Stati generali Cgil Puglia, Boccia: «Ridurre le diseguaglianze è la priorità»
Il ministro per le Regioni e le autonomie: «Con il Covid dobbiamo convivere, siamo la migliore sanità del mondo. Opposizione ci dia una mano»
giovedì 3 settembre 2020
11.57
Proseguono gli "Stati generali" della Cgil Puglia, in corso questa mattina al teatro Petruzzelli di Bari. Fra gli ospiti anche il pugliese Francesco Boccia, ministro per le Regioni e le autonomie, che dice: «Il divario Nord-Sud è sotto gli occhi di tutti noi. Questo contributo della Cgil sulla Puglia e sul Paese è molto importante, che si inserisce nel lavoro che il Governo ha fatto a villa Pamphilij e che è già nelle schede che il ministro Amendola (per gli Affari europei, Ndr) ha raccolto in questi mesi estivi. Ridurre le diseguaglianze è la priorità assoluta; questo è l'impegno del Governo. Io e i ministri Provenzano e Amendola lavoriamo intensamente su questo obiettivo, ognuno con gli strumenti a sua disposizione. Posso garantire che la riforma quadro dell'autonomia differenziata, come ricorda il presidente della Repubblica, rafforza l'autonomia nazionale se c'è sussidiarietà e c'è il finanziamento integrale dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. Una classe politica che per vent'anni non ha garantito i livelli essenziali delle prestazioni ha la responsabilità di aver acuito quelle diseguaglianze. Noi abbiamo il dovere di invertire la rotta: scuola, sanità, trasporto pubblico locale e assistenza impongono la riduzione delle diseguaglianze. Con la Cgil abbiamo avuto un confronto costruttivo, proiettato al futuro rispetto agli orizzonti che abbiamo il dovere di disegnare, ma condizionato dalla concretezza che il mondo del lavoro chiede alla politica. La transizione energetica deve essere chiara e non può non partire da Ilva; lo sviluppo sostenibile deve condizionare le politiche di oggi».
Per Boccia, «La Puglia è un modello da seguire, ma non può bastare: il Mezzogiorno ha bisogno di certezze. Il Recovery fund, se orientato alla riduzione delle diseguaglianze in tutto il Mezzogiorno, in tutte le aree interne e nelle aree di montagna del Nord, può essere la svolta per il Paese. Per far questo ci vuole un orizzonte condiviso, anche dalle opposizioni. Grazie all'aiuto dei sindacati, abbiamo arricchito la nostra valutazione. Questa è una strada senza ritorno: definiamo i livelli essenziali delle prestazioni, finanziamoli con il Recovery fund, poi consentiamo alle nostre imprese, straordinarie in questo anno, di liberarsi. Le imprese hanno bisogno del nostro sostegno e di poter operare in tempi rapidissimi».
Sull'emergenza Covid, Boccia continua: «Stiamo convivendo con il virus. A marzo l'Italia era considerato paese di untori, oggi siamo considerati tra i paesi più sicuri al mondo. Forse siamo il paese oggi con la sanità più solida al mondo, e di questo dobbiamo essere orgogliosi. Gli operatori sanitari hanno fatto un lavoro unico, e le organizzazioni sindacali ci hanno dato una grande mano. Io ho viaggiato con loro a marzo e aprile; da questa città (Bari, Ndr) sono partiti tanti infermieri e medici volontari, molti sono andati a Bergamo e Brescia quando la situazione era drammatica. Ora siamo in grado di convivere col Covid fino a quando non ci sarà il vaccino, ma sappiamo che ogni giorno ci sono nuovi positivi: la scuola riaprirà in massima sicurezza, ma quando ci saranno dei positivi interverremo con gli operatori sanitari, mettendo in sicurezza ragazzi, famiglie, docenti e personale. La convivenza varrà nelle scuole, nelle imprese, nelle strade e nei luoghi di aggregazione. Dobbiamo tenere in sicurezza il Paese».
Boccia insiste: «Questo confronto della Cgil ci ribadisce che è cambiata la relazione tra i modelli di produzione e i concetti di lavoro a cui eravamo abituati. La catena del valore si è accorciata; siamo tornati a una riduzione della catena del valore per i diritti umani. Mai più diritti umani compressi per vincoli di bilancio; questa è una lezione che la politica europea ha capito, e in Italia è stato possibile con il Pd e il centrosinistra al governo. Il lavoro dell'opposizione di controllo della maggioranza è nobile, poi però bisogna passare alla fase costruttiva e in questi mesi abbiamo ricevuto, anche nei momenti più drammatici, molte critiche e non abbiamo mai fatto polemiche siamo andati avanti lavorando e i risultati danno ragione alla sicurezza degli italiani. Se le opposizioni decideranno di collaborare e di darci dei contributi anche sulla scuola noi li raccoglieremo. Abbiamo messo in sicurezza con due protocolli vitali, approvati all'unanimità di regioni ed enti locali, la sicurezza in caso di contagio nelle scuole e il trasporto pubblico locale e il trasporto scolastico. Se ci sono altri contributi, noi siamo aperti».
