Teatro Petruzzelli, l'ex direttore dovrà risarcire 373 mila euro
Avrebbe sperperato le risorse della Fondazione per acquistare deodoranti e vini pregiati
sabato 29 aprile 2017
14.58
L'ex direttore amministrativo della Fondazione Petruzzelli, Vito Longo, dovrà risarcire alla Fondazione poco più di 373 mila euro alla stessa addebitati negli anni scorsi per presunte spese di rappresentanza e acquisti personali. Lo ha deciso con sentenza la sezione giurisdizionale della Corte dei conti pugliese.
La condanna fa seguito ad un sequestro preventivo di pari entità già eseguito nel maggio del 2016. Longo è parallelamente indagato in un'inchiesta penale per corruzione, turbativa d'asta, peculato e riciclaggio condotta dalla Procura di Bari che nel febbraio scorso ha chiesto il rinvio a giudizio dello stesso Longo, della moglie Antonella Rinella, ex capo di Gabinetto del Comune di Bari, e di sei imprenditori baresi.
Tra il 2010 e il 2015 l'ex direttore amministrativo del Teatro Petruzzelli, Vito Longo, e sua moglie Antonella Rinella avrebbero sperperato le risorse della Fondazione per acquistare, per uso personale, decine di fardelli di acqua, deodoranti per armadi e cassetti, prodotti per l'igiene personale, detergenti per la pulizia domestica, lacche per capelli, prodotti per la cura dei mobili e per l'argenteria, cosmetici, oltre a interi cartoni con bottiglie di liquore e vino pregiati. Sono solo alcune delle spese contestate dalla Corte dei Conti, che nei giorni scorsi ha condannato Longo alla restituzione di somme per complessivi 373 mila euro, dei quali 231 mila da un unico fornitore per le spese elencate in precedenza, e altri 142 mila euro per spese di rappresentanza. Stando alle indagini della magistratura contabile, Longo, sulla base di un provvedimento del 2007 a firma dell'allora sovrintendente del teatro, aveva il potere di autorizzare spese in sua assenza fino a 10mila euro per singola operazione, portati a 40mila nel 2014. Dagli accertamenti, però, non risultano alcun «atto giustificativo della spesa né atto di liquidazione attestante la regolare esecuzione dell'avvenuta fornitura». Per questo i giudici parlano di "cosciente e volontario distorto utilizzo delle proprie prerogative". «Condotte ancor più gravi - si legge nella sentenza - se si tiene conto della gravissima situazione finanziaria in cui si trovava la Fondazione Petruzzelli negli anni in questione».
I difensori di Longo, gli avvocati Michele Laforgia e Francesco Paolo Bello, annunciano che faranno appello contro questa sentenza.
La condanna fa seguito ad un sequestro preventivo di pari entità già eseguito nel maggio del 2016. Longo è parallelamente indagato in un'inchiesta penale per corruzione, turbativa d'asta, peculato e riciclaggio condotta dalla Procura di Bari che nel febbraio scorso ha chiesto il rinvio a giudizio dello stesso Longo, della moglie Antonella Rinella, ex capo di Gabinetto del Comune di Bari, e di sei imprenditori baresi.
Tra il 2010 e il 2015 l'ex direttore amministrativo del Teatro Petruzzelli, Vito Longo, e sua moglie Antonella Rinella avrebbero sperperato le risorse della Fondazione per acquistare, per uso personale, decine di fardelli di acqua, deodoranti per armadi e cassetti, prodotti per l'igiene personale, detergenti per la pulizia domestica, lacche per capelli, prodotti per la cura dei mobili e per l'argenteria, cosmetici, oltre a interi cartoni con bottiglie di liquore e vino pregiati. Sono solo alcune delle spese contestate dalla Corte dei Conti, che nei giorni scorsi ha condannato Longo alla restituzione di somme per complessivi 373 mila euro, dei quali 231 mila da un unico fornitore per le spese elencate in precedenza, e altri 142 mila euro per spese di rappresentanza. Stando alle indagini della magistratura contabile, Longo, sulla base di un provvedimento del 2007 a firma dell'allora sovrintendente del teatro, aveva il potere di autorizzare spese in sua assenza fino a 10mila euro per singola operazione, portati a 40mila nel 2014. Dagli accertamenti, però, non risultano alcun «atto giustificativo della spesa né atto di liquidazione attestante la regolare esecuzione dell'avvenuta fornitura». Per questo i giudici parlano di "cosciente e volontario distorto utilizzo delle proprie prerogative". «Condotte ancor più gravi - si legge nella sentenza - se si tiene conto della gravissima situazione finanziaria in cui si trovava la Fondazione Petruzzelli negli anni in questione».
I difensori di Longo, gli avvocati Michele Laforgia e Francesco Paolo Bello, annunciano che faranno appello contro questa sentenza.