Taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici, Confesercenti Bari «Una buona notizia»
La presidente Raffaella Altamura, sottolinea l’importanza dell’accordo ma invita a renderlo strutturale e non temporaneo
venerdì 28 luglio 2023
17.48
La firma dell'accordo tra banche, servizi di pagamento e piccole imprese sul taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici, stabilito dalla legge di bilancio, è sicuramente una buona notizia.
L'accordo potrebbe portare ad un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l'anno. Il protocollo permetterà di ridurre sostanzialmente i costi per le piccole imprese con meno di 400mila euro l'anno di fatturato. In particolare, verranno quasi azzerate le commissioni sulle transazioni fino ai 10 euro e si prevedono sostanziali riduzioni anche per quelle fino a 30 euro.
Una fetta importante dei pagamenti elettronici, secondo i dati dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano: nel 2022 il 21% delle transazioni con carte o bancomat è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%. E nelle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione la quota di micro-transazioni è ancora più alta.
«L'accordo - spiega la presidente di Confesercenti Bari, Raffaella Altamura - è un risultato in qualche modo storico: è da oltre dieci anni che si discute dell'abbassamento del peso delle commissioni sui piccoli. E finalmente si è riusciti a fare un primo passo nella giusta direzione, anche se l'intervento è soltanto temporaneo. È necessario renderlo strutturale», aggiunge Raffaella Altamura. Secondo le stime di Confesercenti, solo nel 2022, l'uso di carte e bancomat è costato alle imprese, tra commissioni e costi accessori, circa 5 miliardi di euro. Ed è una voce di cui è scontata la crescita: i consumi che passano per carta e bancomat dovrebbero raggiungere i 367 miliardi nel 2023 e i 529 miliardi già nel 2025, superando i pagamenti in contanti, che nello stesso periodo calerebbero da 769 a 387 miliardi di euro.
«Un'espansione costante cui però non è seguita, fino ad ora, alcuna riduzione del costo della moneta elettronica. E che è stata pagata caramente dalle imprese di minori dimensioni - aggiunge la presidente di Confesercenti Bari - che non riescono ad ottenere le stesse condizioni contrattuali di chi muove grandi volumi di transazioni elettroniche. Per un pagamento sino a 8 euro- conclude Raffaella Altamura- considerati i costi delle commissioni ed il poco margine di guadagno a prescindere dalla modalità di pagamento, gli esercenti rischiano addirittura di finire l'operazione con il segno "meno". Noi non siamo contro il pos, anzi la consideriamo un'importante opportunità, ma i costi delle commissioni incidono pesantemente sulle piccole e medie imprese. Questo è un primo passo, seppur molto importante».
L'accordo potrebbe portare ad un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l'anno. Il protocollo permetterà di ridurre sostanzialmente i costi per le piccole imprese con meno di 400mila euro l'anno di fatturato. In particolare, verranno quasi azzerate le commissioni sulle transazioni fino ai 10 euro e si prevedono sostanziali riduzioni anche per quelle fino a 30 euro.
Una fetta importante dei pagamenti elettronici, secondo i dati dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano: nel 2022 il 21% delle transazioni con carte o bancomat è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%. E nelle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione la quota di micro-transazioni è ancora più alta.
«L'accordo - spiega la presidente di Confesercenti Bari, Raffaella Altamura - è un risultato in qualche modo storico: è da oltre dieci anni che si discute dell'abbassamento del peso delle commissioni sui piccoli. E finalmente si è riusciti a fare un primo passo nella giusta direzione, anche se l'intervento è soltanto temporaneo. È necessario renderlo strutturale», aggiunge Raffaella Altamura. Secondo le stime di Confesercenti, solo nel 2022, l'uso di carte e bancomat è costato alle imprese, tra commissioni e costi accessori, circa 5 miliardi di euro. Ed è una voce di cui è scontata la crescita: i consumi che passano per carta e bancomat dovrebbero raggiungere i 367 miliardi nel 2023 e i 529 miliardi già nel 2025, superando i pagamenti in contanti, che nello stesso periodo calerebbero da 769 a 387 miliardi di euro.
«Un'espansione costante cui però non è seguita, fino ad ora, alcuna riduzione del costo della moneta elettronica. E che è stata pagata caramente dalle imprese di minori dimensioni - aggiunge la presidente di Confesercenti Bari - che non riescono ad ottenere le stesse condizioni contrattuali di chi muove grandi volumi di transazioni elettroniche. Per un pagamento sino a 8 euro- conclude Raffaella Altamura- considerati i costi delle commissioni ed il poco margine di guadagno a prescindere dalla modalità di pagamento, gli esercenti rischiano addirittura di finire l'operazione con il segno "meno". Noi non siamo contro il pos, anzi la consideriamo un'importante opportunità, ma i costi delle commissioni incidono pesantemente sulle piccole e medie imprese. Questo è un primo passo, seppur molto importante».