World Press Photo sarà a Bari nonostante il Coronavirus, appuntamento in autunno
Annunciati i vincitori, anche se non è stato possibile svolgere la cerimonia di premiazione. La mostra in ottobre al teatro Margherita
sabato 18 aprile 2020
18.28
Annunciati i nomi dei vincitori della 63esima edizione del World Press Photo, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo.
La pandemia di portata globale legata al Coronavirus non ha reso possibile la celebrazione ufficiale dei vincitori dell'edizione 2020 del concorso, ma non ha impedito alla giuria l'assegnazione dei premi nelle diverse categorie in concorso, tra cui spiccano ben sei fotoreporter italiani: Alessio Mamo, Daniele Volpe, Lorenzo Tugnoli, Luca Locatelli, Nicolò Filippo Rosso e Fabio Bucciarelli.
Si aggiudica il World Press Photo of the Year 2020 il giapponese Yasuyoshi Chiba (AFP) con lo scatto "Straight Voice" che mostra un giovane, illuminato dalla luce di alcuni cellulari, mentre recita una poesia nel mezzo di un blackout avvenuto durante una manifestazione a Khartum, in Sudan, il 19 giugno 2019.
Il World Press Photo Story of the Year 2020, invece, viene assegnato al francese Romain Laurendeau con un reportage che racconta la condizione sociale di tanti ragazzi algerini che hanno ispirato le rivolte del 2019 in Algeria.
CIME, organizzazione pugliese, nonché uno dei maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam, organizzerà ad ottobre la mostra a Bari nel Teatro Margherita e conferma le tappe anche nelle città di Torino, Napoli e Palermo.
«Quest'anno, più che mai, il nostro lavoro - spiega Vito Cramarossa di Cime - è messo a dura prova dalla situazione legata alla pandemia, da un punto di vista sia organizzativo che economico, come d'altronde quello di tutte le aziende creative che lavorano nell'ambito della cultura e degli eventi. A tal proposito, ci impegneremo per tutelare i visitatori della mostra con modalità di sicurezza contingentando gli ingressi e predisponendo tutte le misure sanitarie necessarie. Ritengo che mai, come in questo momento, la cultura necessiti del sostegno da parte delle Istituzioni e dei partner privati. Fortunatamente in Puglia le politiche culturali messe in campo dalla Regione e la collaborazione con il Comune di Bari ci permettono, sin da oggi, di garantire e programmare la mostra, cosa non del tutto scontata rispetto ad altre città d'Italia e d'Europa».
La pandemia di portata globale legata al Coronavirus non ha reso possibile la celebrazione ufficiale dei vincitori dell'edizione 2020 del concorso, ma non ha impedito alla giuria l'assegnazione dei premi nelle diverse categorie in concorso, tra cui spiccano ben sei fotoreporter italiani: Alessio Mamo, Daniele Volpe, Lorenzo Tugnoli, Luca Locatelli, Nicolò Filippo Rosso e Fabio Bucciarelli.
Si aggiudica il World Press Photo of the Year 2020 il giapponese Yasuyoshi Chiba (AFP) con lo scatto "Straight Voice" che mostra un giovane, illuminato dalla luce di alcuni cellulari, mentre recita una poesia nel mezzo di un blackout avvenuto durante una manifestazione a Khartum, in Sudan, il 19 giugno 2019.
Il World Press Photo Story of the Year 2020, invece, viene assegnato al francese Romain Laurendeau con un reportage che racconta la condizione sociale di tanti ragazzi algerini che hanno ispirato le rivolte del 2019 in Algeria.
CIME, organizzazione pugliese, nonché uno dei maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam, organizzerà ad ottobre la mostra a Bari nel Teatro Margherita e conferma le tappe anche nelle città di Torino, Napoli e Palermo.
«Quest'anno, più che mai, il nostro lavoro - spiega Vito Cramarossa di Cime - è messo a dura prova dalla situazione legata alla pandemia, da un punto di vista sia organizzativo che economico, come d'altronde quello di tutte le aziende creative che lavorano nell'ambito della cultura e degli eventi. A tal proposito, ci impegneremo per tutelare i visitatori della mostra con modalità di sicurezza contingentando gli ingressi e predisponendo tutte le misure sanitarie necessarie. Ritengo che mai, come in questo momento, la cultura necessiti del sostegno da parte delle Istituzioni e dei partner privati. Fortunatamente in Puglia le politiche culturali messe in campo dalla Regione e la collaborazione con il Comune di Bari ci permettono, sin da oggi, di garantire e programmare la mostra, cosa non del tutto scontata rispetto ad altre città d'Italia e d'Europa».