Triggiano, il Fallacara diventa Centro Risvegli
Si distribuirà su 2700 metri quadrati e avrà 50 posti letto con diversi tipi di riabilitazione
venerdì 9 novembre 2018
Sono stati avviati ieri con una piccola cerimonia, i lavori di riconversione dell'ospedale Fallacara di Triggiano per l'attivazione di un Centro Risvegli. Al taglio del nastro il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, e il direttore generale della Asl di Bari Antonio Sanguedolce.
Il Centro sarà organizzato su una superficie complessiva di circa 2700 m² distribuiti tra padiglione moderno e ala monumentale con la seguente dotazione strutturale:
•l'Unità di Riabilitazione post-acuta intensiva per GCA (URI_GCA) organizzata in un modulo da 10 posti letto in regime residenziale;
•l'Unità di Riabilitazione post-acuta Estensiva per GCA (URE_GCA) in regime residenziale organizzata in un modulo da 10 posti letto in camere singole;
•l'Unità di Riabilitazione Estensiva per GCA (URE_GCA) in regime semi-residenziale per un totale di 10 posti letto;
•speciali Unità di Accoglienza Permanente per GCA (SUAP_GCA) con 15posti letto in camere singole.
•alloggi per familiari e personale delle associazioni di volontariato.
140 giorni è il tempp previsto per la consegna dei lavori oltre ai 180 giorni dall'ultimazione delle opere per i collaudi. Dal punto di vista dell'offerta sanitaria, il centro si inserisce in un particolare segmento del percorso di assistenza ospedaliera che è propedeutico alla domiciliazione; in tal senso, rappresenta un ideale "ponte" tra l'ospedale e l'abitazione della persona assistita, che da un lato permette il prosieguo della terapia per il paziente in coma e dall'altro consente ai familiari di maturare un senso all'esperienza vissuta e parallelamente di comprendere le appropriate modalità di cura di cui la persona colpita dal trauma avrà bisogno una volta tornati a casa propria.
Tra gli obiettivi: ridurre i ricoveri impropri nelle U.O. di Rianimazione e Terapia Intensiva ovvero nelle U.O. degenziali, concretizzare percorsi riabilitativi definiti con una offerta assistenziale specifica;
garantire un adeguato livello di osservazione, cura e riabilitazione del paziente, ma anche di aiuto alle famiglie nella fase post-acuta riabilitativa; favorire l'integrazione fra la struttura sanitaria e associazioni di volontariato nei processi di assistenza, riabilitazione e ricerca; sperimentare modelli terapeutici basati su metodologie anche non tradizionalmente ospedaliere per permanenze prolungate; garantire tutti i livelli assistenziali necessari ad assicurare l'intero percorso riabilitativo dei soggetti colpiti da CGA; assicurare trattamenti riabilitativi intensivi continuativi in fase postacuta, nell'ambito di un percorso integrato di assistenza e riabilitazione e consolidare i risultati raggiunti, migliorare la qualità di vita del paziente e dei familiari in relazione ai bisogni fisici, psicologici e sociali legati ad attività assistenziali intense; ridurre la spesa di cui deve farsi carico il S.S.N. per le cure in centri specializzati privati e/o all'estero. La struttura è organizzata in modo da aiitare le famiglie a ricostruire un contesto umano molto simile alla normale vita precedente l'incidente del proprio caro.
"L'ospedale Fallacara di Triggiano - ha detto il presidente Emiliano - è stato un ospedale prestigioso che ha svolto negli anni un ruolo molto importante nell'area metropolitana di Bari. Oggi viene ridestinato ad una funzione importantissima che è quella del Centro Risvegli, un luogo nel quale è possibile seguire i pazienti cronici che sono in una situazione di coma e che non hanno altri luoghi dove essere seguiti. Quindi creerà un servizio per i pazienti e per le famiglie di tutta l'area metropolitana, un servizio per lungodegenze che dovrà consentire alle famiglie di poter proseguire la relazione affettiva con coloro che sono in uno stato di coma vegetativo".
Per il direttore generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce "il Centro Risvegli di Triggiano non produrrà solo assistenza ma farà anche ricerca".
Sanguedolce ha poi specificato la provenienza europea, dei Fondi Fesr, per la progettazione del Centro.
