Bari-Cosenza 1-1, Longo: «Contento della prestazione. Espulsione? Ingenui». Pucino: «Mai smesso di credere in me»
Il mister: «Gruppo coeso, abbiamo bisogno di fare esperienza». Il difensore: «Le critiche vanno accettate, ma solo se sono coerenti»
sabato 28 settembre 2024
18.13
Il Bari fa 1-1 in casa contro il Cosenza, al termine di una buona prestazione, condizionata dall'espulsione di Lella a inizio ripresa.
Moreno Longo, tecnico dei galletti, commenta così: «Sapevamo che il Cosenza sarebbe stato ostico e scorbutico, come dimostrava il percorso. La partita si è svolta come pensavamo, loro cambiano uscite difensive in base all'avversario e noi abbiamo dovuto adattarci. Abbiamo iniziato la partita in maniera corretta, poi siamo stati più sporchi tecnicamente nella seconda parte di primo tempo. Nella ripresa abbiamo concesso un'ingenuità nel dare l'opportunità al Var di decidere, anche se l'espulsione mi sembra esagerata. Abbiamo dato un'opportunità a chi vuole fare scene e ingigantire, chi ha giocato a calcio sa che il difensore del Cosenza se la sta ridendo, e il nostro ci è cascato come una pera. Anche in 10 contro 11 abbiamo avuto l'opportunità di chiudere la partita o di tornare in vantaggio e vincerla. Abbiamo fatto una partita attenta e propositiva. Cambi? Abbiamo inserito Saco perché Maita era stremato, un cambio forzato. Obaretin l'ho inserito per una questione di centimetri, per alzare la struttura sulle palle inattive. La squadra ha bisogno di accumulare esperienze. A Frosinone abbiamo avuto l'opportunità di palleggiare di più, oggi ci siamo trovati in dieci ma la squadra non deve smettere di giocare; tenere la palla è un modo di difendersi. I ragazzi l'hanno fatto in maniera egregia, abbiamo anche creato in dieci. Le partite sono fatte di episodi, oggi la gara ci vede uscire con rammarico. Il gruppo lo vedo coeso, i giocatori hanno dato tutto: sono orgoglioso, la condizione mentale sta diventando molto buona. Bisogna uscire dal campo senza rimpianti. Ci teniamo la prestazione, oggi in dieci abbiamo sempre provato con coraggio a fare la partita; contro di noi, in dieci, Sassuolo e Samp hanno fatto fatica a uscire dall'area. Arbitraggio? Ingenui noi a dare a loro la possibilità di decidere. L'intensità del gesto si percepisce anche dal video, il difensore va giù come se gli fosse stata data una gomitata di ben altra entità. Il cinismo in questo momento non è una nostra caratteristica. La squadra crea tante occasioni da tante partite, e dobbiamo imparare a essere più cinici. Siamo in costruzione, ma vedo la squadra che - per mentalità - sta consolidando un modo di far calcio che ci dà positività. Loro lavorano anche in maniera più aggressiva, oggi sono stati più accorti. Abbiamo cercato non solo di tenere palla, ma abbiamo tenuto Lasagna per pungere anche in inferiorità. Sono contento di tutta la squadra, i ragazzi sono stati encomiabili. Anche dopo il pareggio abbiamo cercato di vincere, in dieci. Sono convinto di allenare un gruppo serio, con uomini seri; i giocatori e la loro disponibilità fanno la differenza. Sibilli è importantissimo, oggi ha messo minuti nelle gambe; sono contento di avere delle scelte. Palle inattive? Sono molto importanti, in qualsiasi campionato. Diventa una questione di qualità in chi le calcia, e noi ce l'abbiamo, e poi di atteggiamento e convinzione di far goal».
