Bari-Genoa 1-2, Mignani: «I 50mila? Vorrei accarezzarli uno per uno»
Il mister: «Determinanti gli episodi». Maita: «Pareggio sarebbe stato giusto». Gilardino: «Bravi a sfruttare gli episodi»
lunedì 26 dicembre 2022
23.36
«I 50mila di stasera? Vorrei accarezzarli uno per uno e ringraziarli per essere venuti a incitarci. È una cosa incredibile, non mi era mai capitato in carriera un contesto del genere. Credo che i ragazzi abbiano dimostrato di essere andati forte anche per ringraziare il pubblico». È il commento di mister Michele Mignani al termine della partita persa 1-2 dal suo Bari contro il Genoa al San Nicola, davanti ai 48.877 spettatori del boxing day.
Una sconfitta immeritata per il Bari, che Mignani commenta così: «Gli episodi sono sempre determinanti, preferisco prendere goal al 1' che al 90'. C'è il tempo per rimetterla in piedi. Nel primo tempo la squadra ha speso molto, ha cercato di andare in pressione sul palleggio del Genoa e non è facile; l'abbiamo fatto bene, a tratti siamo ripartiti bene in un paio di circostanze con Benedetti. Nella ripresa siamo partiti bene, ma abbiamo preso un altro goal evitabile. Abbiamo subito un po' di più il secondo goal, a 20' dalla fine ho forzato un po' la partita, sapevo che si poteva perdere equilibrio ma con la spinta della gente la squadra ci ha provato fino alla fine, creando qualcosina. Fossimo riusciti a fare goal con Salcedo saremmo andati via più contenti. Questo campionato è difficilissimo e imprevedibile, anche fare un punto sarebbe stato oro. La squadra ha dato tutto, ora dobbiamo ricominciare dopo qualche giorno di stop».
Il tecnico continua analizzando il secondo tempo: «Preferisco più la frenesia che una passiva accettazione del risultato. Credo ci possa stare, quando il tempo passa diventa tutto più difficile. Chi viene in panchina è disponibile, Antenucci stava bene; ho fatto la scelta di inserire attaccanti più fisici perché pensavo che la partita si incanalasse in quella direzione. Chi è entrato l'ha fatto con l'atteggiamento giusto, la cosa più importante per un allenatore da vedere e che io continuo a vedere nei miei ragazzi».
Ancora Mignani: «La sconfitta non fa crescere, è una bugia. La sconfitta ti abbatte. Io prendo la prestazione che la squadra ha fatto contro un avversario forte; questo non vuol dire sottostimarsi, ma dobbiamo ricordare da dove veniamo e quali sono i valori delle squadre in questo campionato. Giocare alla pari e mettere a tratti sotto il Genoa è un segnale; oggi abbiamo commesso degli errori e li abbiamo pagati cari. Se prendi un goal al 1', se prendi goal su una punizione evitabile vuol dire che qualcosa hai sbagliato. La classifica? Non la guardo. Il percorso finisce alla 38ma giornata, bisogna essere soddisfatta lì. Non è finita qua, bisogna pensare al futuro, alla prossima partita. Avremmo preferito staccare con un risultato positivo, ma il campionato non finisce qui».
Nel pre partita a Sky il direttore sportivo Ciro Polito ha confermato che Cheddira e Caprile non saranno ceduti nel mercato di gennaio. Tornando sull'argomento, Mignani dà la sua risposta: «Cheddira? Aveva gran voglia di giocare, mi è sembrato giusto buttarlo dentro. Ha fatto una grande partita. Non deve dimostrare niente a nessuno, partecipare a un mondiale non vuol dire vincere le partite da solo. Mi è piaciuto come atteggiamento, l'ho visto bene fisicamente. Al mondiale non ha lavorato tantissimo, ma è normale con tante partite ravvicinate. Cheddira via a gennaio? Non so rispondere. Se arrivasse una richiesta da una top squadra non so come ci si possa comportare, ma non è il mio campo. Alleno chi ho, spero che il 4 gennaio ci sia anche Cheddira».
