Venticinquenne morì in incidente a Capurso, condannato l'uomo alla guida dell'auto
Il trentenne di Valenzano ha patteggiato una pena di un anno e quattro mesi, l'accusa era di omicidio stradale
venerdì 14 giugno 2024
16.14
Mercoledì 12 giugno 2024, in tribunale a Bari, avanti il giudice Nicola Bonante, all'esito dell'udienza preliminare ha patteggiato la pena di un anno e quattro mesi, con la sospensione condizionale, Alessandro Sassone, il trentenne di Valenzano accusato e ora anche condannato per il reato di omicidio stradale per aver causato il tragico incidente costato la vita, a soli 25 anni, a Gianluca De Franciscis, di Casamassima, e occorso il 2 marzo 2023 nella zona industriale di Capurso: l'automobilista, immettendosi sulla viabilità principale da una stradina che conduceva a un'azienda, ha tagliato la strada alla vittima che sopraggiungeva in moto, con conseguenze fatali. All'imputato, iscritto da subito nel registro degli indagati dal Pubblico Ministero della Procura barese titolare del relativo procedimento penale, il dott. Manfredi Dini Ciacci, è stata inflitta anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un anno.
Il Sostituto Procuratore, che al termine delle indagini preliminari ha chiesto il rinvio a giudizio per Sassone, ha imputato al conducente della vettura, una Peugeot 308, di aver causato il decesso del motociclista "per colpa consistita in negligenza, imprudenza nonché nella violazione delle norme che regolano la circolazione stradale e segnatamente l'articolo 145 del Codice della Strada, che impone l'obbligo di dare la precedenza a chi proviene da destra, e dell'articolo 154, che impone, nell'effettuare una svolta, di assicurarsi di poter effettuare la manovra senza creare intralcio o pericolo per gli altri utenti della strada" per citare l'atto del magistrato.
Com'è stato infatti accertato dall'ingegner Giuseppe Brizzi, il consulente tecnico a cui il Pm inquirente ha affidato l'incarico di ricostruire la dinamica, le cause e tutte le responsabilità dello schianto, Sassone alle 18.25 si trovava a transitare su una stradina adiacente alla ditta Baritex, quando, giunto al varco che immette su via Casamassima, tratto della ex Statale 100, all'altezza del chilometro 12+500, "nell'effettuare la svolta a sinistra per immettersi sulla carreggiata a doppia corsia di marcia di quest'ultima strada – prosegue il dott. Dini Ciacci nella sua richiesta di processo - non si accorgeva dell'arrivo della moto Honda Africa Twin di De Franciscis che andava a collidere sulla fiancata destra dell'autovettura". Il centauro, che a sua volta procedeva verso Cellamare, non è purtroppo riuscito a evitare l'impatto con la vettura che gli si è parata davanti, è stato sbalzato dalla moto e dopo un tragico volo di 12 metri è finito contro un palo della pubblica illuminazione, prima di rovinare esanime a terra: il casco che indossava regolarmente non gli è bastato, è deceduto praticamente sul colpo, troppo gravi i politraumi riportati.
"Pur avendo effettuato l'immissione su via Casamassima a bassa velocità, l'automobilista non ha prestato la richiesta attenzione nell'effettuare tale manovra – ha concluso nella sua perizia il consulente tecnico d'ufficio -, in quanto non possedeva appieno la visuale libera a destra, sia per il passaggio di un'altra auto che andava verso il centro di Capurso, e che quindi ostruiva la visuale a destra, sia per la presenza degli alberi sul marciapiede a destra del varco della Baritex nonché, in ultimo, per la presenza di un dosso a 180 metri dal varco stesso". Di qui dunque la richiesta di rinvio a giudizio spiccata dal Pm nei confronti dell'imputato che, di fronte alle sue schiaccianti responsabilità, all'udienza preliminare di mercoledì ha chiesto e ottenuto di patteggiare la pena di un anno e quattro mesi.
