Una raccolta firme per sostenere genitorialità e occupazione femminile
Pensione e welfare: ieri la conferenza stampa indetta dalla Uila
giovedì 9 novembre 2017
Parte anche in Puglia la campagna nazionale della Uila di raccolta firme per due proposte di legge di iniziativa popolare da presentare al prossimo parlamento in materia di pensioni, welfare e sostegno all'occupazione femminile e alla genitorialità, per migliorare le tutele ed estendere i diritti delle persone. La campagna "Due firme per fare bene al mio paese" è stata presentata a Bari nel corso di una conferenza stampa svoltasi nell'Aula Consiliare del Palazzo della Città Metropolitana dal Segretario Nazionale della Uila, sindacato di settore della Uil che raggruppa i lavoratori del settore agricolo, agroalimentare e della pesca, Pietro Pellegrini e dal Segretario Generale Regionale della Uila, Pietro Buongiorno.
All'incontro sono intervenuti il Presidente Nazionale Anci Sindaco della Città Metropolitanata di Bari Antonio Decaro e l'assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo: entrambi hanno espresso apprezzamento per le proposte di legge che hanno sottoscritto. La prima proposta di legge riguarda misure a sostegno della maternità e della paternità. Si vuole promuovere il valore sociale della di una genitorialità condivisa, sostenendo la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La proposta prevede una retribuzione a carico Inps pari al 100% per tutto il periodo di congedo di maternità obbligatorio, con la possibilità, al rientro, di lavorare a tempo parziale fino al compimento del primo anno di età del bambino mantenendo la retribuzione, integrata dall'Inps, al 100%. Si vuole introdurre un periodo di 30 giorni di permesso retribuito obbligatorio per il padre lavoratore, da usufruire nei i primi mesi di vita del bambino. Si prevede, infine, un incremento dell'indennità per i periodi di congedo parentale, per entrambi i genitori, innalzando l'indennità dal 30 al 50% della retribuzione.
La seconda proposta di legge riguarda le misure a sostegno dei disoccupati e l'uscita anticipata dal lavoro. Si vogliono irrobustire le garanzie per chi ha perso il lavoro, mirando a non ridurre, nel tempo, l'assegno di disoccupazione e ad eliminare il tetto alla contribuzione figurativa in modo che non ci siano penalizzazioni ai fini pensionistici. Con la stessa proposta si chiede di rendere strutturale l'anticipo pensionistico sociale (APE), che attualmente è previsto fino al 31 dicembre 2018, e di estenderlo anche ai lavoratori stagionali, ai braccianti agricoli e ai lavoratori della pesca, che ne sono esclusi, prevedendo come requisito contributivo 20 anni. "Vogliamo sanare una serie di ingiustizie che colpiscono in primo luogo le fasce più deboli del paese: i precari e i disoccupati. Non vogliamo più che in futuro ci siano madri che si dimettono dal lavoro in concomitanza o subito dopo la nascita di un figlio o peggio giovani coppie che, per questi motivi, decidono di non avere figli", ha affermato il Segretario Nazionale della Uila Pietro Pellegrini che definisce gli obiettivi di questa iniziativa come "esigenze ineludibili per il futuro del paese". Quanto alla copertura finanziaria, Pellegrini ha spiegato che si può attingere al Fondo a sostegno delle politiche sociali e familiari istituito nel 2010 e mai utilizzato e comunque "per questi obiettivi i soldi vanno trovati", ha concluso l'esponente sindacale.
"La sfida è raccolta anche in Puglia che vive sulla propria pelle il disagio dei numerosi precari del settore agricolo e della pesca esclusi senza alcuna logica dalla possibilità di accesso all'Ape, e dei lavoratori che accedendo alla Naspi vedono diminuire la loro indennità di disoccupazione a partire dal quarto mese", ha aggiunto il Segretario Regionale della Uila Puglia, Pietro Buongiorno, nell'introdurre l'incontro che ha sancito l'avvio della campagna nella regione. "Il nostro impegno sarà massimo. La Uila di Puglia, ampiamente radicata con le sue sedi nel territorio, è pronta a partire con la raccolta firme, ma l'impegno sarà profuso non solo all'interno delle nostre leghe, ma anche attraverso assemblee nei luoghi di lavoro, con iniziative pubbliche, cercando di dare la massima visibilità ad una iniziativa trasversale, che non è rivolta solo ai lavoratori del nostro settore, ma affronta punti nevralgici della sfera dei bisogni, quali la natalità, il precariato e l'accompagnamento alla pensione".
