Voti in cambio di 25 o 50 euro, così venne eletta Francesca Ferri
La stessa consigliera insieme al suo compagno interferirono in collaborazione col boss Buscemi nelle elezioni a Valenzano
mercoledì 26 ottobre 2022
13.03
Promettevano un pagamento da 25 a 50 euro in cambio di un voto. In questo modo, stando all'inchiesta congiunta di carabinieri, polizia e guardia di finanza, sarebbe stata eletta al consiglio comunale di Bari, Francesca Ferri.
La consigliera è finita in carcere questa mattina, insieme al suo compagno Filippo Dentamaro. Con loro sono stati arresti altri 17 soggetti. Ai domiciliari è finito Nicola Canonico, ex consigliere regionale (dal 2005 al 2015) nonché consigliere comunale (dal 2004 al 2009) e attuale patron del Foggia Calcio.
Stando alla ricostruzione dei fatti effettuata dalle forze dell'ordine e condivisa dal Gip, è stato riconosciuto agli indagati il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.
Alla presunta compagine criminale avrebbero aderito altri 7 soggetti aventi il ruolo di "portatori di voto", ossia quello di individuare, contattare e reclutare il maggiore numero possibile di elettori da cui avrebbero comprato i voti verso il pagamento di un corrispettivo in denaro (che sarebbe stato loro anticipato o successivamente rimborsato dai 3 citati promotori).
In relazione a tali fatti il Gip ha riconosciuto la gravità indiziaria rispetto ai reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Canonico avrebbe rivestito il ruolo di garante per "prestigio politico" e "caratura" dal punto di vista pubblico. Si impegnava quindi a garantire la copertura dal punto di vista finanziario dei debiti contratti oltre che a sanare i contrasti eventuali che sarebbero potuti sorgere tra promotori e associati. Inoltre, era a casa di Canonico che si svolgevano gli incontri strategici, essendo lo stesso il promotore della lista "Sport Bari - Di Rella Sindaco", garantendo che venissero pagati i voti compravenduti.
La consigliera è finita in carcere questa mattina, insieme al suo compagno Filippo Dentamaro. Con loro sono stati arresti altri 17 soggetti. Ai domiciliari è finito Nicola Canonico, ex consigliere regionale (dal 2005 al 2015) nonché consigliere comunale (dal 2004 al 2009) e attuale patron del Foggia Calcio.
Stando alla ricostruzione dei fatti effettuata dalle forze dell'ordine e condivisa dal Gip, è stato riconosciuto agli indagati il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.
Alla presunta compagine criminale avrebbero aderito altri 7 soggetti aventi il ruolo di "portatori di voto", ossia quello di individuare, contattare e reclutare il maggiore numero possibile di elettori da cui avrebbero comprato i voti verso il pagamento di un corrispettivo in denaro (che sarebbe stato loro anticipato o successivamente rimborsato dai 3 citati promotori).
In relazione a tali fatti il Gip ha riconosciuto la gravità indiziaria rispetto ai reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Canonico avrebbe rivestito il ruolo di garante per "prestigio politico" e "caratura" dal punto di vista pubblico. Si impegnava quindi a garantire la copertura dal punto di vista finanziario dei debiti contratti oltre che a sanare i contrasti eventuali che sarebbero potuti sorgere tra promotori e associati. Inoltre, era a casa di Canonico che si svolgevano gli incontri strategici, essendo lo stesso il promotore della lista "Sport Bari - Di Rella Sindaco", garantendo che venissero pagati i voti compravenduti.