Tribunale di Bari, c'è il sì del Senato alla sospensione dei processi fino al 30 settembre

Entro 18 mesi il Governo dovrà riferire in Parlamento sul numero dei procedimenti penali sospesi. Piarulli: «PD ammetta sue colpe»

giovedì 26 luglio 2018 15.51
Il Senato ha approvato il decreto che sospende i processi baresi fino al 30 settembre. Il provvediment , che ora è legge, è passato con 149 sì, 112 no e 4 astenuti. Nei giorni scorsi aveva già ottenuto l'ok della Camera.

Il Parlamento ha anche stabilito che entro 18 mesi il Governo dovrà riferire in aula sul numero dei procedimenti penali sospesi e sopravvenuti entro la data del 30 settembre per i quali si sia verificata la sospensione della prescrizione. La sospensione comunque non opera per l'udienza di convalida dell'arresto o del fermo, per il giudizio direttissimo, per la convalida dei sequestri, in processi con imputati in custodia cautelare e in presenza di profili di urgenza valutati dal giudice nei processi con imputati sottoposti ad altra misura cautelare.

Per quanto riguarda la sede provvisoria degli uffici giudiziari, in attesa di un parere definitivo su via Oberdan, saranno ripartiti su due sedi provvisorie, quella di via Brigata Regina e quella di Modugno, che ospiteranno rispettivamente Procura e Tribunale. Il trasloco dovrà avvenire entro il 31 agosto.

Facendo una breve cronistoria del palazzo di via Nazariantz fino alla dichiarazione di inagibilità, la senatrice del Movimento 5 Stelle Bruna Piarulli ha affermato in aula: «Fino al 2015 la manutenzione degli immobili sede degli uffici giudiziari era di competenza del Comune, e dal 2016 del Ministero della Giustizia, entrambi facenti parte del Partito Democratico. Occorre una chiara ammissione di responsabilità e, al contrario, non si possono oggi non riconoscere gli sforzi del ministro Bonafede che, in breve tempo, ha dovuto risolvere una problematica atavica. Quando c'è un'urgenza è più difficile far fronte alle molte problematiche; è più facile domandarsi perché si è arrivati a questo punto, senza che negli anni venisse risolto questo problema con la costruzione di una cittadella della giustizia. Come direttore di un istituto penitenziario pugliese prima di questo mandato devo con forza sottolineare l'esigenza di un'edilizia pubblica adeguata alla legge 81 del 2008, in maniera programmatica e non estemporanea».