lafirenze, illeso per miracolo. In serata arrestati cinque giovani tra i 16 e i 23 anni

mercoledì 17 aprile 2024 9.21
A cura di Nicola Miccione
Ci sono volute poche ore per individuare i presunti autori - un commando di cinque persone di età compresa tra i 16 e i 23 anni, tutte di Bari - del tentato omicidio di Raffaele Lafirenze, 20enne barese parente del boss Savino Parisi, ferito all'altezza del collo ieri mattina mentre era in auto in via Appulo, al quartiere Japigia.

La svolta è arrivata nel corso della giornata, quando i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, intervenuti sul posto, hanno intercettato un'altra vettura con a bordo gli indagati che hanno tentato la fuga. In quattro sono stati subito bloccati, il quinto invece è stato bloccato mentre provava a scavalcare la recinzione in muratura di una proprietà privata: si tratta del 23enne Giuseppe Potente, dei 20enni Alessandro De Serio e Michele Coppa e di due minori, ambedue di 16 anni, tutti di Bari.

Tutti sono accusati, a vario titolo, di tentato omicidio in concorso e detenzione e porto abusivo di arma clandestina. I fatti risalgono a ieri mattina, attorno alle ore 04.00, in via Appulo, strada del rione Japigia quasi ad angolo con via Archimede, dove la vittima, che ha precedenti di polizia, era in auto quando il mezzo è stato raggiunto da vari colpi di arma da fuoco al parabrezza e all'altezza di un faro. Sembrerebbe, infatti, che chi ha sparato l'avrebbe fatto con l'obiettivo di uccidere.

Pochi minuti dopo l'agguato, sul posto, s'è radunato un numeroso gruppo di persone, mentre il 20enne, condotto dal 118 presso il pronto soccorso del Policlinico di Bari è stato dimesso nel giro di poche ore: ha riportato soltanto una lieve ferita al collo. Non lontano dall'auto della vittima, i militari del Comando Provinciale di Bari intervenuti sul posto per i rilievi e le prime indagini, hanno intercettato un'altra vettura con a bordo gli indagati che hanno tentato la fuga per il quartiere.

In quattro sono stati prontamente bloccati, il quinto, invece, è stato fermato mentre provava a scavalcare la recinzione in muratura di una vicina proprietà privata. La pistola usata per l'agguato, una calibro 9 Bruni modello 84, senza matricola ed ancora con il caricatore inserito, è stata sequestrata e sarà analizzata a breve, mentre i rilievi sul luogo dell'accaduto sono stati svolti dai militari della Sezione Investigazioni Scientifiche. Al vaglio anche le telecamere di videosorveglianza.

I minorenni, intanto, sono stati condotti nel centro di prima accoglienza del carcere minorile di Bari, mentre i maggiorenni sono stati trasferiti nel penitenziario del capoluogo. Alla base, probabilmente, vari dissidi fra le giovani leve delle famiglie mafiose: pare, infatti, che la vittima e i presunti autori tornassero da una festa.