Tentano un'estorsione ad un centro scommesse: due baresi condannati a 2 anni

La sentenza della gup Cafagna nei confronti di Giuseppe Carchedi e Angelo Caputo: il reato è aggravato dal metodo mafioso

martedì 16 gennaio 2024 19.00
A cura di Nicola Miccione
La giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Antonella Cafagna, ha inflitto una pena di 2 anni e 2 mesi di carcere a quattro persone - fra cui Giuseppe Carchedi e Angelo Caputo, di 47 e 38 anni, di Bari - accusate di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso verso i titolari di un centro scommesse di Bari.

I due - finiti a processo con Gaetano Caputo e Paolo Mena, di 54 e di 32 anni ed entrambi di Bitonto -, avevano scelto di essere giudicati con rito abbreviato. I fatti risalgono al 21 e al 22 novembre 2022: i quattro si sarebbero recati nel centro scommesse, al rione Libertà, e avrebbero chiesto soldi al fratello del titolare (assente in quel momento) e a una dipendente, minacciandoli in dialetto con frasi come «Chiudiamo la storia e domani fammi trovare cinque», si legge agli atti.

E ancora: «Domani mi devi dare cinque altrimenti trovi chiuso» e «Io sono calmo, siete voi che dovete avere paura». In modo particolare, secondo la Procura della Repubblica di Bari, i quattro avrebbero agito con il metodo mafioso per la «particolare insistenza e la spregiudicatezza nei confronti delle vittime, dall'aver agito a volto scoperto, di giorno, in un locale aperto al pubblico e frequentato da altri avventori, senza adottare alcun tipo di accortezza per evitare d'essere identificati».

Condotte che, nelle vittime («già fatte oggetto in particolare di analoghe richieste estorsive da parte del clan Strisciuglio»), avrebbero rievocato la «presenza di un gruppo criminale organizzato nel rione». Le indagini partirono dopo la denuncia del titolare del centro scommesse e i quattro furono arrestati a marzo 2023.