Televisione e Digital Divide: Il Satellite Resta l'Unica Soluzione per le Aree Montane
Le comunità lontane dai centri urbani faticano ancora ad accedere a un segnale stabile
martedì 11 febbraio 2025
12.04
In Italia, il problema della ricezione televisiva nelle aree montane e isolate continua a rappresentare una sfida, nonostante i progressi tecnologici. Le comunità lontane dai centri urbani faticano ancora ad accedere a un segnale stabile, problema aggravato con il passaggio al digitale terrestre e la progressiva dismissione dei ripetitori locali. Questa situazione limita non solo l'intrattenimento, ma anche l'accesso a informazioni e servizi essenziali.
Il digitale terrestre, nato per migliorare la qualità del segnale e ampliare l'offerta, ha finito per penalizzare le aree più remote. La trasmissione digitale richiede una ricezione stabile, mentre il segnale analogico, pur meno performante, raggiungeva zone più difficili. Lo spegnimento dei ripetitori ha lasciato molte comunità senza copertura adeguata.
Una possibile alternativa è la televisione via streaming, che elimina la dipendenza dalle antenne tradizionali. Tuttavia, il divario digitale italiano ne limita la diffusione. Secondo AGCOM, su 25 milioni di famiglie, 8 milioni non dispongono di una connessione fissa o si affidano solo a dispositivi mobili con limiti di velocità e stabilità. Inoltre, 5 milioni utilizzano ancora connessioni in rame, inadatte allo streaming in alta definizione.
A questo si aggiunge la carenza di infrastrutture per la banda larga nelle zone montane. Secondo ISTAT, circa il 30% del territorio non ha connessioni ultraveloci, con punte del 50% in alcune aree appenniniche e alpine. La scarsa diffusione della fibra ottica e la limitata copertura 5G rendono lo streaming un'opzione irrealizzabile per molte famiglie, mentre l'usabilità delle piattaforme IPTV resta complessa per alcune fasce di popolazione.
Attualmente, la soluzione più efficace per una copertura televisiva uniforme è il satellite. Tivùsat, piattaforma gratuita sostenuta da Rai, Mediaset e TIM, rappresenta l'unica alternativa per milioni di italiani senza segnale terrestre stabile. Secondo Auditel, oltre 15 milioni di persone guardano la TV via satellite, tra Sky e Tivùsat, che conta circa 4 milioni di smart card attive.
Alcune amministrazioni stanno sperimentando soluzioni ibride per ridurre il digital divide, come il Fixed Wireless Access (FWA), che fornisce Internet veloce tramite antenne radio. Tuttavia, questi progetti richiedono investimenti elevati e tempi lunghi.
In conclusione, il progresso tecnologico non ha ancora colmato il divario digitale tra le aree del Paese, lasciando il satellite come l'unica soluzione affidabile. Mentre lo streaming rappresenta il futuro, per molte famiglie è ancora inaccessibile per carenze infrastrutturali e scarsa diffusione della banda larga. Fino a quando queste lacune non saranno colmate, il satellite resterà la principale fonte di accesso alla TV nelle aree montane e isolate.
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Il digitale terrestre, nato per migliorare la qualità del segnale e ampliare l'offerta, ha finito per penalizzare le aree più remote. La trasmissione digitale richiede una ricezione stabile, mentre il segnale analogico, pur meno performante, raggiungeva zone più difficili. Lo spegnimento dei ripetitori ha lasciato molte comunità senza copertura adeguata.
Una possibile alternativa è la televisione via streaming, che elimina la dipendenza dalle antenne tradizionali. Tuttavia, il divario digitale italiano ne limita la diffusione. Secondo AGCOM, su 25 milioni di famiglie, 8 milioni non dispongono di una connessione fissa o si affidano solo a dispositivi mobili con limiti di velocità e stabilità. Inoltre, 5 milioni utilizzano ancora connessioni in rame, inadatte allo streaming in alta definizione.
A questo si aggiunge la carenza di infrastrutture per la banda larga nelle zone montane. Secondo ISTAT, circa il 30% del territorio non ha connessioni ultraveloci, con punte del 50% in alcune aree appenniniche e alpine. La scarsa diffusione della fibra ottica e la limitata copertura 5G rendono lo streaming un'opzione irrealizzabile per molte famiglie, mentre l'usabilità delle piattaforme IPTV resta complessa per alcune fasce di popolazione.
Attualmente, la soluzione più efficace per una copertura televisiva uniforme è il satellite. Tivùsat, piattaforma gratuita sostenuta da Rai, Mediaset e TIM, rappresenta l'unica alternativa per milioni di italiani senza segnale terrestre stabile. Secondo Auditel, oltre 15 milioni di persone guardano la TV via satellite, tra Sky e Tivùsat, che conta circa 4 milioni di smart card attive.
Alcune amministrazioni stanno sperimentando soluzioni ibride per ridurre il digital divide, come il Fixed Wireless Access (FWA), che fornisce Internet veloce tramite antenne radio. Tuttavia, questi progetti richiedono investimenti elevati e tempi lunghi.
In conclusione, il progresso tecnologico non ha ancora colmato il divario digitale tra le aree del Paese, lasciando il satellite come l'unica soluzione affidabile. Mentre lo streaming rappresenta il futuro, per molte famiglie è ancora inaccessibile per carenze infrastrutturali e scarsa diffusione della banda larga. Fino a quando queste lacune non saranno colmate, il satellite resterà la principale fonte di accesso alla TV nelle aree montane e isolate.