Urbanistica e verde, scontro tra i candidati sindaco a Bari
Il confronto organizzato ieri pomeriggio dalla Consulta Ambiente nella sede della polizia locale
giovedì 23 maggio 2024
10.21
Confronto ieri sera tra quattro dei cinque candidati sindaco a Bari (Fabio Romito, Michele Laforgia, Vito Leccese e Sabino Mangano, assente Sciacovelli) organizzato dalla Consulta Ambiente nella sede della polizia locale in via Aquilino sul tema urbanistica e verde cittadino.
Lo scontro è stato acceso, soprattutto sul discorso parcheggi con il centrodestra e Romito che portano avanti la loro idea per cui siano fondamentali parcheggi interrati per garantire meno congestionamento del traffico e il centrosinistra convinto di dover spingere su una idea di città senza auto.
«I parcheggi interrati e realizzati con le tecnologie più moderne in modo da renderli sostenibili, come nelle grande città europee, sono una necessità per ridurre l'impatto ambientale delle auto che girano per ore in cerca di un parcheggio, e riportare vita clienti nei negozi di vicinato, che ogni giorno denunciano questa, come una delle cause più rilevanti della chiusura di oltre un migliaio di attività», sottolinea Fabio Romito.
Per quanto riguarda invece lo stato dell'urbanistica e del verde in città, Romito rivolto alla Consulta ha sottolineato: «Avete fatto un lavoro egregio che non è stato messo a frutto durante la scorsa consiliatura, ma la prossima amministrazione di Bari, quale ne sarà il colore politico, dovrà dare ascolto alle professionalità che a titolo gratuito hanno sempre dato il loro contribuito. L'ambiente non può essere un dogma ideologico, è un valore comune presente già nella Costituzione».
«Occorre stabilire il metodo: in quale modo vogliamo riprendere l'iter del Piano Urbanistico Generale? - ha dichiarato Michele Laforgia -. Un Piano Urbanistico non è l'elaborazione di un tecnico e tanto meno l'elucubrazione di un sindaco, ma un atto politico. E un atto politico richiede un processo democratico partecipato, in cui raccogliere le idee e il contributo delle associazioni, degli ordini professionali, dell'Accademia e dei cittadini interessati. Bisogna riaprire una discussione sulla città che vogliamo costruire nei prossimi anni. Cosa vogliamo fare? Ripartire degli Stati generali per la gestione integrata del territorio. Nel merito, bisogna fermare il consumo di suolo, operare per la ricucitura dei quartieri e non per una ulteriore espansione della città, invertire il rapporto tra aree verdi e cemento, puntare sulla rigenerazione urbana e sul riuso. Anche per dare una risposta al fabbisogno di abitazioni senza cagionare ulteriori danni all'ambiente».
Mentre l'ex pentastellato Sabino Mangano, sugli argomenti sul tavolo, ha aggiunto: «Ho rassicurato la Consulta che sarà nostro impegno quello di valorizzare la stessa amplificando la partecipazione ed il potere deliberativo attraverso lo strumento del Referendum Deliberativo senza Quorum. Un altro punto raggiunto è stato quello di aver fatto accettare agli altri candidati sindaci la mia proposta di un tavolo immediato per la Città di Bari dove scegliere, dai nostri programmi, 4 punti per coalizione che saranno portati avanti con impegno tangibile dal vincitore della tornata elettorale.. A dimostrazione che pur rappresentando una forza civica indipendente, descritta come minoranza, si può incidere politicamente ancor prima di entrare nelle istituzioni».
Lo scontro è stato acceso, soprattutto sul discorso parcheggi con il centrodestra e Romito che portano avanti la loro idea per cui siano fondamentali parcheggi interrati per garantire meno congestionamento del traffico e il centrosinistra convinto di dover spingere su una idea di città senza auto.
«I parcheggi interrati e realizzati con le tecnologie più moderne in modo da renderli sostenibili, come nelle grande città europee, sono una necessità per ridurre l'impatto ambientale delle auto che girano per ore in cerca di un parcheggio, e riportare vita clienti nei negozi di vicinato, che ogni giorno denunciano questa, come una delle cause più rilevanti della chiusura di oltre un migliaio di attività», sottolinea Fabio Romito.
Per quanto riguarda invece lo stato dell'urbanistica e del verde in città, Romito rivolto alla Consulta ha sottolineato: «Avete fatto un lavoro egregio che non è stato messo a frutto durante la scorsa consiliatura, ma la prossima amministrazione di Bari, quale ne sarà il colore politico, dovrà dare ascolto alle professionalità che a titolo gratuito hanno sempre dato il loro contribuito. L'ambiente non può essere un dogma ideologico, è un valore comune presente già nella Costituzione».
«Occorre stabilire il metodo: in quale modo vogliamo riprendere l'iter del Piano Urbanistico Generale? - ha dichiarato Michele Laforgia -. Un Piano Urbanistico non è l'elaborazione di un tecnico e tanto meno l'elucubrazione di un sindaco, ma un atto politico. E un atto politico richiede un processo democratico partecipato, in cui raccogliere le idee e il contributo delle associazioni, degli ordini professionali, dell'Accademia e dei cittadini interessati. Bisogna riaprire una discussione sulla città che vogliamo costruire nei prossimi anni. Cosa vogliamo fare? Ripartire degli Stati generali per la gestione integrata del territorio. Nel merito, bisogna fermare il consumo di suolo, operare per la ricucitura dei quartieri e non per una ulteriore espansione della città, invertire il rapporto tra aree verdi e cemento, puntare sulla rigenerazione urbana e sul riuso. Anche per dare una risposta al fabbisogno di abitazioni senza cagionare ulteriori danni all'ambiente».
Mentre l'ex pentastellato Sabino Mangano, sugli argomenti sul tavolo, ha aggiunto: «Ho rassicurato la Consulta che sarà nostro impegno quello di valorizzare la stessa amplificando la partecipazione ed il potere deliberativo attraverso lo strumento del Referendum Deliberativo senza Quorum. Un altro punto raggiunto è stato quello di aver fatto accettare agli altri candidati sindaci la mia proposta di un tavolo immediato per la Città di Bari dove scegliere, dai nostri programmi, 4 punti per coalizione che saranno portati avanti con impegno tangibile dal vincitore della tornata elettorale.. A dimostrazione che pur rappresentando una forza civica indipendente, descritta come minoranza, si può incidere politicamente ancor prima di entrare nelle istituzioni».