Xylella, abbattuti i cinque ulivi infetti in provincia di Bari
Le ruspe di Arif Puglia in azione a Locorotondo, sulla provinciale che collega a Cisternino
domenica 7 giugno 2020
1.06
Sono stati eradicati ieri i primi cinque ulivi infetti da Xylella in provincia di Bari. Le ruspe si sono azionate a Locorotondo, sulla provinciale che collega a Cisternino. Lo ha reso noto l'agenzia regionale Arif, che si è occupata di abbattere i primi esemplari testimoni dell'avanzata del batterio oltre il territorio del Salento.
«Doloroso è dire poco. Per chi vive in Valle d'Itria il legame con la terra e con gli ulivi è particolarissimo, per cui subire questo dolore non è semplice ed è inaspettato perché non prevedevamo che la Xylella arrivasse così velocemente a Locorotondo e purtroppo in uno dei nostri fondi», ha commentato all'agenzia Ansa Giovanni Mutinati, proprietario del terreno dove sorgevano 4 dei 5 ulivi abbattuti oggi. "Vedere cadere sotto le ruspe i nostri ulivi ci ha creato non pochi scompensi affettivi - continua Mutinati - perché ogni albero rappresenta un piccolo ricordo della nostra infanzia e della nostra adolescenza, però ci è sembrato indispensabile procedere a quello che prevede la norma».
«Arif c'è non solo per abbattere - precisa nella nota il commissario straordinario di Arif Gennaro Ranieri che ha assistito in campo alle operazioni. L'Arif ci deve essere perché la Comunità europea impone che ciò avvenga immediatamente, non appena venga rilevato un albero infetto. Ma l'Arif c'è anche prima, perché bisogna adottare tutte le misure di prevenzione, durante l'attività di monitoraggio e infatti a fine maggio è partito il monitoraggio 2020. Fondamentali sono anche le buone pratiche che i proprietari terrieri devono osservare per far in modo che la sputacchina non sia agevolata nel suo compito di vettore della Xylella».
Massima attenzione massima allerta - sottolinea Donato Pentassuglia, presidente della Commissione consiliare Regionale Agricoltura e Foreste - perché non possiamo consentire un avanzamento repentino del batterio. Devo dire che il campionamento voluto dall'Osservatorio fitosanitario regionale con il grande lavoro che l'Arif sta facendo (nel giro di 4 giorni sono state eseguite tutte le pratiche necessarie ad abbattere) dimostrano che c'è un'azione sinergica delle istituzioni per bloccare l'avanzata del batterio e combatterlo».
«Doloroso è dire poco. Per chi vive in Valle d'Itria il legame con la terra e con gli ulivi è particolarissimo, per cui subire questo dolore non è semplice ed è inaspettato perché non prevedevamo che la Xylella arrivasse così velocemente a Locorotondo e purtroppo in uno dei nostri fondi», ha commentato all'agenzia Ansa Giovanni Mutinati, proprietario del terreno dove sorgevano 4 dei 5 ulivi abbattuti oggi. "Vedere cadere sotto le ruspe i nostri ulivi ci ha creato non pochi scompensi affettivi - continua Mutinati - perché ogni albero rappresenta un piccolo ricordo della nostra infanzia e della nostra adolescenza, però ci è sembrato indispensabile procedere a quello che prevede la norma».
«Arif c'è non solo per abbattere - precisa nella nota il commissario straordinario di Arif Gennaro Ranieri che ha assistito in campo alle operazioni. L'Arif ci deve essere perché la Comunità europea impone che ciò avvenga immediatamente, non appena venga rilevato un albero infetto. Ma l'Arif c'è anche prima, perché bisogna adottare tutte le misure di prevenzione, durante l'attività di monitoraggio e infatti a fine maggio è partito il monitoraggio 2020. Fondamentali sono anche le buone pratiche che i proprietari terrieri devono osservare per far in modo che la sputacchina non sia agevolata nel suo compito di vettore della Xylella».
Massima attenzione massima allerta - sottolinea Donato Pentassuglia, presidente della Commissione consiliare Regionale Agricoltura e Foreste - perché non possiamo consentire un avanzamento repentino del batterio. Devo dire che il campionamento voluto dall'Osservatorio fitosanitario regionale con il grande lavoro che l'Arif sta facendo (nel giro di 4 giorni sono state eseguite tutte le pratiche necessarie ad abbattere) dimostrano che c'è un'azione sinergica delle istituzioni per bloccare l'avanzata del batterio e combatterlo».