"Sono previsti circa 50 posti letto - ha detto infine il direttore generale della ASL Bari - ci saranno posti di natura intensiva per coloro che provengono dalla rianimazione, ci saranno posti letto per assistenza estensiva e per assistenza semiresidenziale".
Il Centro sarà organizzato su una superficie complessiva di circa 2700 m² distribuiti tra padiglione moderno e ala monumentale con la seguente dotazione strutturale:
•l'Unità di Riabilitazione post-acuta intensiva per GCA (URI_GCA) organizzata in un modulo da 10 posti letto in regime residenziale;
•l'Unità di Riabilitazione post-acuta Estensiva per GCA (URE_GCA) in regime residenziale organizzata in un modulo da 10 posti letto in camere singole;
•l'Unità di Riabilitazione Estensiva per GCA (URE_GCA) in regime semi-residenziale per un totale di 10 posti letto;
•speciali Unità di Accoglienza Permanente per GCA (SUAP_GCA) con 15posti letto in camere singole.
•alloggi per familiari e personale delle associazioni di volontariato.
140 giorni è il tempp previsto per la consegna dei lavori oltre ai 180 giorni dall'ultimazione delle opere per i collaudi. Dal punto di vista dell'offerta sanitaria, il centro si inserisce in un particolare segmento del percorso di assistenza ospedaliera che è propedeutico alla domiciliazione; in tal senso, rappresenta un ideale "ponte" tra l'ospedale e l'abitazione della persona assistita, che da un lato permette il prosieguo della terapia per il paziente in coma e dall'altro consente ai familiari di maturare un senso all'esperienza vissuta e parallelamente di comprendere le appropriate modalità di cura di cui la persona colpita dal trauma avrà bisogno una volta tornati a casa propria.
Tra gli obiettivi: ridurre i ricoveri impropri nelle U.O. di Rianimazione e Terapia Intensiva ovvero nelle U.O. degenziali, concretizzare percorsi riabilitativi definiti con una offerta assistenziale specifica;
garantire un adeguato livello di osservazione, cura e riabilitazione del paziente, ma anche di aiuto alle famiglie nella fase post-acuta riabilitativa; favorire l'integrazione fra la struttura sanitaria e associazioni di volontariato nei processi di assistenza, riabilitazione e ricerca; sperimentare modelli terapeutici basati su metodologie anche non tradizionalmente ospedaliere per permanenze prolungate; garantire tutti i livelli assistenziali necessari ad assicurare l'intero percorso riabilitativo dei soggetti colpiti da CGA; assicurare trattamenti riabilitativi intensivi continuativi in fase postacuta, nell'ambito di un percorso integrato di assistenza e riabilitazione e consolidare i risultati raggiunti, migliorare la qualità di vita del paziente e dei familiari in relazione ai bisogni fisici, psicologici e sociali legati ad attività assistenziali intense; ridurre la spesa di cui deve farsi carico il S.S.N. per le cure in centri specializzati privati e/o all'estero. La struttura è organizzata in modo da aiitare le famiglie a ricostruire un contesto umano molto simile alla normale vita precedente l'incidente del proprio caro.
"L'ospedale Fallacara di Triggiano - ha detto il presidente Emiliano - è stato un ospedale prestigioso che ha svolto negli anni un ruolo molto importante nell'area metropolitana di Bari. Oggi viene ridestinato ad una funzione importantissima che è quella del Centro Risvegli, un luogo nel quale è possibile seguire i pazienti cronici che sono in una situazione di coma e che non hanno altri luoghi dove essere seguiti. Quindi creerà un servizio per i pazienti e per le famiglie di tutta l'area metropolitana, un servizio per lungodegenze che dovrà consentire alle famiglie di poter proseguire la relazione affettiva con coloro che sono in uno stato di coma vegetativo".
Per il direttore generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce "il Centro Risvegli di Triggiano non produrrà solo assistenza ma farà anche ricerca".
Sanguedolce ha poi specificato la provenienza europea, dei Fondi Fesr, per la progettazione del Centro.
"Sono previsti circa 50 posti letto - ha detto infine il direttore generale della ASL Bari - ci saranno posti di natura intensiva per coloro che provengono dalla rianimazione, ci saranno posti letto per assistenza estensiva e per assistenza semiresidenziale".