Il centrocampista biancorosso Mattia Maita analizza: «l risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, l'occasione di Salcedo alla fine avrebbe dato un altro valore alla partita. Ringraziamo il pubblico, speriamo di averli sempre così. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Non era facile reagire al goal dopo 1' contro una grande squadra. avversari del genere, poi, possono trovare il goal da un momento all'altro. Il nostro approccio non è stato sbagliato, ma il goal dopo 50'' poteva farci molto male però siamo rimasti lì. In occasione del 2-1 c'era Di Cesare a terra, poi Dragusin la prende con le mani ma l'arbitro ammonisce me per proteste. Abbiamo ottenuto meno di quello che avremmo dovuto; meritavamo almeno il pareggio. Il Genoa ha talmente tanta qualità che può fare goal in qualsiasi momento, noi l'abbiamo affrontata nel modo giusto; ci tenevamo davanti a tutta questa gente, ma questo è il calcio. Questa è la strada giusta, ci toglieremo soddisfazioni. Chi è entrato l'ha fatto bene, Salcedo da quarto a destra ci ha messo grinta e qualità. Siamo una squadra forte, non credo sia stato un problema di cambi che anzi ci hanno dato una mano. Ora bisogna ripartire. Rimpianto del girone d'andata? La partita con la Ternana. Meritavamo di vincere in maniera lampante, ma il calcio è questo. Restiamo positivi, arriviamo all'obiettivo che è la salvezza; poi si vedrà».
Alberto Gilardino, allenatore del Genoa, nel post gara dice: «Gilardino: In questo venti giorni c'è stata grande disponibilità dei ragazzi, hanno lavorato nella quotidianità per creare un Dna di sacrificio, umiltà e saper giocare in modo sporco. Sapevamo di venire a Bari a giocare contro una squadra forte, di qualità e gamba. Il Bari, è una squadra viva, in due anni ha fatto un percorso incredibile, un plauso a Mignani e a questo grande ambiente. Noi abbiamo sofferto e siamo stati bravi a sfruttare le occasioni, a difenderci quando c'è stato bisogno e a essere concreti. uno spettacolo giocare in uno stadio del genere, non sarà semplice per nessuno vincere qui; merito a quello che hanno fatto i ragazzi. Abbiamo creato i presupposti per far male anche oltre i due goal. Ora c'è la sosta, si può staccare. Il nostro percorso passa di partita in partita, non vogliamo metterci pressione ma viviamo la settimana per migliorare alcune situazioni. In venti giorni c'è stata una crescita esponenziale di tutti, al rientro dobbiamo continuare così. Sono stato molto sereno, per me è stato motivo d'orgoglio allenare il Genoa, anche stasera. Ho vissuto al Genoa anni da giocatore, sono pronto a tutto; questo lavoro mi piace, lo faccio con passione. Se la società mi chiamerà sarò a disposizione».
Una sconfitta immeritata per il Bari, che Mignani commenta così: «Gli episodi sono sempre determinanti, preferisco prendere goal al 1' che al 90'. C'è il tempo per rimetterla in piedi. Nel primo tempo la squadra ha speso molto, ha cercato di andare in pressione sul palleggio del Genoa e non è facile; l'abbiamo fatto bene, a tratti siamo ripartiti bene in un paio di circostanze con Benedetti. Nella ripresa siamo partiti bene, ma abbiamo preso un altro goal evitabile. Abbiamo subito un po' di più il secondo goal, a 20' dalla fine ho forzato un po' la partita, sapevo che si poteva perdere equilibrio ma con la spinta della gente la squadra ci ha provato fino alla fine, creando qualcosina. Fossimo riusciti a fare goal con Salcedo saremmo andati via più contenti. Questo campionato è difficilissimo e imprevedibile, anche fare un punto sarebbe stato oro. La squadra ha dato tutto, ora dobbiamo ricominciare dopo qualche giorno di stop».
Il tecnico continua analizzando il secondo tempo: «Preferisco più la frenesia che una passiva accettazione del risultato. Credo ci possa stare, quando il tempo passa diventa tutto più difficile. Chi viene in panchina è disponibile, Antenucci stava bene; ho fatto la scelta di inserire attaccanti più fisici perché pensavo che la partita si incanalasse in quella direzione. Chi è entrato l'ha fatto con l'atteggiamento giusto, la cosa più importante per un allenatore da vedere e che io continuo a vedere nei miei ragazzi».
