Sversamenti di liquami nel mare di Bari, niente bagni a Torre Quetta
Firmata l'ordinanza sul lungomare Di Cagno Abbrescia dopo le analisi di Arpa. Decaro: «Problema delle fogne non può essere rimandato»
mercoledì 17 luglio 2019
16.15
Le analisi di Arpa Puglia danno esito positivo, scatta l'ordinanza che istituisce il divieto di balneazione sul lungomare Di Cagno Abbrescia di Bari, nella zona di Torre Carnosa. Il divieto è valido lungo la costa dall'argine sud del Torrente Valenzano, comprendente la spiaggia di Torre Quetta, interamente interessata dal divieto, e giunge fino a 300 metri circa prima del Lido Il Trullo (che invece non è compreso nel divieto).
Il provvedimento si è reso necessario a seguito delle nuove attività di sversamento in mare di liquami, effettuate da Acquedotto Pugliese e dovute ad alcuni lavori urgenti per la messa in sicurezza dell'impianto di sollevamento di Torre del Diavolo nella zona di Japigia, all'altezza del Sacrario dei Caduti di oltremare. Questa mattina gli esiti dei prelievi effettuati da ARPA Puglia hanno dato esito positivo rispetto alla qualità dell'acqua nella zona interessata. «Ho appena firmato un'ordinanza che mai avrei pensato di dover emanare da sindaco della nostra città: di divieto di balneazione della spiaggia cittadina di Torre Quetta - commenta il sindaco Antonio Decaro. Purtroppo il provvedimento si è reso obbligatorio, a seguito dei risultati che ARPA ci ha comunicato circa l'esito delle analisi condotte nello specchio d'acqua limitrofo alla zona di Torre Carnosa, dopo gli ultimi sversamenti a Mare di Acquedotto Pugliese. Vietare la balneazione a Torre Quetta significa riportare questa città indietro di tanti anni, a quando c'era l'amianto, significa allontanare di nuovo i baresi dal loro mare e cancellare i sacrifici e il lavoro fatto fino a oggi. Non intendo drammatizzare la situazione, ma i problemi della rete fognaria a Bari non sono più rimandabili, né tantomeno lo sono gli interventi necessari. Ho chiesto ad Aqp di fare tutto quanto è possibile per impedire ulteriori sversamenti dall'impianto di Torre del Diavolo e contemporaneamente di accelerare il progetto da 29 milioni di euro per i lavori sulla rete a monte della condotta Matteotti che mette in crisi l'altra spiaggia cittadina, Pane e Pomodoro. La città di Bari sta giocando una partita importante, sta investendo sul mare e sulle sue risorse, dando prova di aver voglia di crescere e di migliorare. È però difficile chiedere ai cittadini di credere nella nostra città se le istituzioni e le aziende pubbliche non lavoreranno insieme e soprattutto in fretta per risolvere problemi che si sono trascinati per molto, troppo tempo».
Il provvedimento si è reso necessario a seguito delle nuove attività di sversamento in mare di liquami, effettuate da Acquedotto Pugliese e dovute ad alcuni lavori urgenti per la messa in sicurezza dell'impianto di sollevamento di Torre del Diavolo nella zona di Japigia, all'altezza del Sacrario dei Caduti di oltremare. Questa mattina gli esiti dei prelievi effettuati da ARPA Puglia hanno dato esito positivo rispetto alla qualità dell'acqua nella zona interessata. «Ho appena firmato un'ordinanza che mai avrei pensato di dover emanare da sindaco della nostra città: di divieto di balneazione della spiaggia cittadina di Torre Quetta - commenta il sindaco Antonio Decaro. Purtroppo il provvedimento si è reso obbligatorio, a seguito dei risultati che ARPA ci ha comunicato circa l'esito delle analisi condotte nello specchio d'acqua limitrofo alla zona di Torre Carnosa, dopo gli ultimi sversamenti a Mare di Acquedotto Pugliese. Vietare la balneazione a Torre Quetta significa riportare questa città indietro di tanti anni, a quando c'era l'amianto, significa allontanare di nuovo i baresi dal loro mare e cancellare i sacrifici e il lavoro fatto fino a oggi. Non intendo drammatizzare la situazione, ma i problemi della rete fognaria a Bari non sono più rimandabili, né tantomeno lo sono gli interventi necessari. Ho chiesto ad Aqp di fare tutto quanto è possibile per impedire ulteriori sversamenti dall'impianto di Torre del Diavolo e contemporaneamente di accelerare il progetto da 29 milioni di euro per i lavori sulla rete a monte della condotta Matteotti che mette in crisi l'altra spiaggia cittadina, Pane e Pomodoro. La città di Bari sta giocando una partita importante, sta investendo sul mare e sulle sue risorse, dando prova di aver voglia di crescere e di migliorare. È però difficile chiedere ai cittadini di credere nella nostra città se le istituzioni e le aziende pubbliche non lavoreranno insieme e soprattutto in fretta per risolvere problemi che si sono trascinati per molto, troppo tempo».