Raffaele Pucino, autore del goal dei biancorossi, analizza la partita e torna anche a fare chiarezza su alcune recenti dichiarazioni: «Il goal mi carica relativamente, io metto al primo posto la squadra e il risultato. Sono sempre rimasto sereno, anche dopo gli attacchi. Mi hanno descritto come se ce l'avessi con i tifosi; io mi riferisco solo a chi forse non è un tifoso del Bari. Sperare che una squadra perda per scrivere cattiverie non è da tifosi; i veri tifosi del Bari hanno capito. Sui social si scrive di tutto e di più, ma poi ho solo sentito dire cose belle; questo mi fa riflettere. Col Var oggi si rivede tutto dal monitor; l'episodio di Lella poteva essere valutato diversamente, ma quando lo vai a rivedere lo valuti in un'altra maniera. Un'ingenuità, fossimo rimasti un undici staremmo parlando di altre cose. Anche questo ci deve servire per crescere. L'arrivo di Mantovani ha dato una mano alla squadra. Due terzi della difesa sono quelli delle prime partite, io già vedevo delle cose positive. A me dà fastidio quando sento dire che la difesa fa acqua se prende goal su palle inattive o su rigore; non prendere goal è merito di tutta la squadra. Il buon lavoro era fatto già prima, poi i risultati fanno vedere tutto in maniera diversa. C'è un ottimo gruppo, lo abbiamo iniziato a costruire dal 6 luglio. Quando vieni da un'annata come la scorsa, tutto è più difficile; se non hai a che fare con persone serie, rischi di cadere di nuovo negli stessi errori. Siamo un bel gruppo e una bella squadra, ci sono le basi per un campionato importante. Io credo molto in me stesso, so il mio valore e la carriera lo testimonia. Al di là del calciatore, dietro c'è un essere umano; sono state valutate le prestazioni solo per uno sfogo, mettendomi in difficoltà. Ci sono anche mogli e figli che queste parole se le ricordano; dietro le parole ci sono le persone, c'è una famiglia. Io non riesco a nascondere quello che ho dentro, se ci rimango male non riesco a fare il sorriso per il bel voto in pagella. Bisogna essere giudicati per quello che si fa in campo. Io sono il giocatore con più presenze in B, come faccio a non credere in me stesso? Il mister dice che a Bari non possono giocare tutti, e io sono qui da quattro anni. Un altro, avendo passato quello che ho passato io, si sarebbe nascosto in campo. Sono andato dai tifosi perché non ho niente con loro, e quelle parole non erano rivolte a loro. Nelle sconfitte, la prestazione di Pucino è sempre orribile; sono stato accusato per aver sbagliato una punizione, poi a Modena prendo un palo e tutto viene dimenticato. Le critiche vanno accettate, ma solo se sono fatte in maniera coerente e corretta. Mi risento solo se vengono dette cose diverse dalla realtà».
Massimiliano Alvini, tecnico del Cosenza, analizza: «Il risultato è giusto. C'è da dare merito alla squadra di non essere mai uscita dalla partita, anche in superiorità numerica non era facile. Una buona prestazione contro una squadra forte, un buon punto preso qui a Bari perché la squadra ci è sempre stata fino all'ultimo. Era la partita che volevamo fare, contro questo Bari è stata una prestazione straordinaria come equilibrio tattico. Abbiamo concesso solo un paio di ripartenze a Lasagna, oggi anche il Bari ha fatto qualcosa di diverso. Una partita sporca, ma volevamo questo; potevamo fare meglio nel possesso, ma oggi la squadra mi ha soddisfatto. Il primo tempo è stato ottimo, abbiamo preso un goal evitabile in un primo tempo equilibratissimo. Un buon punto contro questo Bari, in questo stadio, contro una squadra forte e difficile da leggere. Fossero rimasti in undici, forse non l'avremmo pareggiata; ma va premiata la squadra».
Moreno Longo, tecnico dei galletti, commenta così: «Sapevamo che il Cosenza sarebbe stato ostico e scorbutico, come dimostrava il percorso. La partita si è svolta come pensavamo, loro cambiano uscite difensive in base all'avversario e noi abbiamo dovuto adattarci. Abbiamo iniziato la partita in maniera corretta, poi siamo stati più sporchi tecnicamente nella seconda parte di primo tempo. Nella ripresa abbiamo concesso un'ingenuità nel dare l'opportunità al Var di decidere, anche se l'espulsione mi sembra esagerata. Abbiamo dato un'opportunità a chi vuole fare scene e ingigantire, chi ha giocato a calcio sa che il difensore del Cosenza se la sta ridendo, e il nostro ci è cascato come una pera. Anche in 10 contro 11 abbiamo avuto l'opportunità di chiudere la partita o di tornare in vantaggio e vincerla. Abbiamo fatto una partita attenta e propositiva. Cambi? Abbiamo inserito Saco perché Maita era stremato, un cambio forzato. Obaretin l'ho inserito per una questione di centimetri, per alzare la struttura sulle palle inattive. La squadra ha bisogno di accumulare esperienze. A Frosinone abbiamo avuto l'opportunità di palleggiare di più, oggi ci siamo trovati in dieci ma la squadra non deve smettere di giocare; tenere la palla è un modo di difendersi. I ragazzi l'hanno fatto in maniera egregia, abbiamo anche creato in dieci. Le partite sono fatte di episodi, oggi la gara ci vede uscire con rammarico. Il gruppo lo vedo coeso, i giocatori hanno dato tutto: sono orgoglioso, la condizione mentale sta diventando molto buona. Bisogna uscire dal campo senza rimpianti. Ci teniamo la prestazione, oggi in dieci abbiamo sempre provato con coraggio a fare la partita; contro di noi, in dieci, Sassuolo e Samp hanno fatto fatica a uscire dall'area. Arbitraggio? Ingenui noi a dare a loro la possibilità di decidere. L'intensità del gesto si percepisce anche dal video, il difensore va giù come se gli fosse stata data una gomitata di ben altra entità. Il cinismo in questo momento non è una nostra caratteristica. La squadra crea tante occasioni da tante partite, e dobbiamo imparare a essere più cinici. Siamo in costruzione, ma vedo la squadra che - per mentalità - sta consolidando un modo di far calcio che ci dà positività. Loro lavorano anche in maniera più aggressiva, oggi sono stati più accorti. Abbiamo cercato non solo di tenere palla, ma abbiamo tenuto Lasagna per pungere anche in inferiorità. Sono contento di tutta la squadra, i ragazzi sono stati encomiabili. Anche dopo il pareggio abbiamo cercato di vincere, in dieci. Sono convinto di allenare un gruppo serio, con uomini seri; i giocatori e la loro disponibilità fanno la differenza. Sibilli è importantissimo, oggi ha messo minuti nelle gambe; sono contento di avere delle scelte. Palle inattive? Sono molto importanti, in qualsiasi campionato. Diventa una questione di qualità in chi le calcia, e noi ce l'abbiamo, e poi di atteggiamento e convinzione di far goal».
