Acireale-Bari 1-3, Cornacchini: «Una battaglia. Iniziamo a essere squadra vera»
Soddisfatto il tecnico nel post gara: «Approccio tosto; vittoria meritata. I giovani? Giocano perché meritano»
domenica 4 novembre 2018
17.08
«Sapevamo che sarebbe stata una battaglia». Questo il primo commento a caldo di mister Giovanni Cornacchini dopo la vittoria 1-3 del suo Bari in casa dell'Acireale, in una partita spigolosa come non mai, su un campo disastrato come quello del Tupparello. «Questa piazza l'ho conosciuta da calciatore, e per una squadra forte come il Bari è normale affrontare partite del genere in questo campionato - continua il tecnico dei Galletti. Abbiamo vinto meritatamente, giocando un buon calcio su un campo non bellissimo. Io sono molto contento della prestazione; abbiamo avuto un approccio tosto, iniziamo a essere squadra vera. Queste partite più difficili le stiamo affrontando con la testa giusta. Poi in campo abbiamo un calciatore come Brienza che fa tutta la differenza del mondo».
Una battaglia, dice il mister, perfettamente rispecchiata dal computo totale dei cartellini. Espulsi nel Bari Pozzebon e Mattera, prima del decisivo goal dell'1-3 del subentrato Langella. «In 9 contro 11 abbiamo fatto una bella ripartenza, Simeri ha tenuto botta e Langella è stato bravo a metterla dentro, così come bravi sono stati tutti. Anche nel momento di difficoltà non abbiamo sofferto tantissimo. Per me non è difficile scegliere: ho calciatori bravi che possono far bene, ma l'importante è l'approccio», analizza Cornacchini l'andamento della gara.
Resta un piccolo giallo sulla rete del primo vantaggio biancorosso siglata da Pozzebon. Non è chiaro, infatti, se il tocco decisivo sia stato del centravanti biancorosso o del difensore acese Campanaro. «Mi è sembrato Pozzebon», dice Cornacchini raccontando la sensazione avuta dalla panchina. Il tecnico, però, non risparmia una tiratina d'orecchie al suo attaccante, punito per una gomitata con l'espulsione: «Con lui mi sono arrabbiato; ha sbagliato e non lo avrò per chissà quante giornate; un peccato, proprio ora che stava così bene ,come Simeri. Sull'espulsione di Mattera, invece, non ho visto benissimo, ma ormai non ha senso parlarne».
Rammarico a parte per aver perso due pedine importanti a causa delle squalifiche che arriveranno nei prossimi giorni, il tecnico sorride per la conferma su ottimi livelli del 4-2-3-1, per la capacità della squadra di cambiare abito con facilità durante lo svolgimento della gara e per la prestazione dei giovani. «Abbiamo cambiato a partita in corso, quando ho messo due attaccanti. Con gli infortuni ora siamo contati a livello di giovani, speriamo che non ci siano altri acciacchi. In mezzo c'è l'imbarazzo della scelta, ma paradossalmente possiamo giocare con due ragazzi del 2000, Piovanello e Langella. I giovani giocano non solo per il regolamento, ma anche per le qualità».
Una vittoria preziosa che permette al Bari di volare a +5 sulla Nocerina, ancora seconda. «Non ho visto la classifica - conclude Cornacchini. Ci sono stati miglioramenti nella squadra e questo è indubbio. Una prestazione come quella di oggi renderebbe felice ogni allenatore. Il campionato però è molto lungo, prima di parlare ci sarà bisogno della matematica. Tre partite in dieci giorni non saranno comunque decisive per l'allungo. Ora la rosa è un po' più corta per via di infortuni e squalifiche; staremo a vedere».
Una battaglia, dice il mister, perfettamente rispecchiata dal computo totale dei cartellini. Espulsi nel Bari Pozzebon e Mattera, prima del decisivo goal dell'1-3 del subentrato Langella. «In 9 contro 11 abbiamo fatto una bella ripartenza, Simeri ha tenuto botta e Langella è stato bravo a metterla dentro, così come bravi sono stati tutti. Anche nel momento di difficoltà non abbiamo sofferto tantissimo. Per me non è difficile scegliere: ho calciatori bravi che possono far bene, ma l'importante è l'approccio», analizza Cornacchini l'andamento della gara.
Resta un piccolo giallo sulla rete del primo vantaggio biancorosso siglata da Pozzebon. Non è chiaro, infatti, se il tocco decisivo sia stato del centravanti biancorosso o del difensore acese Campanaro. «Mi è sembrato Pozzebon», dice Cornacchini raccontando la sensazione avuta dalla panchina. Il tecnico, però, non risparmia una tiratina d'orecchie al suo attaccante, punito per una gomitata con l'espulsione: «Con lui mi sono arrabbiato; ha sbagliato e non lo avrò per chissà quante giornate; un peccato, proprio ora che stava così bene ,come Simeri. Sull'espulsione di Mattera, invece, non ho visto benissimo, ma ormai non ha senso parlarne».
Rammarico a parte per aver perso due pedine importanti a causa delle squalifiche che arriveranno nei prossimi giorni, il tecnico sorride per la conferma su ottimi livelli del 4-2-3-1, per la capacità della squadra di cambiare abito con facilità durante lo svolgimento della gara e per la prestazione dei giovani. «Abbiamo cambiato a partita in corso, quando ho messo due attaccanti. Con gli infortuni ora siamo contati a livello di giovani, speriamo che non ci siano altri acciacchi. In mezzo c'è l'imbarazzo della scelta, ma paradossalmente possiamo giocare con due ragazzi del 2000, Piovanello e Langella. I giovani giocano non solo per il regolamento, ma anche per le qualità».
Una vittoria preziosa che permette al Bari di volare a +5 sulla Nocerina, ancora seconda. «Non ho visto la classifica - conclude Cornacchini. Ci sono stati miglioramenti nella squadra e questo è indubbio. Una prestazione come quella di oggi renderebbe felice ogni allenatore. Il campionato però è molto lungo, prima di parlare ci sarà bisogno della matematica. Tre partite in dieci giorni non saranno comunque decisive per l'allungo. Ora la rosa è un po' più corta per via di infortuni e squalifiche; staremo a vedere».