Antonio Cassano saluta l'Entella e dice addio al calcio: «Non ho più la testa giusta»

Il talento di Bari vecchia smette senza rimpianti: «Pallone mi ha dato tantissimo»

sabato 13 ottobre 2018 13.08
Dopo il rapido dietrofront dell'estate 2017 con il Verona, Antonio Cassano saluta anche l'esperienza iniziata appena due settimane fa con la Virtus Entella, e coglie l'occasione per annunciare che i suoi scarpini rimarranno in via definitiva appesi al chiodo. Fantantonio dice addio al calcio con una lettera aperta indirizzata a tutto il mondo sportivo e pubblicata dall'amico del talento di Bari vecchia e giornalista Pierluigi Pardo: «Cari amici - esordisce Cassano. È arrivato il giorno, quello in cui decidi che è finita per davvero. Ringrazio il presidente Gozzi e i ragazzi dell'Entella per l'occasione che mi hanno concesso. Gli auguro tutto il meglio. In questi giorni di allenamento però ho capito che non ho più la testa per allenarmi con continuità. Per giocare a pallone servono passione e talento ma soprattutto ci vuole determinazione e io in questo momento ho altre priorità. Voglio ringraziare tutti i compagni di squadra di questi anni, gli avversari, gli allenatori e i dirigenti (sì, certo, anche quelli con cui qualche volta ho litigato). Ma soprattutto voglio salutare i tifosi, quelli dalla mia parte e anche gli avversari, perché senza di loro il calcio non esisterebbe».

Nessun rimpianto per l'ex Roma, Real Madrid, Samp e Parma, che si congeda dal calcio giocato con una serenità e una consapevolezza nuova: «Il pallone mi ha dato tantissimo. Mi ha fatto conoscere persone magnifiche, grandi campioni e gente comune. Mi ha tolto dalla strada, mi ha regalato una famiglia meravigliosa e soprattutto mi ha fatto divertire da matti. Ancora oggi quando mi capita di vedere una qualsiasi partita resto ipnotizzato. È il gioco più bello che c'è. Sì, lo so, con un altro carattere avrei potuto vincere di più e giocare meglio, ma credetemi, ho vissuto comunque emozioni incredibili e oggi ho accanto a me le uniche cose che contano davvero. La mia famiglia, gli amici e zero rimpianti. Adesso comincia il secondo tempo della mia vita, sono curioso e carico di dimostrare prima di tutto a me stesso che posso fare cose belle anche senza l'aiuto dei miei piedi. Grazie a tutti, di cuore», conclude Antonio Cassano.