Villa romana di Adelfia, Lattanzio (M5S) chiede un tavolo tecnico

Il deputato insieme al collega Nitti ha presentato un ordine del giorno affinché si intervenga al più presto a tutela della zona

lunedì 31 dicembre 2018 0.19
I deputati del Movimento 5 Stelle, Michele Nitti e Paolo Lattanzio, hanno presentato un ordine del giorno - accolto ieri nella Manovra - con cui impegnano il Governo ad avviare interventi di tutela e di valorizzazione della villa romana di Adelfia (Bari).

«Nel 1996, durante i lavori agricoli in un terreno della contrada "Tesoro" nei pressi di Adelfia in provincia di Bari, sono emersi i resti di una villa romana edificata probabilmente entro il II sec. d. C. e con preesistenze risalenti fino al IV sec. È stata questa una scoperta eccezionale: si tratta infatti dell'unica villa romana in Puglia dotata di un impianto termale privato, con un'ampia natatio che segnala l'elevato ceto sociale dei residenti nella villa - spiega Nitti - Nonostante la sua eccezionale importanza questo ritrovamento non ha ricevuto la giusta attenzione, né la valorizzazione e la tutela che meritava. Attualmente la villa di contrada "Tesoro" è sotto il vincolo della Soprintendenza. Gli esperti temono che col passare del tempo si potrebbe procedere a interventi di costruzione che danneggerebbero irreversibilmente la villa».

«Nonostante gli appelli e le molteplici adesioni di personalità della cultura e della politica locale - aggiunge Lattanzio - la villa continua ad essere interrata ed esposta al rischio di saccheggio e di deperimento irreversibili. Per questo abbiamo chiesto al Governo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di sollecitare al più presto la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari e tutti gli enti locali coinvolti affinché venga istituito un tavolo tecnico che pianifichi un piano di interventi e di finanziamenti volti a valorizzare e mettere in sicurezza l'area della villa romana rinvenuta in contrada "Tesoro" e a realizzare un progetto per una nuova campagna di scavi e il relativo reperimento di fondi».