Università di Bari e Guardia di Finanza, stretta sugli studenti "furbetti". Recuperati 50.000 euro di tasse
Si rinnova la cabina di regia interistituzionale. Degli oltre 150 controlli, 55 sono risultati irregolari
mercoledì 19 dicembre 2018
15.25
Si rinnova la "cabina di regia" interistituzionale fra Guardia di Finanza e Università di Bari. Il 17 dicembre si sono riuniti presso l'ateneo barese il rettore Antonio Felice Uricchio e il Comandante Regionale della GdF Vito Augelli. Nell'ambito dell'accordo stipulato il 20 dicembre 2017, infatti, sono stati 150 controlli i controlli sugli studenti, dei quali 55 irregolari, con un recupero di gettito contributivo di oltre 50 mila euro.
Università e Guardia di Finanza hanno esaminato le risultanze delle verifiche congiunte avviate sulle dichiarazioni della condizione reddituale e patrimoniale degli studenti iscritti ai corsi di studio universitari, finalizzate alla riduzione di tasse o al beneficio di altre prestazioni agevolate in materia di diritto allo studio.
Rettore e Comandante Regionale hanno manifestato vivo apprezzamento per gli importanti risultati raggiunti in questo primo anno dell'accordo, che hanno consentito, da un lato, il recupero delle entrate non riscosse, dall'altro, di affermare l'importanza dello spontaneo adempimento nell'assolvimento degli obblighi di contribuzione da parte dei soggetti interessati.
L'area di osservazione che ha evidenziato maggiori fenomeni elusivi della contribuzione universitaria ha riguardato, in particolare, la dichiarazione di "studente indipendente", in alcuni casi prodotta in assenza dei requisiti prescritti dalla vigente normativa in materia.
In questo senso, l'Università degli Studi di Bari ha evidenziato che, ai sensi dell'art. 5 del D.P.C.M. del 09/04/2001, tale fattispecie richiede il possesso di due essenziali requisiti:
L'accordo, fanno sapere i vertici della Guardia di Finanza, testimonia l'elevato impatto sociale che assume l'attività di controllo, volta ad assicurare la percezione dei benefici in capo a coloro i quali ne hanno effettivo diritto, nonché a perseguire finalità sia di tutela delle entrate, che di equità sociale nella redistribuzione delle risorse.
Università e Guardia di Finanza hanno esaminato le risultanze delle verifiche congiunte avviate sulle dichiarazioni della condizione reddituale e patrimoniale degli studenti iscritti ai corsi di studio universitari, finalizzate alla riduzione di tasse o al beneficio di altre prestazioni agevolate in materia di diritto allo studio.
Rettore e Comandante Regionale hanno manifestato vivo apprezzamento per gli importanti risultati raggiunti in questo primo anno dell'accordo, che hanno consentito, da un lato, il recupero delle entrate non riscosse, dall'altro, di affermare l'importanza dello spontaneo adempimento nell'assolvimento degli obblighi di contribuzione da parte dei soggetti interessati.
L'area di osservazione che ha evidenziato maggiori fenomeni elusivi della contribuzione universitaria ha riguardato, in particolare, la dichiarazione di "studente indipendente", in alcuni casi prodotta in assenza dei requisiti prescritti dalla vigente normativa in materia.
In questo senso, l'Università degli Studi di Bari ha evidenziato che, ai sensi dell'art. 5 del D.P.C.M. del 09/04/2001, tale fattispecie richiede il possesso di due essenziali requisiti:
- residenza esterna all'unità abitativa della famiglia di origine, da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro;
- redditi dello studente, da lavoro dipendente o fiscalmente assimilati, da almeno due anni, non inferiori a 6.500 euro all'anno.
L'accordo, fanno sapere i vertici della Guardia di Finanza, testimonia l'elevato impatto sociale che assume l'attività di controllo, volta ad assicurare la percezione dei benefici in capo a coloro i quali ne hanno effettivo diritto, nonché a perseguire finalità sia di tutela delle entrate, che di equità sociale nella redistribuzione delle risorse.