Bari-Catanzaro 2-0, Vivarini: «Premiata nostra umiltà». Awua: «Goal che mi dà autostima»
Il mister: «Primo goal è specchio di quello che chiedo alla squadra. Hamlili? Fuori 15 giorni». Il centrocampista: «Che emozione goal sotto la curva»
mercoledì 23 ottobre 2019
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Torna a vincere il Bari, che al San Nicola batte 2-0 il Catanzaro (Awua e Antenucci) e archivia il pareggio di Avellino. Soddisfatto il commento di mister Vincenzo Vivarini, che coglie gli aspetti positivi della serata: «Il primo goal rispecchia il lavoro che stiamo facendo e la mentalità giusta per andare in porta - dice il tecnico. Aggredire alti, ripartenze brevi contro una difesa aperta. Oggi è stata una partita complicata contro una squadra di palleggiatori che non si faceva aggredire. Ci siamo abbassati molto, non sono abituato ma va sottolineata la solidità difensiva della squadra, che ha giocato con umiltà. Non dovevamo buttar palla e nella ripresa siamo stati bravi a guadagnar campo giocando».
Spunti per lavorare ce ne sono, sia dal punto di vista di squadra che individuale: «A fine primo tempo abbiamo abbassato una mezzala per costruire più in verticale e nella ripresa lo abbiamo fatto molto bene - prosegue Vivarino. Sono contento degli attaccanti, anche Simeri e Neglia fanno vedere i risultati del lavoro: ad Avellino hanno fatto un goal di qualità. Antenucci è letale nell'area avversaria, ma bravo anche Berra a fare l'assist. Speravo di fare risultati presto; ho trovato disponibilità da parte loro. Ancora non abbiamo completato la crescita: oggi non abbiamo avuto molto coraggio per venir fuori velocemente dalla pressione del Catanzaro. C'è ancora da sviluppare tanti concetti, ma mi è piaciuta la squadra oggi perché è stata sempre corta. Quello che stiamo facendo non è naturale, quando lo sarà saremo ancora più efficace».
Al secondo di tre impegni consecutivi, il Bari archivia la partita col Catanzaro immagazzinando tre punti ma con qualche acciacco, seppur non grave: «Oggi ho visto applicazione e umiltà, i campionati si vincono anche con sofferenza - prosegue Vivarini. Il Catanzaro è stata l'unica squadra a non buttare mai la palla, l'unica che ha giocato davvero a calcio. Abbiamo girato a un'intensità di corsa molto alta, a fine partita i cambi sono stati quasi tutti obbligati: Awua ha avuto un indurimento del polpaccio, Di Cesare problema all'adduttore, Bianco era stremato e Scavone ha avuto una piccola ricaduta del problema che l'ha tenuto fuori ad Avellino. Hamlili starà fuori 15 giorni, Awua si è guadagnato più fiducia con molto più ordine in campo. Molte volte in possesso palla torna indietro ma può migliorare facilmente, ma ha forza e corsa, in una squadra sono indispensabili. Schiavone è stato determinante, nella ripresa ci ha aiutati a giocare di più la palla. Lui è bravo a far trovare le verticali ai difensori. Floriano? Ci ho parlato in settimana, lo stimo e lo ritengo di grande qualità. Il problema è il progetto tattico: in questo modulo le opzioni sono attaccante, mezzala o a tutta fascia. Ho lavorato solo una settimana sul 4-3-1-2, ma ora bisogna guardare agli equilibri e la squadra ha risposto bene con questo modulo. Oggi l'ho fatto scaldare perché avevo intenzione di farlo entrare ma ho dovuto fare cambi obbligati».
Pur senza essere scintillante, il Bari ha fatto un bel passo avanti rispetto all'ultima partita: «Ad Avellino c'è stato un calo d'attenzione su ciò che si doveva fare in campo. Oggi abbiamo difeso come reparto, domenica in senso individuale. Potevamo vincere, ma non è sempre possibile. Va sottolineata la serie positiva che stiamo facendo, e la partita di Avellino ci ha dato spunti per lavorare meglio sulle nostre cose. Ogni partita ti dà spunti per lavorare, ora dobbiamo mantenere la classifica», conclude Vivarini.
Gioia anche per Awua, che segna il suo primo goal in maglia Bari: «È stato molto emozionante fare il mio primo goal stagionale sotto la curva - dice il centrocampista. Questa è stata la partita più difficile fra quelle che abbiamo vinto, contro una squadra che tiene sempre la palla e cerca di giocare. Il mister ci chiede pressing alto, recuperare palla vicino all'area avversaria così che sia più facile fare goal. Io cerco sempre la rete, non mi basta giocare. Questo goal mi serve per recuperare un po' di autostima, perché quando sono arrivato sono stato subito titolare e poi non lo sono stato più. Ora sono più sereno, sto lavorando per crescere tatticamente. Non so se avrò conquistato un posto da titolare, vedremo. Non mi aspettavo questo affetto qui a Bari, è molto bello. Con Angelozzi ho parlato due settimane fa, capita spesso di sentirci».