Ancora Mignani: «La sconfitta non fa crescere, è una bugia. La sconfitta ti abbatte. Io prendo la prestazione che la squadra ha fatto contro un avversario forte; questo non vuol dire sottostimarsi, ma dobbiamo ricordare da dove veniamo e quali sono i valori delle squadre in questo campionato. Giocare alla pari e mettere a tratti sotto il Genoa è un segnale; oggi abbiamo commesso degli errori e li abbiamo pagati cari. Se prendi un goal al 1', se prendi goal su una punizione evitabile vuol dire che qualcosa hai sbagliato. La classifica? Non la guardo. Il percorso finisce alla 38ma giornata, bisogna essere soddisfatta lì. Non è finita qua, bisogna pensare al futuro, alla prossima partita. Avremmo preferito staccare con un risultato positivo, ma il campionato non finisce qui».
Nel pre partita a Sky il direttore sportivo Ciro Polito ha confermato che Cheddira e Caprile non saranno ceduti nel mercato di gennaio. Tornando sull'argomento, Mignani dà la sua risposta: «Cheddira? Aveva gran voglia di giocare, mi è sembrato giusto buttarlo dentro. Ha fatto una grande partita. Non deve dimostrare niente a nessuno, partecipare a un mondiale non vuol dire vincere le partite da solo. Mi è piaciuto come atteggiamento, l'ho visto bene fisicamente. Al mondiale non ha lavorato tantissimo, ma è normale con tante partite ravvicinate. Cheddira via a gennaio? Non so rispondere. Se arrivasse una richiesta da una top squadra non so come ci si possa comportare, ma non è il mio campo. Alleno chi ho, spero che il 4 gennaio ci sia anche Cheddira».
Il centrocampista biancorosso Mattia Maita analizza: «l risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, l'occasione di Salcedo alla fine avrebbe dato un altro valore alla partita. Ringraziamo il pubblico, speriamo di averli sempre così. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Non era facile reagire al goal dopo 1' contro una grande squadra. avversari del genere, poi, possono trovare il goal da un momento all'altro. Il nostro approccio non è stato sbagliato, ma il goal dopo 50'' poteva farci molto male però siamo rimasti lì. In occasione del 2-1 c'era Di Cesare a terra, poi Dragusin la prende con le mani ma l'arbitro ammonisce me per proteste. Abbiamo ottenuto meno di quello che avremmo dovuto; meritavamo almeno il pareggio. Il Genoa ha talmente tanta qualità che può fare goal in qualsiasi momento, noi l'abbiamo affrontata nel modo giusto; ci tenevamo davanti a tutta questa gente, ma questo è il calcio. Questa è la strada giusta, ci toglieremo soddisfazioni. Chi è entrato l'ha fatto bene, Salcedo da quarto a destra ci ha messo grinta e qualità. Siamo una squadra forte, non credo sia stato un problema di cambi che anzi ci hanno dato una mano. Ora bisogna ripartire. Rimpianto del girone d'andata? La partita con la Ternana. Meritavamo di vincere in maniera lampante, ma il calcio è questo. Restiamo positivi, arriviamo all'obiettivo che è la salvezza; poi si vedrà».
Alberto Gilardino, allenatore del Genoa, nel post gara dice: «Gilardino: In questo venti giorni c'è stata grande disponibilità dei ragazzi, hanno lavorato nella quotidianità per creare un Dna di sacrificio, umiltà e saper giocare in modo sporco. Sapevamo di venire a Bari a giocare contro una squadra forte, di qualità e gamba. Il Bari, è una squadra viva, in due anni ha fatto un percorso incredibile, un plauso a Mignani e a questo grande ambiente. Noi abbiamo sofferto e siamo stati bravi a sfruttare le occasioni, a difenderci quando c'è stato bisogno e a essere concreti. uno spettacolo giocare in uno stadio del genere, non sarà semplice per nessuno vincere qui; merito a quello che hanno fatto i ragazzi. Abbiamo creato i presupposti per far male anche oltre i due goal. Ora c'è la sosta, si può staccare. Il nostro percorso passa di partita in partita, non vogliamo metterci pressione ma viviamo la settimana per migliorare alcune situazioni. In venti giorni c'è stata una crescita esponenziale di tutti, al rientro dobbiamo continuare così. Sono stato molto sereno, per me è stato motivo d'orgoglio allenare il Genoa, anche stasera. Ho vissuto al Genoa anni da giocatore, sono pronto a tutto; questo lavoro mi piace, lo faccio con passione. Se la società mi chiamerà sarò a disposizione».