Villa Giustiniani diventerà un museo degli ipogei, ma mancano i due milioni per ristrutturarla
Dopo l'acquisizione da parte del comune avvenuta due anni fa il progetto ora aspetta un bando regionale per i beni culturali
martedì 14 agosto 2018
Villa Giustiniani, la famosa casa rossa tra via Fanelli e via Omodeo, aspetta i due milioni di euro per essere ristrutturata. Una storia lunga oltre 30 anni che purtroppo non vede ancora la fine. Il problema sono i fondi che mancano, dopo che il progetto era stato candidato al bando Interreg Italia-Crozia non riuscendo ad uscirne vincitore, come ha confermato l'assessore Tedesco.
La storia di Villa Giustiniani inizia, se così possiamo dire, quando oltre 30 anni fa è stata salvata dall'essere rasa al suolo, per far posto ad un parcheggio. In quell'occasione l'insieme di alcuni comitati di cittadini riuscì, con la propria caparbietà, a far sì che il Ministero delle Belle Arti mettesse su di essa un vincolo per importanza storico-archeologica, che ne impedisce l'abbattimento. Il motivo principale è la presenza al di sotto della costruzione di un ipogeo, composto da sei ambienti, alcuni scavati nella roccia, altri delimitati da murature in tufo che fanno da fondamenta per la villa sovrastante. Si ritiene che fosse una struttura sepolcrale ebraica, visto anche il suo posizionamento.
Grazie al Fai e all'amministrazione comunale ora è possibile periodicamente visitare l'ipogeo. L'ultima visita in ordine di tempo che possiamo ricordare risale allo scorso anno, e fu proprio organizzata dal Fai. D'altronde il Comune di Bari, dopo aver acquisito la villa e il suo ipogeo nel luglio di due anni fa, ora punta a valorizzare questo aspetto archeologico con un progetto che vuole creare un "Museo Virtuale degli Ipogei". Gli interventi necessari riguardano il consolidamento dell'edificio, la ristrutturazione dello stesso, il recupero dell'ipogeo e interventi negli spazi verdi. Ci vogliono, come detto, circa due milioni di euro, che probabilmente arriveranno da un nuovo bando regionale relativo ai beni culturali per cui: «Il Comune - dichiara Tedesco - sta predisponendo i documenti necessari in modo da partecipare non appena sarà pubblicato».
Nel frattempo, come sottolinea l'assessore all'urbanistica, si sta pensando di far in modo che la popolazione inizi a riappropriarsi di questi spazi. E, così come successo per il Parco Gargasole, si pensa di sfruttare gli affidi temporanei per far sì che intanto torni a vivere lo spazio verde esterno, oltre a permettere che le visite all'ipogeo possano diventare meno sporadiche.
La storia di Villa Giustiniani inizia, se così possiamo dire, quando oltre 30 anni fa è stata salvata dall'essere rasa al suolo, per far posto ad un parcheggio. In quell'occasione l'insieme di alcuni comitati di cittadini riuscì, con la propria caparbietà, a far sì che il Ministero delle Belle Arti mettesse su di essa un vincolo per importanza storico-archeologica, che ne impedisce l'abbattimento. Il motivo principale è la presenza al di sotto della costruzione di un ipogeo, composto da sei ambienti, alcuni scavati nella roccia, altri delimitati da murature in tufo che fanno da fondamenta per la villa sovrastante. Si ritiene che fosse una struttura sepolcrale ebraica, visto anche il suo posizionamento.
Grazie al Fai e all'amministrazione comunale ora è possibile periodicamente visitare l'ipogeo. L'ultima visita in ordine di tempo che possiamo ricordare risale allo scorso anno, e fu proprio organizzata dal Fai. D'altronde il Comune di Bari, dopo aver acquisito la villa e il suo ipogeo nel luglio di due anni fa, ora punta a valorizzare questo aspetto archeologico con un progetto che vuole creare un "Museo Virtuale degli Ipogei". Gli interventi necessari riguardano il consolidamento dell'edificio, la ristrutturazione dello stesso, il recupero dell'ipogeo e interventi negli spazi verdi. Ci vogliono, come detto, circa due milioni di euro, che probabilmente arriveranno da un nuovo bando regionale relativo ai beni culturali per cui: «Il Comune - dichiara Tedesco - sta predisponendo i documenti necessari in modo da partecipare non appena sarà pubblicato».
Nel frattempo, come sottolinea l'assessore all'urbanistica, si sta pensando di far in modo che la popolazione inizi a riappropriarsi di questi spazi. E, così come successo per il Parco Gargasole, si pensa di sfruttare gli affidi temporanei per far sì che intanto torni a vivere lo spazio verde esterno, oltre a permettere che le visite all'ipogeo possano diventare meno sporadiche.