Violenza sessuale a Bari, le urla della donna richiamano i Carabinieri
Una coppia stava litigando furiosamente in zona Palese: scatta l'arresto in flagranza di reato
mercoledì 13 settembre 2017
20.04
Erano le prime luci dell'alba quando ieri, in zona Palese, un passate ha richiamato l'attenzione di una pattuglia dei Carabinieri che si trovava in servizio notturno, riferendo di aver udito le urla di una donna provenire da un chiosco. Immediato l'intervento dei militari che, in pochi istanti, hanno raggiunto il luogo oggetto della segnalazione, riscontrando in effetti la presenza di un uomo V.M. e di una donna M.E. (entrambi del luogo) chiusi dall'interno in un chiosco, intenti in una accesa lite, nel corso della quale la donna stava urlando e chiedendo aiuto.
Realizzato che vi era una situazione di pericolo in atto, i militari hanno fatto accesso all'interno dell'esercizio commerciale, liberando la donna, trattenuta contro la propria volontà, la quale, alla vista dei militari è apparsa in stato di choc, in lacrime, con i vestiti lacerati e fisicamente provata. Dopo essere stata sottoposta alle prime cure, la vittima ha denunciato ai militari gli atti persecutori subiti da mesi da quell'uomo con il quale inizialmente aveva avuto una relazione, ma che non si era voluto rassegnare alla fine della loro storia, costringendola ripetutamente e dietro ricatti a vederlo.
Le minacce subite dalla vittima di vedere divulgate informazioni sensibili che la riguardavano, nonché le vessazioni fisiche e morali protrattesi nel tempo, finalizzate a sottostare ad una relazione non voluta, hanno trovato un epilogo con l'arresto in flagranza dell'uomo, anch'egli condotto nell'immediatezza in caserma e per il quale, successivamente, si sono aperte le porte del carcere.
Realizzato che vi era una situazione di pericolo in atto, i militari hanno fatto accesso all'interno dell'esercizio commerciale, liberando la donna, trattenuta contro la propria volontà, la quale, alla vista dei militari è apparsa in stato di choc, in lacrime, con i vestiti lacerati e fisicamente provata. Dopo essere stata sottoposta alle prime cure, la vittima ha denunciato ai militari gli atti persecutori subiti da mesi da quell'uomo con il quale inizialmente aveva avuto una relazione, ma che non si era voluto rassegnare alla fine della loro storia, costringendola ripetutamente e dietro ricatti a vederlo.
Le minacce subite dalla vittima di vedere divulgate informazioni sensibili che la riguardavano, nonché le vessazioni fisiche e morali protrattesi nel tempo, finalizzate a sottostare ad una relazione non voluta, hanno trovato un epilogo con l'arresto in flagranza dell'uomo, anch'egli condotto nell'immediatezza in caserma e per il quale, successivamente, si sono aperte le porte del carcere.