All'incontro sono intervenuti il Presidente Nazionale Anci Sindaco della Città Metropolitanata di Bari Antonio Decaro e l'assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo: entrambi hanno espresso apprezzamento per le proposte di legge che hanno sottoscritto. La prima proposta di legge riguarda misure a sostegno della maternità e della paternità. Si vuole promuovere il valore sociale della di una genitorialità condivisa, sostenendo la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La proposta prevede una retribuzione a carico Inps pari al 100% per tutto il periodo di congedo di maternità obbligatorio, con la possibilità, al rientro, di lavorare a tempo parziale fino al compimento del primo anno di età del bambino mantenendo la retribuzione, integrata dall'Inps, al 100%. Si vuole introdurre un periodo di 30 giorni di permesso retribuito obbligatorio per il padre lavoratore, da usufruire nei i primi mesi di vita del bambino. Si prevede, infine, un incremento dell'indennità per i periodi di congedo parentale, per entrambi i genitori, innalzando l'indennità dal 30 al 50% della retribuzione.
La seconda proposta di legge riguarda le misure a sostegno dei disoccupati e l'uscita anticipata dal lavoro. Si vogliono irrobustire le garanzie per chi ha perso il lavoro, mirando a non ridurre, nel tempo, l'assegno di disoccupazione e ad eliminare il tetto alla contribuzione figurativa in modo che non ci siano penalizzazioni ai fini pensionistici. Con la stessa proposta si chiede di rendere strutturale l'anticipo pensionistico sociale (APE), che attualmente è previsto fino al 31 dicembre 2018, e di estenderlo anche ai lavoratori stagionali, ai braccianti agricoli e ai lavoratori della pesca, che ne sono esclusi, prevedendo come requisito contributivo 20 anni. "Vogliamo sanare una serie di ingiustizie che colpiscono in primo luogo le fasce più deboli del paese: i precari e i disoccupati. Non vogliamo più che in futuro ci siano madri che si dimettono dal lavoro in concomitanza o subito dopo la nascita di un figlio o peggio giovani coppie che, per questi motivi, decidono di non avere figli", ha affermato il Segretario Nazionale della Uila Pietro Pellegrini che definisce gli obiettivi di questa iniziativa come "esigenze ineludibili per il futuro del paese". Quanto alla copertura finanziaria, Pellegrini ha spiegato che si può attingere al Fondo a sostegno delle politiche sociali e familiari istituito nel 2010 e mai utilizzato e comunque "per questi obiettivi i soldi vanno trovati", ha concluso l'esponente sindacale.
"La sfida è raccolta anche in Puglia che vive sulla propria pelle il disagio dei numerosi precari del settore agricolo e della pesca esclusi senza alcuna logica dalla possibilità di accesso all'Ape, e dei lavoratori che accedendo alla Naspi vedono diminuire la loro indennità di disoccupazione a partire dal quarto mese", ha aggiunto il Segretario Regionale della Uila Puglia, Pietro Buongiorno, nell'introdurre l'incontro che ha sancito l'avvio della campagna nella regione. "Il nostro impegno sarà massimo. La Uila di Puglia, ampiamente radicata con le sue sedi nel territorio, è pronta a partire con la raccolta firme, ma l'impegno sarà profuso non solo all'interno delle nostre leghe, ma anche attraverso assemblee nei luoghi di lavoro, con iniziative pubbliche, cercando di dare la massima visibilità ad una iniziativa trasversale, che non è rivolta solo ai lavoratori del nostro settore, ma affronta punti nevralgici della sfera dei bisogni, quali la natalità, il precariato e l'accompagnamento alla pensione".