Boccia chiude sull'autonomia differenziata: «Garantendo al Mezzogiorno la definizione dei Lep, l'autonomia differenziata deve andare avanti. Abbiamo bisogno di tempi rapidi su molte decisioni; non è giusto che molte decisioni vengano prese a Roma quando dovrebbero essere prese sul territorio. Il Parlamento dirà l'ultima parola. con le regioni c'è sempre un confronto franco. Rivendico il regionalismo italiano, in questo 4 mesi abbiamo ottenuto risultati straordinari, grazie a linee guida dello Stato applicate sui territori. Abbiamo chiuso decine di accordi in maniera unitaria; i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Modelli federali come Stati Uniti, i lander tedeschi e le comunidades in Spagna anno avuto grosse difficoltà rispetto a noi».
Per Boccia, «La Puglia è un modello da seguire, ma non può bastare: il Mezzogiorno ha bisogno di certezze. Il Recovery fund, se orientato alla riduzione delle diseguaglianze in tutto il Mezzogiorno, in tutte le aree interne e nelle aree di montagna del Nord, può essere la svolta per il Paese. Per far questo ci vuole un orizzonte condiviso, anche dalle opposizioni. Grazie all'aiuto dei sindacati, abbiamo arricchito la nostra valutazione. Questa è una strada senza ritorno: definiamo i livelli essenziali delle prestazioni, finanziamoli con il Recovery fund, poi consentiamo alle nostre imprese, straordinarie in questo anno, di liberarsi. Le imprese hanno bisogno del nostro sostegno e di poter operare in tempi rapidissimi».
Sull'emergenza Covid, Boccia continua: «Stiamo convivendo con il virus. A marzo l'Italia era considerato paese di untori, oggi siamo considerati tra i paesi più sicuri al mondo. Forse siamo il paese oggi con la sanità più solida al mondo, e di questo dobbiamo essere orgogliosi. Gli operatori sanitari hanno fatto un lavoro unico, e le organizzazioni sindacali ci hanno dato una grande mano. Io ho viaggiato con loro a marzo e aprile; da questa città (Bari, Ndr) sono partiti tanti infermieri e medici volontari, molti sono andati a Bergamo e Brescia quando la situazione era drammatica. Ora siamo in grado di convivere col Covid fino a quando non ci sarà il vaccino, ma sappiamo che ogni giorno ci sono nuovi positivi: la scuola riaprirà in massima sicurezza, ma quando ci saranno dei positivi interverremo con gli operatori sanitari, mettendo in sicurezza ragazzi, famiglie, docenti e personale. La convivenza varrà nelle scuole, nelle imprese, nelle strade e nei luoghi di aggregazione. Dobbiamo tenere in sicurezza il Paese».
Boccia insiste: «Questo confronto della Cgil ci ribadisce che è cambiata la relazione tra i modelli di produzione e i concetti di lavoro a cui eravamo abituati. La catena del valore si è accorciata; siamo tornati a una riduzione della catena del valore per i diritti umani. Mai più diritti umani compressi per vincoli di bilancio; questa è una lezione che la politica europea ha capito, e in Italia è stato possibile con il Pd e il centrosinistra al governo. Il lavoro dell'opposizione di controllo della maggioranza è nobile, poi però bisogna passare alla fase costruttiva e in questi mesi abbiamo ricevuto, anche nei momenti più drammatici, molte critiche e non abbiamo mai fatto polemiche siamo andati avanti lavorando e i risultati danno ragione alla sicurezza degli italiani. Se le opposizioni decideranno di collaborare e di darci dei contributi anche sulla scuola noi li raccoglieremo. Abbiamo messo in sicurezza con due protocolli vitali, approvati all'unanimità di regioni ed enti locali, la sicurezza in caso di contagio nelle scuole e il trasporto pubblico locale e il trasporto scolastico. Se ci sono altri contributi, noi siamo aperti».
Boccia chiude sull'autonomia differenziata: «Garantendo al Mezzogiorno la definizione dei Lep, l'autonomia differenziata deve andare avanti. Abbiamo bisogno di tempi rapidi su molte decisioni; non è giusto che molte decisioni vengano prese a Roma quando dovrebbero essere prese sul territorio. Il Parlamento dirà l'ultima parola. con le regioni c'è sempre un confronto franco. Rivendico il regionalismo italiano, in questo 4 mesi abbiamo ottenuto risultati straordinari, grazie a linee guida dello Stato applicate sui territori. Abbiamo chiuso decine di accordi in maniera unitaria; i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Modelli federali come Stati Uniti, i lander tedeschi e le comunidades in Spagna anno avuto grosse difficoltà rispetto a noi».