Volantini sui "diritti che gli uomini non hanno", ragazza li toglie e viene aggredita - INTERVISTA
La vittima non ha sporto denuncia: "L'attacco a me non è un attacco personale, ma è un attacco di natura politica"
giovedì 23 novembre 2023
10.00
Dopo il delitto di Giulia Cecchettin, si è levata potente la voce della società civile contro i femminicidi e la violenza sulle donne. Ma, oltre a questa voce, ne circolano altre, come testimoniano alcuni volantini comparsi all'università di Bari per una fantomatica "Giornata internazionale dell'Uomo" su "I diritti che gli uomini non hanno".
Tra tali diritti compaiono ad esempio quello a "rinunciare alla paternità e al mantenimento, nello stesso momento in cui alla donna è permesso ricorrere all'aborto" o la richiesta di "superare il criterio della maternal preference in materia di affidamento dei figli".
Volantini ritenuti fuori luogo nel contesto in cui sono comparsi e contro i quali una studentessa, Antonella, si è opposta, provando a toglierli. Peccato che nel momento in cui lo abbia fatto si stata aggredita da chi li stava affiggendo. Abbiamo parlato con lei e ci ha raccontato come sono andate le cose.
Antonella, lei è stata aggredita mentre cercava di togliere questi volantini, può raccontarci come è andata?
È successo questo, ovvero dopo aver strappato il volantino dalla bacheca a cui era stato affisso, senza autorizzazione alcuna, il "capo" di questo gruppetto mi ha prima intimato di ridargli il foglio a suon di "altrimenti", ed una volta che da me ha ricevuto un No, ha deciso di strapparmelo di mano con violenza, torcendomi il polso e provocandomi anche un livido sull'avambraccio.
Ma lei conosceva queste persone? Sa chi sono e se appartengono a qualche associazione studentesca?
Diciamo che si sa chi sono anche se non appartengono a nessuna organizzazione pubblica, almeno da quello che so. Operano prevalentemente su WhatsApp con "Gruppi di discussione".
Nel momento in cui è stata aggredita, qualcuno è venuto in suo soccorso?
Sì assolutamente, non solo tutti gli studenti presenti in quel momento, ma anche i professori.
Lei ha deciso di non denunciare l'aggressione subita, per quale motivo?
Non ho denunciato perché ritengo non sia stato un attacco a me a livello personale, ma credo sia un attacco di natura politica. Deve essere l'istituzione universitaria a muoversi nelle maniere più adeguate.
Tra tali diritti compaiono ad esempio quello a "rinunciare alla paternità e al mantenimento, nello stesso momento in cui alla donna è permesso ricorrere all'aborto" o la richiesta di "superare il criterio della maternal preference in materia di affidamento dei figli".
Volantini ritenuti fuori luogo nel contesto in cui sono comparsi e contro i quali una studentessa, Antonella, si è opposta, provando a toglierli. Peccato che nel momento in cui lo abbia fatto si stata aggredita da chi li stava affiggendo. Abbiamo parlato con lei e ci ha raccontato come sono andate le cose.
Antonella, lei è stata aggredita mentre cercava di togliere questi volantini, può raccontarci come è andata?
È successo questo, ovvero dopo aver strappato il volantino dalla bacheca a cui era stato affisso, senza autorizzazione alcuna, il "capo" di questo gruppetto mi ha prima intimato di ridargli il foglio a suon di "altrimenti", ed una volta che da me ha ricevuto un No, ha deciso di strapparmelo di mano con violenza, torcendomi il polso e provocandomi anche un livido sull'avambraccio.
Ma lei conosceva queste persone? Sa chi sono e se appartengono a qualche associazione studentesca?
Diciamo che si sa chi sono anche se non appartengono a nessuna organizzazione pubblica, almeno da quello che so. Operano prevalentemente su WhatsApp con "Gruppi di discussione".
Nel momento in cui è stata aggredita, qualcuno è venuto in suo soccorso?
Sì assolutamente, non solo tutti gli studenti presenti in quel momento, ma anche i professori.
Lei ha deciso di non denunciare l'aggressione subita, per quale motivo?
Non ho denunciato perché ritengo non sia stato un attacco a me a livello personale, ma credo sia un attacco di natura politica. Deve essere l'istituzione universitaria a muoversi nelle maniere più adeguate.