Trasporto gratuito nel cimitero di Bari, Caradonna: «Tre anni di battaglie per l'attivazione del servizio»

In una vignetta semi-ironica il consigliere comunale ripercorre la vicenda: «Garantire a tutti il diritto alla mobilità»

venerdì 10 maggio 2019 10.30
Riattivato il servizio di trasporto gratuito all'interno del cimitero di Bari. Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Michele Caradonna ripercorre le tappe della vicenda con una vignetta semi-ironica pubblicata sul suo sito in cui parla di «Tre anni di battaglie per la riattivazione del servizio».

caradonna cimitero bari



«Fin dagli esordi del mio mandato come consigliere - spiega Caradonna - ho insistito affinché venisse ripristinato il servizio navetta all'interno della necropoli barese. Si tratta di un servizio che ritengo necessario garantire al fine di permettere a chiunque abbia difficoltà motorie ad attraversare i lunghi viali della necropoli per onorare la memoria dei propri cari».

«In principio fu il "bus", poi il servizio fu interrotto e dal 2014 per ben due anni ho richiesto l'attivazione del servizio - continua Caradonna. Il servizio è stato ripristinato, ma ha subìto continue interruzioni, dovute in gran parte alla manutenzione del mezzo nonostante la spesa cospicua per l'acquisto di un mezzo comunque già in precarie condizioni e certamente non ecologico. L'amministrazione comunale scelse di riattivare il servizio acquisendo da Amtab un mezzo obsoleto (diesel) alla cifra di 7.500 Euro, spropositata se si considera che altri mezzi della stessa tipologia e con stesso anno di immatricolazione furono venduti da Amtab ad un prezzo inferiore. Disattenzione per le istanze delle persone che vivono una situazione di difficoltà motoria, anche momentanea, ma soprattutto incuria nella gestione dell'area cimiteriale. Durante i numerosi sopralluoghi effettuati, molteplici furono le problematiche evidenziate, dai visitatori e dallo stesso personale in servizio nella necropoli: bagni inutilizzabili, accesso ai viali impedito da transenne. Alcune, dopo richieste formali di intervento, sono state risolte».