A Pescara la radiocronaca numero 2050 di Michele Salomone: «Quel Juve-Bari del 1984…»
Il noto giornalista, voce del calcio barese, festeggia un altro traguardo importante e racconta: «Fui addirittura sgridato dal questore»
giovedì 12 aprile 2018
17.25
Sabato il Bari è atteso, alle 15, dalla sfida in casa del Pescara, delicatissima per il finale di stagione e per la corsa playoff della squadra di Grosso. Ma la trasferta dell'Adriatico rappresenta anche un'altra tappa importante nella storia del calcio biancorosso: la radiocronaca numero 2050 di Michele Salomone, storica voce al seguito della squadra da oltre quarant'anni.
Abbiamo incontrato il noto giornalista di Radionorba domenica scorsa, in occasione del torneo solidale "Lupi vs Agnelli" disputato al Redentore, con commento speciale proprio di Salomone, a cui abbiamo chiesto di raccontare qualche aneddoto significativo delle 2049 partite commentate in carriera.
«La partita che ricordo con più piacere è certamente quella dell'8 febbraio del 1984 tra Juventus e Bari in Coppa Italia– racconta Salomone. Una partita che il Bari vinse contro la Juve dei campioni Platini e Zoff, e a quell'epoca la Coppa Italia era giocata anche dalle grandi con la formazione titolare. Il Bari, allenato da Bolchi, all'epoca disputava il campionato di Serie C e sarebbe stato promossi in B a fine stagione, vinse per 2-1 e si guadagnò il passaggio alle semifinali, dove incontrò il Verona che l'anno dopo avrebbe vinto lo scudetto».
Un evento storico per la piazza di Bari, che in quell'occasione vestì i panni di Davide per abbattere a colpi di fionda il gigante Golia. «Quella radiocronaca entusiasmò me come tanti altri tifosi baresi all'ascolto – ricorda Salomone. Tutti pensavano che i biancorossi dovessero perdere malamente a Torino, quindi quando iniziarono a sentire da me che il Bari era passato in vantaggio praticamente tutta la città si sintonizzò sulle frequenze di Bari Canale Cento. Si formarono addirittura dei capannelli alla rotonda del lungomare, e poi al fischio finale ci fu un'esplosione di gioia che culminò con l'incontro all'aeroporto per abbracciare la squadra di ritorno da Torino».
A fare il capo popolo in quell'occasione fu proprio Salomone, che racconta: «Fui io in cronaca a invitare i tifosi ad accogliere la squadra allo scalo di Palese, e si presentarono addirittura in 3.000. Un numero che mandò in tilt le rudimentali misure di sicurezza e ordine pubblico dell'epoca. Ecco perché il giorno dopo ricevetti la telefonata del questore, che un po' arrabbiato mi rimproverò di aver incautamente convocato l'adunata dei tifosi all'aeroporto. Con tono severo m'intimò di non farlo più, ma allo stesso tempo mi fece i complimenti per la grande radiocronaca che aveva ascoltato anche lui».
Uno sguardo, poi, anche sul Bari di oggi. Nella sua carriera Salomone ha commentato le gesta dei calciatori che hanno fatto la storia recente del Bari, e fra quelli che lo hanno maggiormente impressionato in questa stagione figura «Liam Henderson. È un calciatore che mi piace molto: ha personalità, è duro e da bravo scozzese è serio e s'impegna molto. Quando penso ai calciatori del nord Europa mi viene naturale associarli a un processo di crescita accompagnato da una certa mentalità, quindi danno sempre il massimo. Poi anche tecnicamente non è affatto male».
Abbiamo incontrato il noto giornalista di Radionorba domenica scorsa, in occasione del torneo solidale "Lupi vs Agnelli" disputato al Redentore, con commento speciale proprio di Salomone, a cui abbiamo chiesto di raccontare qualche aneddoto significativo delle 2049 partite commentate in carriera.
«La partita che ricordo con più piacere è certamente quella dell'8 febbraio del 1984 tra Juventus e Bari in Coppa Italia– racconta Salomone. Una partita che il Bari vinse contro la Juve dei campioni Platini e Zoff, e a quell'epoca la Coppa Italia era giocata anche dalle grandi con la formazione titolare. Il Bari, allenato da Bolchi, all'epoca disputava il campionato di Serie C e sarebbe stato promossi in B a fine stagione, vinse per 2-1 e si guadagnò il passaggio alle semifinali, dove incontrò il Verona che l'anno dopo avrebbe vinto lo scudetto».
Un evento storico per la piazza di Bari, che in quell'occasione vestì i panni di Davide per abbattere a colpi di fionda il gigante Golia. «Quella radiocronaca entusiasmò me come tanti altri tifosi baresi all'ascolto – ricorda Salomone. Tutti pensavano che i biancorossi dovessero perdere malamente a Torino, quindi quando iniziarono a sentire da me che il Bari era passato in vantaggio praticamente tutta la città si sintonizzò sulle frequenze di Bari Canale Cento. Si formarono addirittura dei capannelli alla rotonda del lungomare, e poi al fischio finale ci fu un'esplosione di gioia che culminò con l'incontro all'aeroporto per abbracciare la squadra di ritorno da Torino».
A fare il capo popolo in quell'occasione fu proprio Salomone, che racconta: «Fui io in cronaca a invitare i tifosi ad accogliere la squadra allo scalo di Palese, e si presentarono addirittura in 3.000. Un numero che mandò in tilt le rudimentali misure di sicurezza e ordine pubblico dell'epoca. Ecco perché il giorno dopo ricevetti la telefonata del questore, che un po' arrabbiato mi rimproverò di aver incautamente convocato l'adunata dei tifosi all'aeroporto. Con tono severo m'intimò di non farlo più, ma allo stesso tempo mi fece i complimenti per la grande radiocronaca che aveva ascoltato anche lui».
Uno sguardo, poi, anche sul Bari di oggi. Nella sua carriera Salomone ha commentato le gesta dei calciatori che hanno fatto la storia recente del Bari, e fra quelli che lo hanno maggiormente impressionato in questa stagione figura «Liam Henderson. È un calciatore che mi piace molto: ha personalità, è duro e da bravo scozzese è serio e s'impegna molto. Quando penso ai calciatori del nord Europa mi viene naturale associarli a un processo di crescita accompagnato da una certa mentalità, quindi danno sempre il massimo. Poi anche tecnicamente non è affatto male».