Gianluca De Franciscis ha lasciato in un dolore immenso la compagna, il figlioletto di soli quattro anni, i genitori, il fratello e i nonni che, per essere assistiti, fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, tramite l'Area Manager per la Puglia e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini, che si è avvalso della consulenza tecnica dell'esperto ingegnere forense Pietro Pallotti per la ricostruzione e valutazione del sinistro, oltre che della collaborazione dell'avv. Fabio Ferrara del Foro di Bari. I congiunti della vittima confidavano in una condanna congrua alla gravità del fatto che, per quanto molto parziale, ora è arrivata, ma adesso, anche in forza di questo punto fermo, si aspettano un'assunzione di responsabilità anche dalla compagnia di assicurazione della vettura, Assimoco, che sin qui ha avanzato proposte risarcitorie del tutto inadeguate con la conseguenza che, dopo tutto ciò che hanno passato, dovranno anche intentare una causa civile.
Il Sostituto Procuratore, che al termine delle indagini preliminari ha chiesto il rinvio a giudizio per Sassone, ha imputato al conducente della vettura, una Peugeot 308, di aver causato il decesso del motociclista "per colpa consistita in negligenza, imprudenza nonché nella violazione delle norme che regolano la circolazione stradale e segnatamente l'articolo 145 del Codice della Strada, che impone l'obbligo di dare la precedenza a chi proviene da destra, e dell'articolo 154, che impone, nell'effettuare una svolta, di assicurarsi di poter effettuare la manovra senza creare intralcio o pericolo per gli altri utenti della strada" per citare l'atto del magistrato.
Com'è stato infatti accertato dall'ingegner Giuseppe Brizzi, il consulente tecnico a cui il Pm inquirente ha affidato l'incarico di ricostruire la dinamica, le cause e tutte le responsabilità dello schianto, Sassone alle 18.25 si trovava a transitare su una stradina adiacente alla ditta Baritex, quando, giunto al varco che immette su via Casamassima, tratto della ex Statale 100, all'altezza del chilometro 12+500, "nell'effettuare la svolta a sinistra per immettersi sulla carreggiata a doppia corsia di marcia di quest'ultima strada – prosegue il dott. Dini Ciacci nella sua richiesta di processo - non si accorgeva dell'arrivo della moto Honda Africa Twin di De Franciscis che andava a collidere sulla fiancata destra dell'autovettura". Il centauro, che a sua volta procedeva verso Cellamare, non è purtroppo riuscito a evitare l'impatto con la vettura che gli si è parata davanti, è stato sbalzato dalla moto e dopo un tragico volo di 12 metri è finito contro un palo della pubblica illuminazione, prima di rovinare esanime a terra: il casco che indossava regolarmente non gli è bastato, è deceduto praticamente sul colpo, troppo gravi i politraumi riportati.
"Pur avendo effettuato l'immissione su via Casamassima a bassa velocità, l'automobilista non ha prestato la richiesta attenzione nell'effettuare tale manovra – ha concluso nella sua perizia il consulente tecnico d'ufficio -, in quanto non possedeva appieno la visuale libera a destra, sia per il passaggio di un'altra auto che andava verso il centro di Capurso, e che quindi ostruiva la visuale a destra, sia per la presenza degli alberi sul marciapiede a destra del varco della Baritex nonché, in ultimo, per la presenza di un dosso a 180 metri dal varco stesso". Di qui dunque la richiesta di rinvio a giudizio spiccata dal Pm nei confronti dell'imputato che, di fronte alle sue schiaccianti responsabilità, all'udienza preliminare di mercoledì ha chiesto e ottenuto di patteggiare la pena di un anno e quattro mesi.
Gianluca De Franciscis ha lasciato in un dolore immenso la compagna, il figlioletto di soli quattro anni, i genitori, il fratello e i nonni che, per essere assistiti, fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, tramite l'Area Manager per la Puglia e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini, che si è avvalso della consulenza tecnica dell'esperto ingegnere forense Pietro Pallotti per la ricostruzione e valutazione del sinistro, oltre che della collaborazione dell'avv. Fabio Ferrara del Foro di Bari. I congiunti della vittima confidavano in una condanna congrua alla gravità del fatto che, per quanto molto parziale, ora è arrivata, ma adesso, anche in forza di questo punto fermo, si aspettano un'assunzione di responsabilità anche dalla compagnia di assicurazione della vettura, Assimoco, che sin qui ha avanzato proposte risarcitorie del tutto inadeguate con la conseguenza che, dopo tutto ciò che hanno passato, dovranno anche intentare una causa civile.