Raffaele Pucino, autore del goal dei biancorossi, analizza la partita e torna anche a fare chiarezza su alcune recenti dichiarazioni: «Il goal mi carica relativamente, io metto al primo posto la squadra e il risultato. Sono sempre rimasto sereno, anche dopo gli attacchi. Mi hanno descritto come se ce l'avessi con i tifosi; io mi riferisco solo a chi forse non è un tifoso del Bari. Sperare che una squadra perda per scrivere cattiverie non è da tifosi; i veri tifosi del Bari hanno capito. Sui social si scrive di tutto e di più, ma poi ho solo sentito dire cose belle; questo mi fa riflettere. Col Var oggi si rivede tutto dal monitor; l'episodio di Lella poteva essere valutato diversamente, ma quando lo vai a rivedere lo valuti in un'altra maniera. Un'ingenuità, fossimo rimasti un undici staremmo parlando di altre cose. Anche questo ci deve servire per crescere. L'arrivo di Mantovani ha dato una mano alla squadra. Due terzi della difesa sono quelli delle prime partite, io già vedevo delle cose positive. A me dà fastidio quando sento dire che la difesa fa acqua se prende goal su palle inattive o su rigore; non prendere goal è merito di tutta la squadra. Il buon lavoro era fatto già prima, poi i risultati fanno vedere tutto in maniera diversa. C'è un ottimo gruppo, lo abbiamo iniziato a costruire dal 6 luglio. Quando vieni da un'annata come la scorsa, tutto è più difficile; se non hai a che fare con persone serie, rischi di cadere di nuovo negli stessi errori. Siamo un bel gruppo e una bella squadra, ci sono le basi per un campionato importante. Io credo molto in me stesso, so il mio valore e la carriera lo testimonia. Al di là del calciatore, dietro c'è un essere umano; sono state valutate le prestazioni solo per uno sfogo, mettendomi in difficoltà. Ci sono anche mogli e figli che queste parole se le ricordano; dietro le parole ci sono le persone, c'è una famiglia. Io non riesco a nascondere quello che ho dentro, se ci rimango male non riesco a fare il sorriso per il bel voto in pagella. Bisogna essere giudicati per quello che si fa in campo. Io sono il giocatore con più presenze in B, come faccio a non credere in me stesso? Il mister dice che a Bari non possono giocare tutti, e io sono qui da quattro anni. Un altro, avendo passato quello che ho passato io, si sarebbe nascosto in campo. Sono andato dai tifosi perché non ho niente con loro, e quelle parole non erano rivolte a loro. Nelle sconfitte, la prestazione di Pucino è sempre orribile; sono stato accusato per aver sbagliato una punizione, poi a Modena prendo un palo e tutto viene dimenticato. Le critiche vanno accettate, ma solo se sono fatte in maniera coerente e corretta. Mi risento solo se vengono dette cose diverse dalla realtà».
Massimiliano Alvini, tecnico del Cosenza, analizza: «Il risultato è giusto. C'è da dare merito alla squadra di non essere mai uscita dalla partita, anche in superiorità numerica non era facile. Una buona prestazione contro una squadra forte, un buon punto preso qui a Bari perché la squadra ci è sempre stata fino all'ultimo. Era la partita che volevamo fare, contro questo Bari è stata una prestazione straordinaria come equilibrio tattico. Abbiamo concesso solo un paio di ripartenze a Lasagna, oggi anche il Bari ha fatto qualcosa di diverso. Una partita sporca, ma volevamo questo; potevamo fare meglio nel possesso, ma oggi la squadra mi ha soddisfatto. Il primo tempo è stato ottimo, abbiamo preso un goal evitabile in un primo tempo equilibratissimo. Un buon punto contro questo Bari, in questo stadio, contro una squadra forte e difficile da leggere. Fossero rimasti in undici, forse non l'avremmo pareggiata; ma va premiata la squadra».