"Storia di una famiglia perbene", da Bari a Canale 5, intervista a Rosa Ventrella

Originaria della nostra città, da anni vive a Cremona: "Con le mie origini ho un rapporto pieno di contrasti, ma molto viscerale"

martedì 14 dicembre 2021 9.51
A cura di Marzia Morva
La nostra regione ha dato i natali a tanti artisti e personaggi famosi presenti in tutti gli ambiti delle arti. Uno dei talenti pugliesi doc, conosciuto a livello internazionale, è la scrittrice Rosa Ventrella originaria di Bari, residente da anni a Cremona. Il suo romanzo "Storia di una famiglia perbene" divenuto un successo letterario a livello europeo, è diventato anche un prodotto televisivo di ottima qualità e di rilievo, seguito da ascolti molto alti e valutazioni apprezzate dalla critica specializzata. La trasposizione televisiva del romanzo in una fiction è stata trasmessa da Canale 5, rete ammiraglia Mediaset; suddivisa in quattro puntate è stata ambientata in alcune delle città della nostra terra, location principale è Bari e la Città Vecchia, ma anche Monopoli e il litorale di Capitolo.

La storia è ambientata nella Bari tra gli anni '80 e '90, narrata nel libro della scrittrice Ventrella, e proposta nella fiction intrisa di elementi di baresità tutti ben illustrati. La storia d'amore, seppur impossibile da vivere, tra i due giovani protagonisti, supera il male che circonda le due famiglie, il malaffare, la delinquenza che esige i suoi spazi e detta le sue regole. Le famiglie dei due protagonisti, in conflitto tra loro, non potranno e non riusciranno a fermare la bellezza dei sentimenti che vince su tutto.

I suoi romanzi hanno avuto un successo internazionale, sono stati tradotti in tutte le lingue del mondo. Si aspettava un riscontro e un'attenzione così di rilievo? C' è stato molto apprezzamento dalla stampa e dalla critica per i suoi libri, come sta vivendo questo successo?

Non mi aspettavo senz'altro l'interesse di tanti editori stranieri verso i miei romanzi, soprattutto perché rappresentano una realtà sociale molto legata al territorio e quindi particolareggiata. Mi ha fatto molto piacere leggere le recensioni molto positive proprio da certa stampa estera. Poi mi fa enormemente piacere che due miei romanzi siano stati opzionati per il cinema.

Quale pensiero scritto su di lei dalla stampa europea l'ha maggiormente emozionata?

Ci sono stati diversi commenti che mi hanno emozionato. Certamente le parole di grande apprezzamento della stampa francese, il paragone con la Ferrante per esempio che stimo moltissimo, e un articolo della stampa canadese che mi ha definito "La nuova voce del Sud italiano". Ne sono onorata.

Com'è nata l'idea di scrivere "Storia di una famiglia perbene"? Storia d'amore contrastata tra due ragazzi in un'ambiente di malavita a Bari vecchia.

In realtà "Storia di una famiglia perbene" è nato da una parte per raccontare il rapporto padre-figlia (Maria- Antonio) come scontro generazionale e sociale tra due mondi contrapposti: un padre legato alle radici e alla terra e una figlia che sogna di andare lontano; dall'altra, a livello più universale, è un tentativo di raccontare lo scontro più ad ampio respiro tra il bene e il male. L'amore, inizialmente, era solo un corollario a tutto questo.

Mentre scriveva questa storia quali emozioni erano più forti e sentite?

Le emozioni legate alla controversia dei rapporti familiari. Nel romanzo accadono molte cose nell'evoluzione del personaggio di Maria "Malacarne", la sua crescita personale ed emotiva è strettamente legata al rapporto con la famiglia e con il quartiere. Mi sono sentita per certi versi molto simile a lei.

L'amore trionfa in definitiva su uno scenario abbastanza negativo, il sentimento positivo su ciò che è negativo.

È il sogno di far trionfare sempre il bene sul male, l'amore in senso universale, che è anche amore per la famiglia, per lo stesso Antonio, padre così tanto pieno di contrasti. Vince in senso più lato la famiglia come nucleo fondante delle relazioni sociali più ad ampio respiro.

Cosa l'ha maggiormente colpita della trasposizione del suo romanzo in una fiction?

La bellezza dei luoghi che sembrano vivi nelle immagini così variopinte e colorate che abbiamo ammirato sullo schermo, le voci del quartiere, nel bene e nel male e la bravura di tutti gli attori ovviamente.

Che rapporto ha con Bari sua città d'origine?

Ho un rapporto pieno di contrasti, ma molto viscerale. La Puglia è sempre stata presente sino a oggi nelle mie storie, è un tentativo mio, intimo, di rimanere legata alle mie radici, nel bene e nel male, perché in quelle radici c'è una parte di me che inevitabilmente ha segnato ogni passaggio compiuto nella mia vita.