Suicidi nelle forze dell'ordine, a Bari un convegno sull'ecatombe silenziosa
Un convegno dal titolo "Il male oscuro" ha esplorato un fenomeno di cui troppo spesso non si vuole parlare
martedì 16 gennaio 2018
13.32
L'ecatombe silenziosa. Traendo spunto dall'opera letteraria del criminologo barese Giuseppe Galante, così è stato definito il dilagante fenomeno dei suicidi tra gli appartenenti alle forze dell'ordine. Un fenomeno in forte ascesa, di cui nessuno parla o meglio tenta di non parlarne, che inizia a pesare come un macigno sulla coscienza di qualcuno.
"Il Male Oscuro" questo è il titolo del Convegno svoltosi ieri mattina presso la Sala Convegni dell'Università degli Studi di Bari, evento voluto e organizzato dal Sindacato di Polizia CONSAP di Bari che ha visto intervenire relatori d'eccezione quali il Prof. Francesco Introna, Medico Legale, la D.ssa Tiziana Nistrio, Psicologa e Psicoterapeuta, il Dr. Vito Ferrara e Giuseppe Galante e i capi delle rappresentanze sindacali Uccio Persia e Domenico Mastrulli, rispettivamente CONSAP per la Polizia di Stato e CO.S.P. per la Polizia Penitenziaria. A moderare l evento il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Dr. Giampaolo Balsamo.
Una sala piena di appartenenti alle forze di Polizia con una prima fila, fila riservata alle autorità, completamente vuota. "Assenti!" dichiarano i rappresentanti sindacali Mastrulli e Persia. Sintomatica la scelta della classe dirigenziale di non intervenire all'incontro. Eppure si parla dei loro uomini, del malessere e del disagio in cui molti poliziotti si trovano ad intervenire. Il criminologo Galante durante il suo intervento ha parlato di una sorta di figlicidio, dove lo Stato ha abbandonato i suoi uomini, i suoi figli, lasciandoli combattere una guerra, senza mezzi, senza risorse, senza coperture normative. Ed è proprio lo svilimento di una professione di alto valore morale ad aver demotivato i poliziotti. Uno Stato che riconosce garanzie sproporzionate a chi commette reati e non tutela le vittime o i difensori della legge è uno dei motivi di sbandamento.
Uccio Persia continua: "Abbiamo sempre meno uomini, con un'età media che si pone alla soglia dei 50 anni, con un aumento della richiesta di sicurezza, i nostri colleghi, per garantire standard di efficienza sono costretti a sforzi immani, il tutto con mezzi inadeguati e nessuna copertura a livello politico". L'impatto emotivo, lo stress da prestazione, incidono fortemente sull'operatore che si sente impotente di fronte agli eventi che lo assalgono. Se a questo si aggiunge il totale interesse della classe dirigenziale a occuparsi e/o preoccuparsi dei suoi uomini abbiamo fatto bingo. Quelle sedie vuote in prima fila oggi hanno dato un segnale chiaro a chi opera in trincea. Siamo soli conclude Persia. Ma non si molla.
I sindacati di Polizia CONSAP e CO.S.P. hanno voluto di comune accordo lanciare un progetto pilota che prevede per tutti i poliziotti, carabinieri, polizia penitenziaria la possibilità di rivolgersi, in maniera anonima ad un centro di ascolto esterno, di cui la D.ssa Tiziana Nistrio diventa punto di riferimento, volto a prevenire, contrastare i fenomeni dei suicidi, mobbing e stalking negli ambienti di lavoro. Dove lo Stato è assente ancora una volta il CO.S.P. e la CONSAP sono presenti.
"Il Male Oscuro" questo è il titolo del Convegno svoltosi ieri mattina presso la Sala Convegni dell'Università degli Studi di Bari, evento voluto e organizzato dal Sindacato di Polizia CONSAP di Bari che ha visto intervenire relatori d'eccezione quali il Prof. Francesco Introna, Medico Legale, la D.ssa Tiziana Nistrio, Psicologa e Psicoterapeuta, il Dr. Vito Ferrara e Giuseppe Galante e i capi delle rappresentanze sindacali Uccio Persia e Domenico Mastrulli, rispettivamente CONSAP per la Polizia di Stato e CO.S.P. per la Polizia Penitenziaria. A moderare l evento il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Dr. Giampaolo Balsamo.
Una sala piena di appartenenti alle forze di Polizia con una prima fila, fila riservata alle autorità, completamente vuota. "Assenti!" dichiarano i rappresentanti sindacali Mastrulli e Persia. Sintomatica la scelta della classe dirigenziale di non intervenire all'incontro. Eppure si parla dei loro uomini, del malessere e del disagio in cui molti poliziotti si trovano ad intervenire. Il criminologo Galante durante il suo intervento ha parlato di una sorta di figlicidio, dove lo Stato ha abbandonato i suoi uomini, i suoi figli, lasciandoli combattere una guerra, senza mezzi, senza risorse, senza coperture normative. Ed è proprio lo svilimento di una professione di alto valore morale ad aver demotivato i poliziotti. Uno Stato che riconosce garanzie sproporzionate a chi commette reati e non tutela le vittime o i difensori della legge è uno dei motivi di sbandamento.
Uccio Persia continua: "Abbiamo sempre meno uomini, con un'età media che si pone alla soglia dei 50 anni, con un aumento della richiesta di sicurezza, i nostri colleghi, per garantire standard di efficienza sono costretti a sforzi immani, il tutto con mezzi inadeguati e nessuna copertura a livello politico". L'impatto emotivo, lo stress da prestazione, incidono fortemente sull'operatore che si sente impotente di fronte agli eventi che lo assalgono. Se a questo si aggiunge il totale interesse della classe dirigenziale a occuparsi e/o preoccuparsi dei suoi uomini abbiamo fatto bingo. Quelle sedie vuote in prima fila oggi hanno dato un segnale chiaro a chi opera in trincea. Siamo soli conclude Persia. Ma non si molla.
I sindacati di Polizia CONSAP e CO.S.P. hanno voluto di comune accordo lanciare un progetto pilota che prevede per tutti i poliziotti, carabinieri, polizia penitenziaria la possibilità di rivolgersi, in maniera anonima ad un centro di ascolto esterno, di cui la D.ssa Tiziana Nistrio diventa punto di riferimento, volto a prevenire, contrastare i fenomeni dei suicidi, mobbing e stalking negli ambienti di lavoro. Dove lo Stato è assente ancora una volta il CO.S.P. e la CONSAP sono presenti.