Tentato omicidio di un senza tetto in piazza Balenzano, fermato 76enne pregiudicato
All'origine dell'aggressione il rifiuto di una donna, conoscente della vittima, delle avances ricevute dal presunto colpevole
venerdì 15 luglio 2022
13.18
Il 12 luglio scorso, gli agenti della squadra mobile della Questura di Bari hanno eseguito, d'iniziativa, un fermo di indiziato di delitto nei confronti di L.A., pregiudicato di 76 anni, ritenuto responsabile del tentato omicidio di un 47enne senza fissa dimora, avvenuto la mattina precedente in piazza Balenzano, nel quartiere Madonnella.
Alle ore 11 circa dell'11 luglio, l'aggressore, per futili motivi, ha colpito la vittima con un violento fendente nella zona sottoscapolare destra, raggiungendo anche organi vitali. Ricevuto il primo colpo, la vittima è riuscita a fuggire, inseguita dall'aggressore che, brandendo il coltello insanguinato, ha tentato di raggiungerlo, per finirlo.
Tutto è accaduto alla presenza di numerose persone, a pochi metri dall'autosilo e dalla sede di un'associazione, che proprio lì, offre un presidio fisso di supporto ai senza fissa dimora della città. Proprio la presenza sul luogo di numerose persone ha indotto, ad un certo punto, l'aggressore a desistere e ad allontanarsi e, come se nulla fosse accaduto, a recarsi alla spiaggia di "Pane e pomodoro", per qualche ora di relax.
Al termine dell'agguato, il malcapitato è stato trasportato d'urgenza al Policlinico di Bari, dove è stato operato, sedato, e ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione.
Tra vittima e aggressore si erano registrati, negli ultimi tempi, alcuni litigi, determinati dall'ossessione dell'accoltellatore per una donna, senza fissa dimora, che avendo rifiutato le sue avances, era stata aggredita; a difesa della donna, era intervenuto il senza fissa dimora vittima dell'aggressione, il quale ha affrontato, qualche giorno fa, il 76enne, che, per risposta, la mattina dell'11 luglio, ha cercato di lavare l'offesa subita, colpendo con premeditazione e intento omicida la vittima, con un grosso coltello.
Subito dopo i fatti, gli agenti della sezione "omicidi" della squadra mobile hanno proceduto all'escussione di numerosi testimoni e a recuperare le immagini di sistemi di video sorveglianza presenti in loco, che hanno confermato i dettagli dell'aggressione, consentendo di acquisire, a carico dell'indiziato, elementi inconfutabili posti a fondamento del fermo di p.g..
Il fermo d'indiziato di delitto nei confronti di L.A. non è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari il quale, per altro, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere, come richiesto da questa Procura della Repubblica di Bari.
Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che l'eventuale colpevolezza dell'indagato dovrà essere accertata in sede processuale, nel contradditorio tra tutte le parti, con il rispetto dei diritti della difesa.
Alle ore 11 circa dell'11 luglio, l'aggressore, per futili motivi, ha colpito la vittima con un violento fendente nella zona sottoscapolare destra, raggiungendo anche organi vitali. Ricevuto il primo colpo, la vittima è riuscita a fuggire, inseguita dall'aggressore che, brandendo il coltello insanguinato, ha tentato di raggiungerlo, per finirlo.
Tutto è accaduto alla presenza di numerose persone, a pochi metri dall'autosilo e dalla sede di un'associazione, che proprio lì, offre un presidio fisso di supporto ai senza fissa dimora della città. Proprio la presenza sul luogo di numerose persone ha indotto, ad un certo punto, l'aggressore a desistere e ad allontanarsi e, come se nulla fosse accaduto, a recarsi alla spiaggia di "Pane e pomodoro", per qualche ora di relax.
Al termine dell'agguato, il malcapitato è stato trasportato d'urgenza al Policlinico di Bari, dove è stato operato, sedato, e ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione.
Tra vittima e aggressore si erano registrati, negli ultimi tempi, alcuni litigi, determinati dall'ossessione dell'accoltellatore per una donna, senza fissa dimora, che avendo rifiutato le sue avances, era stata aggredita; a difesa della donna, era intervenuto il senza fissa dimora vittima dell'aggressione, il quale ha affrontato, qualche giorno fa, il 76enne, che, per risposta, la mattina dell'11 luglio, ha cercato di lavare l'offesa subita, colpendo con premeditazione e intento omicida la vittima, con un grosso coltello.
Subito dopo i fatti, gli agenti della sezione "omicidi" della squadra mobile hanno proceduto all'escussione di numerosi testimoni e a recuperare le immagini di sistemi di video sorveglianza presenti in loco, che hanno confermato i dettagli dell'aggressione, consentendo di acquisire, a carico dell'indiziato, elementi inconfutabili posti a fondamento del fermo di p.g..
Il fermo d'indiziato di delitto nei confronti di L.A. non è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari il quale, per altro, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere, come richiesto da questa Procura della Repubblica di Bari.
Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che l'eventuale colpevolezza dell'indagato dovrà essere accertata in sede processuale, nel contradditorio tra tutte le parti, con il rispetto dei diritti della difesa.