TNT e Fedex di Bari, sciopero di due giorni contro i licenziamenti

Oggi e domani manifestazioni indette da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti

giovedì 31 maggio 2018 18.33
Continua la protesta dei lavoratori TNT e Fedex in tutta Italia e anche a Bari. Oggi e domani proclamati due giorni di sciopero di tutti gli addetti, compresi gli appalti. A proclamare la protesta che segue quella del 17 maggio scorso, sono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.

«La trattativa con le due aziende e l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulle procedure di licenziamento per 361 persone ed il trasferimento collettivo riguardante 115 persone – spiegano le organizzazioni sindacali – non hanno prodotto risultati apprezzabili. FedEx e Tnt non hanno preso in considerazione la proposta di ritirare licenziamenti e trasferimenti, ma hanno esclusivamente offerto degli incentivi a chi accetta il licenziamento. Ora, alla viglia dello sciopero, diffondono comunicati per intimidire i lavoratori e non farli aderire alla protesta. Diffidiamo le due aziende a sostituire il personale che sciopera».

«Da parte nostra – proseguono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – siamo disponibili ad aprire un confronto, a partire dal lavoro, dal riconoscimento dei diritti e delle tutele, dalle professionalità e dal miglioramento delle condizioni di lavoro. Non accettiamo le esternalizzazioni delle attività ma serve al contrario avviare un processo di internalizzazione per salvaguardare l'occupazione e la qualità del servizio».

«Le due aziende – spiegano le organizzazioni sindacali – non hanno preso in considerazione la proposta di ritirare licenziamenti e trasferimenti, ma esclusivamente offerto degli incentivi, non specificati, a chi accetta il licenziamento. Alla struttura del Mise per la crisi d'impresa abbiamo spiegato che, alla ripresa del confronto, è utile il ritiro delle procedure e non è ammissibile, con i bilanci aziendali in attivo, un piano di riorganizzazione che parta dai licenziamenti. È stata condivisa la ripresa del confronto a partire dal 4 giugno ed una prima verifica al Mise è prevista il 7 giugno».