Tre anni della legge "Codice rosso", i baresi di Gens nova ne discutono a Montecitorio
La Scala, presidente dell'associazione, ha anche chiesto l’innalzamento dei minimi edittali per alcuni reati
lunedì 18 luglio 2022
Nella cornice della sala Nilde Iotti di Montecitorio, sede della Camera dei deputati, il 1 luglio l'associazione barese Gens nova è stata ricevuta dal vice presidente della Camera, onorevole Maria Edera Spadoni, dall'onorevole Vittorio Ferraresi, dal già ministro alla Giustizia onorevole Alfonso Bonafede, e dal procuratore della Repubblica di Tivoli. Francesco Menditto, per parlare di violenza di genere a tre anni dall'introduzione della legge a sostegno delle fasce deboli n. 69/2019, detta "Codice rosso".
L'evento, voluto da Ferraresi, deputato che ha lavorato alla stesura della legge, è stato un momento di intenso valore, poiché foriero di un'utile scambio di dati, notizie e criticità, che sono maturate in questo triennio dall'entrata in vigore della stessa.
Per Gens Nova, il presidente, avvocato Antonio Maria La Scala, relatore nel convegno, prendendo la parola ha illustrato l'incessante attività dell'associazione al fianco delle vittime di violenza, da diciotto anni a questa parte, ritenendo fondamentale la certezza della pena, lo stesso ha auspicato che le misure alternative, seppure importanti, vadano riservate solo a quei soggetti che hanno dimostrato di meritare l'accesso a tali benefici. La Scala ha anche chiesto l'innalzamento dei minimi edittali per alcuni reati.
Al dibattito erano presenti circa novanta tra consiglieri, delegati, referenti e soci di Gens nova, tutte persone che nel quotidiano offrono la loro piena disponibilità, volontariamente, per assolvere alle finalità associative, che vanno dalla tutela delle fasce deboli, alla diffusione della legalità, passando per attività educative rivolte, soprattutto, ai giovani all'interno delle scuole di ogni ordine e grado.
Un'attività che vede Gens nova attiva dal Veneto alla Sicilia, con diverse costituzioni di parte civile nei più tristi processi, a carico di carnefici, che hanno violentato, brutalizzato e ucciso le loro vittime.
Un annoso problema, quello della violenza sulle donne e sulle fasce deboli, che potrà essere affrontato solo con un radicale cambiamento culturale collettivo, proprio questa è una battaglia di Gens nova, che da anni la vede in prima linea, nel cercare un dialogo costruttivo con le nuove generazioni, grazie alle realtà scolastiche che si attivano per agevolare questi percorsi.
Nel corso dell'evento è stato mandato in onda un video, che racchiudeva alcuni momenti dell'intensa attività gensnoviana di questi diciott'anni dalla sua costituzione.
L'evento, voluto da Ferraresi, deputato che ha lavorato alla stesura della legge, è stato un momento di intenso valore, poiché foriero di un'utile scambio di dati, notizie e criticità, che sono maturate in questo triennio dall'entrata in vigore della stessa.
Per Gens Nova, il presidente, avvocato Antonio Maria La Scala, relatore nel convegno, prendendo la parola ha illustrato l'incessante attività dell'associazione al fianco delle vittime di violenza, da diciotto anni a questa parte, ritenendo fondamentale la certezza della pena, lo stesso ha auspicato che le misure alternative, seppure importanti, vadano riservate solo a quei soggetti che hanno dimostrato di meritare l'accesso a tali benefici. La Scala ha anche chiesto l'innalzamento dei minimi edittali per alcuni reati.
Al dibattito erano presenti circa novanta tra consiglieri, delegati, referenti e soci di Gens nova, tutte persone che nel quotidiano offrono la loro piena disponibilità, volontariamente, per assolvere alle finalità associative, che vanno dalla tutela delle fasce deboli, alla diffusione della legalità, passando per attività educative rivolte, soprattutto, ai giovani all'interno delle scuole di ogni ordine e grado.
Un'attività che vede Gens nova attiva dal Veneto alla Sicilia, con diverse costituzioni di parte civile nei più tristi processi, a carico di carnefici, che hanno violentato, brutalizzato e ucciso le loro vittime.
Un annoso problema, quello della violenza sulle donne e sulle fasce deboli, che potrà essere affrontato solo con un radicale cambiamento culturale collettivo, proprio questa è una battaglia di Gens nova, che da anni la vede in prima linea, nel cercare un dialogo costruttivo con le nuove generazioni, grazie alle realtà scolastiche che si attivano per agevolare questi percorsi.
Nel corso dell'evento è stato mandato in onda un video, che racchiudeva alcuni momenti dell'intensa attività gensnoviana di questi diciott'anni dalla sua costituzione.