Via Amendola ancora non parte e Legambiente boccia il progetto
Gli espropri, 42 particelle, hanno fatto perdere molto tempo ai tecnici comunali
venerdì 8 giugno 2018
17.00
"Un progetto che non approviamo perché invece di alleggerire l'arteria la renderebbe caotica, assordante, con un inquinamento ambientale incredibile e quindi contro ogni principio della mobilità sostenibile" Lo dice Legambiente parlando del progetto dell'allargamento di via Amendola, ancora sulla carta.
"La pianificazione - prosegue la nota di Legambiene - dovrebbe assicurare: il minor consumo di risorse, gli standard più elevati di efficienza energetica e la riduzione di emissioni soprattutto in ambito urbano, fornendo informazioni chiare ai politici, agli investitori e ai cittadini attraverso soluzioni che considerino le specificità locali.
Pianificando la trasformazione, l'espansione o la ristrutturazione delle aree urbane e rurali, l'impatto delle scelte di piano sugli aspetti ambientali e climatici dovrebbe sempre essere valutato. Qualsiasi azione volta ad intervenire sul territorio dovrebbe essere 'clima-consapevole' e sostenibile in modo da salvaguardare le risorse naturali e aumentare la sicurezza". Via Amedola sulla carta avrebbe dovuto essere oggi nel pieno del cantiere e invece nulla è ancora partito, se no gli espropri.
Ma perché tanto ritardo? Secondo l'assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Galasso proprio gli espropri (ben 42 particelle), hanno creato lungaggini burocratiche e trattative estenuanti. Mentre ora che sono terminati il Comune si sta concentrando sullo spostamento delle piante più antiche, dei cartelloni pubblicitari, e quindi delle relative concessioni. I cancelli delle dimore storiche non verranno demoliti ma letteralmente 'smontati', fatti arretrare per permettere la costruzione di nuovi marciapiedi e della pista ciclabile. Gli interventi previsti nel progetto esecutivo hanno un costo di 4,6 milioni di euro, fondi ottenuti dal Ministero della Sanità che finanziò i collegamenti tra la viabilità principale e i poli ospedalieri. Il progetto prevede: l'allargamento della strada per un tratto di 1,1 chilometri,il miglioramento del verde con la piantumazione di 76 alberi di Giuda sul lato destro e 8740 piante di agapantus sullo spartitraffico centrale che verrà costruito per dividere le carreggiate nelle due direzioni. Verranno anche creati 6500 metri quadrati di nuovi marciapiedi. Il manto stradale vedrà delle migliorie, con l'aggiunta di 4mila metri quadrati di pavimentazione fonoassorbente e di 130 metri di barriere fonoassorbenti, che saranno piazzate in corrispondenza dell'Ospedaletto e del Liceo Scientifico Fermi. Agli incroci verranno inserite tre rotatorie di design con elementi del panorama pugliese (muretti a secco, fontane e sculture in ferro). Resta sola da capire quando, si parlava dei primi di giugno, ma siamo già a metà mese e le ruspe sono ancora in cantina.
"La pianificazione - prosegue la nota di Legambiene - dovrebbe assicurare: il minor consumo di risorse, gli standard più elevati di efficienza energetica e la riduzione di emissioni soprattutto in ambito urbano, fornendo informazioni chiare ai politici, agli investitori e ai cittadini attraverso soluzioni che considerino le specificità locali.
Pianificando la trasformazione, l'espansione o la ristrutturazione delle aree urbane e rurali, l'impatto delle scelte di piano sugli aspetti ambientali e climatici dovrebbe sempre essere valutato. Qualsiasi azione volta ad intervenire sul territorio dovrebbe essere 'clima-consapevole' e sostenibile in modo da salvaguardare le risorse naturali e aumentare la sicurezza". Via Amedola sulla carta avrebbe dovuto essere oggi nel pieno del cantiere e invece nulla è ancora partito, se no gli espropri.
Ma perché tanto ritardo? Secondo l'assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Galasso proprio gli espropri (ben 42 particelle), hanno creato lungaggini burocratiche e trattative estenuanti. Mentre ora che sono terminati il Comune si sta concentrando sullo spostamento delle piante più antiche, dei cartelloni pubblicitari, e quindi delle relative concessioni. I cancelli delle dimore storiche non verranno demoliti ma letteralmente 'smontati', fatti arretrare per permettere la costruzione di nuovi marciapiedi e della pista ciclabile. Gli interventi previsti nel progetto esecutivo hanno un costo di 4,6 milioni di euro, fondi ottenuti dal Ministero della Sanità che finanziò i collegamenti tra la viabilità principale e i poli ospedalieri. Il progetto prevede: l'allargamento della strada per un tratto di 1,1 chilometri,il miglioramento del verde con la piantumazione di 76 alberi di Giuda sul lato destro e 8740 piante di agapantus sullo spartitraffico centrale che verrà costruito per dividere le carreggiate nelle due direzioni. Verranno anche creati 6500 metri quadrati di nuovi marciapiedi. Il manto stradale vedrà delle migliorie, con l'aggiunta di 4mila metri quadrati di pavimentazione fonoassorbente e di 130 metri di barriere fonoassorbenti, che saranno piazzate in corrispondenza dell'Ospedaletto e del Liceo Scientifico Fermi. Agli incroci verranno inserite tre rotatorie di design con elementi del panorama pugliese (muretti a secco, fontane e sculture in ferro). Resta sola da capire quando, si parlava dei primi di giugno, ma siamo già a metà mese e le ruspe sono ancora in cantina.