Suicidi nelle forze dell'ordine, firmato il protocollo d'intesa
Il Co.S.P. grazie a questa convenzione offre ai suoi iscritti un supporto gratuito e anonimo
mercoledì 21 febbraio 2018
Firmato il 19 febbraio il protocollo d'intesa volto a contrastare il fenomeno dei suicidi fra gli operatori delle forze dell'ordine. Nel Corpo di polizia penitenziaria le cifre sono allarmanti: negli ultimi 15 anni i casi di suicidio sono stati 127, 4 i casi verificatisi nell'ultimo semestre del 2017. L'intesa è stata siglata presso la segreteria nazionale del Co.s.p. alla presenza del segretario generale nazionale Mimmo Mastrulli, del segretario generale Consap della polizia di Stato, Uccio Persia, e della psicologa e psicoterapeuta Tiziana Nistrio. La convenzione a cui possono accedere tutti gli associati Co.s.p. e Consap di Puglia e Basilicata, prevede per i poliziotti e i loro familiari l'accesso a prestazioni specialistiche a tariffe professionali agevolate, in forma del tutto anonima.
Il fenomeno dei suicidi e il "male oscuro" sono stati di recente i temi affrontati nel corso di un convegno a più voci organizzato presso l'Università degli Studi di Bari. Oggi giunge una proposta concreta con lo scopo di offrire un concreto supporto agli operatori di polizia. Il sindacato Co.s.p. proseguirà nella propria opera di sensibilizzazione, portando la "voce" del disagio a cui sono sottoposti gli operatori di polizia penitenziaria, del comparto ministeriale e degli enti, nello svolgimento del proprio lavoro. Sofferenze a cui sono sottoposti anche i lavoratori della ex Croce Rossa Italiana, che con il decreto legislativo del 2012, hanno subito un vero e proprio processo di involuzione professionale.
Il fenomeno dei suicidi e il "male oscuro" sono stati di recente i temi affrontati nel corso di un convegno a più voci organizzato presso l'Università degli Studi di Bari. Oggi giunge una proposta concreta con lo scopo di offrire un concreto supporto agli operatori di polizia. Il sindacato Co.s.p. proseguirà nella propria opera di sensibilizzazione, portando la "voce" del disagio a cui sono sottoposti gli operatori di polizia penitenziaria, del comparto ministeriale e degli enti, nello svolgimento del proprio lavoro. Sofferenze a cui sono sottoposti anche i lavoratori della ex Croce Rossa Italiana, che con il decreto legislativo del 2012, hanno subito un vero e proprio processo di involuzione professionale.