Università di Bari, i candidati al ruolo di Rettore incontrano gli studenti

Ieri pomeriggio in un'aula dell'Ateneo si è svolto il confronto organizzato da Link Bari

giovedì 23 maggio 2019 16.38
A cura di La Redazione
Si terranno il prossimo 29 maggio le elezioni per il nuovo Rettore dell'Università degli Studi di Bari. A contendersi l'ambito ruolo saranno: Roberto Bellotti, professore ordinario in Fisica Applicata presso il dipartimento interateneo di Fisica "M. Merlin"; Stefano Bronzini, professore titolare della cattedra di Letteratura Inglese per il corso di laurea in Lettere dell'Università degli Studi di Bari; Gaetano Vitale Celano, professore ordinario di "Ispezione degli alimenti di origine animale" a Medicina Veterinaria; Massimo Di Rienzo, professore ordinario di Diritto Commerciale; Loreto Gesualdo, professore ordinario di Nefrologia; Pierdomenico Logroscino, titolare degli insegnamenti di Diritto Pubblico nei corsi di laurea in Economia aziendale delle sedi di Bari e di Brindisi; Giuseppe Pirlo, professore ordinario di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni; e Angelo Vacca, direttore U.O.C. di Medicina Interna Universitaria "G. Baccelli".

Tutti loro, tranne il professor Vacca assente in quanto impegnato in reparto, sono stati protagonisti ieri di un confronto con gli studenti organizzato dall'associazione studentesca Link.

«Il terreno di scontro è stato interessante - così commentano l'incontro da Link Bari - le posizioni non sempre erano coincidenti, ma molti punti delle loro argomentazioni hanno interessato gli studenti presenti, e in particolare quello sulla contribuzione studentesca e gli spazi universitari a loro dedicati».

Se diverse sono state le posizione dei candidati in merito al discorso tasse, avendo ognuno una sua visione della problematica: «Unanimi le posizioni invece sulla necessità di moltiplicare gli spazi di studio e di mettere al centro la formazione universitaria in città e in Regione» sottolineano da Link.

«Abbiamo fatto notare come la percezione da parte nostra sia di un'università "torre d'avorio" - proseguono - distante tanto dai bisogni della comunità che la abita quanto dalla città in cui vive: spesso l'offerta formativa è basata su una vecchia impostazione didattica e la sperimentazione e la ricerca demandata a pochi responsabili; un terreno questo che spesso coinvolge anche i rappresentanti degli studenti che, per limiti numerici e rapporti di forza con i docenti, a volte restano inascoltati sulle necessità degli studenti e sulle riflessioni di tutti noi sui percorsi di formazione che affrontiamo».

«Ci ha fatto piacere ascoltare le loro idee di università - concludono dall'associazione di studenti - diverse le posizioni di garanzia per gli studenti che, volere o no, restano coloro che detengono il senso dell'esistenza degli atenei. Speriamo che anche loro abbiano ascoltato le nostre e che queste vengano prese in considerazione nel nuovo mandato che verrà».