Confermato il fermo del terrorista preso a Bari. Era affiliato all'organizzazione armata Daesh

L'uomo sui social inneggiava al martirio e all'attentato di Strasburgo. Nel mirino aveva la Città del Vaticano

lunedì 17 dicembre 2018 10.17
Novità in merito al presunto terrorista somalo fermato quattro giorni fa a Bari. Il GIP del Tribunale di BARI ha convalidato il provvedimento di fermo, disposto dalla DDA di Bari ed eseguito dalla DIGOS del capoluogo lo scorso 13 dicembre, nei confronti del ventenne cittadino somalo Mohsin Ibrahim Omar, noto come Anas Khalil, indagato per i reati di associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia del terrorismo, aggravate dall'utilizzo del mezzo informatico e telematico.

L'incipit dell'indagine chiamata Yousuf arriva grazie ad alcune informazioni trasmesse alla Digos di Bari dalla DCPP/UCIGOS - acquisite in ambito di collaborazione internazionale da AISI ed AISE - che indicavano lo straniero come elemento affiliato all'organizzazione fondamentalista islamica armata Daesh in Somalia e in contatto con una sua cellula operativa. La militanza nello stato islamico di Ibrahim Omar si è concretizzata anche attraverso l'apologia di atti terroristici operata su piattaforme social, in particolare su Facebook, dove ha diffuso post e foto in cui esaltava il "martirio". Apologia e condivisione che ha manifestato anche in occasione dell'attentato di Strasburgo.

Sulla scorta di queste informazioni la DDA della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese ha immediatamente disposto l'attivazione di un complesso impianto investigativo, coordinato a livello centrale dal Servizio per il Contrasto al Terrorismo Esterno della DCPP/UCIGOS con il supporto dell'AISI e del Federal Bureau of Investigation (FBI) statunitense. L'urgenza di eseguire il provvedimento restrittivo è stata dettata dai riferimenti all'elaborazione di possibili progettualità ostili in relazione alle imminenti festività natalizie e alle chiese, in quanto luoghi frequentati solo da cristiani.

L'indagine condotta dalla DDA e delegata alla DIGOS di Bari ha ben presto confermato la validità delle informazioni sul conto di Ibrahim Omar, consentendo anzi di acquisire gravi indizi di colpevolezza posti alla base, assieme al concreto pericolo di fuga, del provvedimento di fermo eseguito nei suoi confronti. L'attività investigativa, tra l'altro, ha consentito di documentare la totale adesione dello straniero all'ideologia del c.d. stato islamico e la sua organicità alla componente armata somalo-keniota di Daesh.

Sono poi stati raccolti elementi di fatto circa l'intenso indottrinamento operato da IBRAHIM OMAR su un altro straniero in corso di identificazione, al quale impartiva vere e proprie istruzioni teorico-operative sul concetto di jihad armato.