Voto di scambio a Bari, Salvini risponde ai 5 stelle

Venerdì manifestazione organizzata dai pentastellati a cui parteciperà anche l'ex candidata Melini che commenta: «Malcostume generalizzato»

mercoledì 12 giugno 2019 19.27
Question time alla Camera oggi pomeriggio sulla vicenda del voto di scambio a Bari durante l'ultima tornata elettorale. A chiedere informazioni al ministro Salvini il deputato barese pentastellato Bresci, a cui il leader del Carroccio ha solo potuto ribadire quanto a lui detto dal procuratore Giuseppe Volpe, ovvero che le indagini sono in corso e al momento sulla vicenda c'è il segreto istruttorio.

«Il Viminale conferma massima attenzione ai casi di corruzione elettorale - commenta Brescia - Venerdì a Bari scenderemo in piazza anche per chiedere la rapida approvazione della legge "Elezioni Pulite", già votata dalla Camera e ferma al Senato. Rinnoviamo l'invito ai consiglieri eletti che sanno di avere la coscienza sporca di autodenunciarsi, prima che sia troppo tardi. La manifestazione di venerdì a Bari non potrà essere una sfilata ipocrita, sarà un chiaro messaggio di legalità».

E alla manifestazione, invitata da Elisabetta Pani, sarà presente anche l'ex consigliere comunale e candidata sindaco Irma Melini che ha voluto dire la sua sull'argomento.

«Sono certa che siamo tutti d'accordo sulla condanna, sempre e ovunque, di una qualsiasi ipotesi di scambio di voto - dichiara Melini - Vorrei ribadire il mio pensiero in merito a quanto accade in città, proprio perché non si tratta di un episodio sporadico, ma di un malcostume generalizzato e ripetutamente presente. I candidati sono scelti da noi e il fiorire di liste non deve significare la perdita di qualità e responsabilità di chi viene candidato. Sono certa che tutti i candidati sindaci, i partiti e i movimenti siano estranei a quanto sta emergendo, ma ritengo che gli stessi siano - e siamo - responsabili di chi è stato candidato a rappresentarci. La manifestazione è un momento di ritrovo e di affermazione dei sacrosanti principi costituzionali, ma affinché non siano sempre iniziative "postume", sta a noi nella fase di selezione della classe dirigente garantire che questi principi siano sempre condivisi e rispettati. Solo così l'elettore "sano" potrà tornare ad avere fiducia nel nostro operato».