Deluso, invece, Giancluca Grassadonia, neo tecnico del Catanzaro: «Partita decisa dal primo goal, abbiamo avuto supremazia nel palleggio ma dobbiamo migliorare nella finalizzazione. Devo conoscere la squadra, a tratti siamo stati padroni e il Bari ha fatto una grande fase difensiva. C'è da lavorare, ho fatto solo un giorno di allenamento. Credo che si debba ripartire dal buon primo tempo. Il Bari è una squadra forte, che lavora con Vivarini a cui faccio i complimenti. È normale che in alcune occasioni sia venuta fuori la loro qualità».
Spunti per lavorare ce ne sono, sia dal punto di vista di squadra che individuale: «A fine primo tempo abbiamo abbassato una mezzala per costruire più in verticale e nella ripresa lo abbiamo fatto molto bene - prosegue Vivarino. Sono contento degli attaccanti, anche Simeri e Neglia fanno vedere i risultati del lavoro: ad Avellino hanno fatto un goal di qualità. Antenucci è letale nell'area avversaria, ma bravo anche Berra a fare l'assist. Speravo di fare risultati presto; ho trovato disponibilità da parte loro. Ancora non abbiamo completato la crescita: oggi non abbiamo avuto molto coraggio per venir fuori velocemente dalla pressione del Catanzaro. C'è ancora da sviluppare tanti concetti, ma mi è piaciuta la squadra oggi perché è stata sempre corta. Quello che stiamo facendo non è naturale, quando lo sarà saremo ancora più efficace».
Al secondo di tre impegni consecutivi, il Bari archivia la partita col Catanzaro immagazzinando tre punti ma con qualche acciacco, seppur non grave: «Oggi ho visto applicazione e umiltà, i campionati si vincono anche con sofferenza - prosegue Vivarini. Il Catanzaro è stata l'unica squadra a non buttare mai la palla, l'unica che ha giocato davvero a calcio. Abbiamo girato a un'intensità di corsa molto alta, a fine partita i cambi sono stati quasi tutti obbligati: Awua ha avuto un indurimento del polpaccio, Di Cesare problema all'adduttore, Bianco era stremato e Scavone ha avuto una piccola ricaduta del problema che l'ha tenuto fuori ad Avellino. Hamlili starà fuori 15 giorni, Awua si è guadagnato più fiducia con molto più ordine in campo. Molte volte in possesso palla torna indietro ma può migliorare facilmente, ma ha forza e corsa, in una squadra sono indispensabili. Schiavone è stato determinante, nella ripresa ci ha aiutati a giocare di più la palla. Lui è bravo a far trovare le verticali ai difensori. Floriano? Ci ho parlato in settimana, lo stimo e lo ritengo di grande qualità. Il problema è il progetto tattico: in questo modulo le opzioni sono attaccante, mezzala o a tutta fascia. Ho lavorato solo una settimana sul 4-3-1-2, ma ora bisogna guardare agli equilibri e la squadra ha risposto bene con questo modulo. Oggi l'ho fatto scaldare perché avevo intenzione di farlo entrare ma ho dovuto fare cambi obbligati».
Pur senza essere scintillante, il Bari ha fatto un bel passo avanti rispetto all'ultima partita: «Ad Avellino c'è stato un calo d'attenzione su ciò che si doveva fare in campo. Oggi abbiamo difeso come reparto, domenica in senso individuale. Potevamo vincere, ma non è sempre possibile. Va sottolineata la serie positiva che stiamo facendo, e la partita di Avellino ci ha dato spunti per lavorare meglio sulle nostre cose. Ogni partita ti dà spunti per lavorare, ora dobbiamo mantenere la classifica», conclude Vivarini.
Gioia anche per Awua, che segna il suo primo goal in maglia Bari: «È stato molto emozionante fare il mio primo goal stagionale sotto la curva - dice il centrocampista. Questa è stata la partita più difficile fra quelle che abbiamo vinto, contro una squadra che tiene sempre la palla e cerca di giocare. Il mister ci chiede pressing alto, recuperare palla vicino all'area avversaria così che sia più facile fare goal. Io cerco sempre la rete, non mi basta giocare. Questo goal mi serve per recuperare un po' di autostima, perché quando sono arrivato sono stato subito titolare e poi non lo sono stato più. Ora sono più sereno, sto lavorando per crescere tatticamente. Non so se avrò conquistato un posto da titolare, vedremo. Non mi aspettavo questo affetto qui a Bari, è molto bello. Con Angelozzi ho parlato due settimane fa, capita spesso di sentirci».
Deluso, invece, Giancluca Grassadonia, neo tecnico del Catanzaro: «Partita decisa dal primo goal, abbiamo avuto supremazia nel palleggio ma dobbiamo migliorare nella finalizzazione. Devo conoscere la squadra, a tratti siamo stati padroni e il Bari ha fatto una grande fase difensiva. C'è da lavorare, ho fatto solo un giorno di allenamento. Credo che si debba ripartire dal buon primo tempo. Il Bari è una squadra forte, che lavora con Vivarini a cui faccio i complimenti. È normale che in alcune occasioni sia venuta fuori la loro qualità».