Strage treni, 18 rinvii a giudizio. Emiliano: «Passo verso verità». Castellano: «Colpevoli fino a prova contraria»
In aula il 28 marzo. Il governatore: «Accanto ai familiari». La presidente Astip: «Chiederemo responsabilità civile per la Regione»
mercoledì 19 dicembre 2018
20.38
Il gup Angela Schiralli ha deciso: tutti rinviati a giudizio nell'ambito del processo sul disastro ferroviario fra Andria e Corato del 12 luglio 2016. Si tratta di 18 persone fisiche più la società Ferrotramviaria, che dovranno presentarsi in aula il prossimo 28 marzo (per Elena Molinaro data anticipata al 14 marzo perché ha richiesto il rito abbreviato).
«Il rinvio a giudizio degli imputati disposto dal Giudice dell'Udienza Preliminare dott.ssa Angela Schiralli - commenta Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia - rappresenta un ulteriore passo verso la verità su un incidente ferroviario che non solo ha provocato morte e dolore, ma che ha segnato profondamente il sistema della mobilità e del trasporto pubblico della Puglia. La Regione costituita parte civile parteciperà al processo accanto ai familiari delle vittime perché siano accertate le effettive responsabilità di quanto accaduto».
Soddisfazione filtra anche da Astip, l'associazione dei parenti delle vittime della strage dei treni. La presidente Daniela Castellano ha dichiarato appena fuori dall'aula bunker del penitenziario di Trani: «Abbiamo avuto tutti paura che qualcuno potesse salvarsi - ha detto. Per me ora sono tutti colpevoli fino a prova contraria. Abbiamo tutta l'intenzione di chiedere la responsabilità civile per la Regione. Giustizia deve essere fatta a trecentosessanta gradi: Il 28 marzo alle 9 saremo di nuovo tutti a Trani; il processo inizierà finalmente. Bisognerebbe pensare di accorciare i tempi della giustizia; noi altre al dolore abbiamo dovuto convivere con attesa e ansia. Questa cosa ci uccide».
Sulla propria pagina Facebook, invece, Astip ha risposto duramente al commento di Emiliano: «Mai sentita o vista la sua vicinanza - dichiara categorica l'associazione. Siamo 15 famiglie che combattono da due anni e mezzo, e possiamo dire con assoluta certezza che nessuna istituzione ci è stata vicina in questa lotta. Sarebbe più opportuno che il presidente della Regione Puglia dica come intende comportarsi nei riguardi di Ferrotramviaria, i cui vertici sono tutti imputati nel processo sul disastro ferroviario».
«Il rinvio a giudizio degli imputati disposto dal Giudice dell'Udienza Preliminare dott.ssa Angela Schiralli - commenta Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia - rappresenta un ulteriore passo verso la verità su un incidente ferroviario che non solo ha provocato morte e dolore, ma che ha segnato profondamente il sistema della mobilità e del trasporto pubblico della Puglia. La Regione costituita parte civile parteciperà al processo accanto ai familiari delle vittime perché siano accertate le effettive responsabilità di quanto accaduto».
Soddisfazione filtra anche da Astip, l'associazione dei parenti delle vittime della strage dei treni. La presidente Daniela Castellano ha dichiarato appena fuori dall'aula bunker del penitenziario di Trani: «Abbiamo avuto tutti paura che qualcuno potesse salvarsi - ha detto. Per me ora sono tutti colpevoli fino a prova contraria. Abbiamo tutta l'intenzione di chiedere la responsabilità civile per la Regione. Giustizia deve essere fatta a trecentosessanta gradi: Il 28 marzo alle 9 saremo di nuovo tutti a Trani; il processo inizierà finalmente. Bisognerebbe pensare di accorciare i tempi della giustizia; noi altre al dolore abbiamo dovuto convivere con attesa e ansia. Questa cosa ci uccide».
Sulla propria pagina Facebook, invece, Astip ha risposto duramente al commento di Emiliano: «Mai sentita o vista la sua vicinanza - dichiara categorica l'associazione. Siamo 15 famiglie che combattono da due anni e mezzo, e possiamo dire con assoluta certezza che nessuna istituzione ci è stata vicina in questa lotta. Sarebbe più opportuno che il presidente della Regione Puglia dica come intende comportarsi nei riguardi di Ferrotramviaria, i cui vertici sono tutti imputati nel processo sul disastro ferroviario».