Bari-Portici 2-1, Cornacchini: «Bravi a tirar fuori qualcosa in più». Simeri: «Un goal per chiedere scusa»
Il mister nel post gara: «Ci manca un po' di brillantezza; il primato logora. Vediamo il traguardo, chiudiamola». Il centravanti: «Dopo il goal di mio cognato pensavo saltasse il matrimonio»
domenica 14 aprile 2019
18.37
Una vittoria di carattere, di sofferenza: il Bari batte 2-1 il Portici e si guadagna la possibilità di vincere il campionato con un successo a Troina giovedì prossimo. «Di difficoltà ce ne sono sempre, in tutte le categorie - dice il tecnico del Bari Giovanni Cornacchini nel post gara. Partendo tardi stiamo vivendo un momento non brillante, dovevamo tirare fuori qualcosa da dentro. Bravi i ragazzi a ottenere una vittoria fondamentale. È logorante essere sempre in testa, ci sono 10 giovani abituati ad altri palcoscenici, è dura anche per i grandi. Non sono tranquillo ma sereno, faccio quello che posso sempre».
Dopo il vantaggio di Valerio Di Cesare la squadra si è un po' seduta, concedendo il pareggio a Di Prisco, cognato di Simeri. Proprio l'attaccante con una grande girata di testa l'ha risolta a 12' dalla fine: «Potevamo evitare di concedere quel goal, il contraccolpo c'è stato - ammette il mister. Ho provato a tenerli su perché non era successo niente. Si è vista stanchezza, dobbiamo essere bravi a finire bene perché ormai il traguardo è vicino. A livello di occasioni siamo stati superiori, il Portici ha giocato un buon calcio forse perché erano più freschi di noi. Qualche difficoltà è fisiologica, anche mentalmente abbiamo speso tante energie».
Due protagonisti in positivo nella partita: Turi, rientrato fra i titolari dopo tantissimo tempo, e Simeri, bomber decisivo con la sua zuccata. «Sono felice per Turi, un ragazzo straordinario. Simeri veniva da mille difficoltà fisiche e dalla squalifica, ma per noi è un giocatore importante», dice il mister.
Stanchezza, quindi, alla base di questo periodo poco brillante del Bari. In casa del Troina nel giovedì santo i biancorossi avranno il loro destino nelle mani: «Dobbiamo pensare a noi, come sempre. Recuperiamo perché spendiamo sempre tanto. Feola si è fatto male per tanto tempo, a centrocampo non avevamo altre soluzioni over, ma non ho mai chiesto niente. Lavorare con l'obiettivo da raggiungere è dura, rincorrere è più facile», la disamina di Cornacchini.
A dare una grossa mano, come aveva chiesto l'allenatore alla vigilia, è stato il pubblico del San Nicola: «Mi aspettavo che non ci fischiassero perché i giovani ne soffrono. Il pubblico è stato eccezionale. Per me questa di Bari è stata una bellissima avventura, ma sapevo che sarebbe stata dura perché il pubblico è esigente».
Contento anche Simeri, tornato al goal dopo sei giornate, gli infortuni e la squalifica: «Questo goal è il modo migliore per chiedere scusa dopo quello che ho fatto a Palmi - dice l'attaccante. Sono state due settimane di inferno, dopo dei piccoli infortuni che mi hanno lasciato fuori. Ho pagato in campo e fuori, questo goal lo dedico a tifosi e società. Mi sento importante come tutti, non c'è uno più importante degli altri». E sul goal aggiunge: «Non era una palla molto alta, devi essere bravo a non girarla sul secondo palo. Il colpo di testa non è la mia dote principale, ma quando c'è bisogno do il meglio anche in questo».
Curiosità di giornata, Michele Di Prisco, autore del goal per i campani, è il fratello della futura signora Simeri: «Pensavo saltasse il matrimonio dopo il goal di mio cognato. Poi si è messa bene per fortuna», scherza l'attaccante. «Nel primo tempo abbiamo dato tutto, nella ripresa abbiamo gestito e provato a far goal al momento giusto. Non abbiamo sofferto, anche se il Portici ha fatto una grande partita. Andiamo a Troina per vincere e festeggiare».
Undicesimo centro in stagione, ma Simeri non pensa alla classifica marcatori, solo al risultato di squadra: «Gli obiettivi personali li abbiamo accantonati tutti quanti fin dall'inizio - ricorda il bomber. Ho messo da parte l'egoismo da attaccante puro, i 9 assist che ho fatto lo dimostrano. Ognuno si mette a disposizione, non importa chi è capocannoniere. A tutti interessa vincere il campionato. Anche la Serie C non è categoria per il Bari, io posso dare ancora tanto e spero che il mio percorso in biancorosso continui a lungo. Bisogna arrivare subito in Serie B».
Insomma, un goal per scacciare i fantasmi dell'ultimo periodo, ma anche per limare qualche spigolatura caratteriale: «Ogni volta che andavo a protestare mi veniva in mente la scena di Palmi - racconta l'attaccante. È un mio limite, devo migliorare; questa settimana è servita per mettere tutto a posto, con il rientro e il compleanno. Gli arbitri come gli avversari vogliono mettersi in mostra contro di noi, una difficoltà in più. Sono il primo a doversene fare una ragione».
Dopo il vantaggio di Valerio Di Cesare la squadra si è un po' seduta, concedendo il pareggio a Di Prisco, cognato di Simeri. Proprio l'attaccante con una grande girata di testa l'ha risolta a 12' dalla fine: «Potevamo evitare di concedere quel goal, il contraccolpo c'è stato - ammette il mister. Ho provato a tenerli su perché non era successo niente. Si è vista stanchezza, dobbiamo essere bravi a finire bene perché ormai il traguardo è vicino. A livello di occasioni siamo stati superiori, il Portici ha giocato un buon calcio forse perché erano più freschi di noi. Qualche difficoltà è fisiologica, anche mentalmente abbiamo speso tante energie».
Due protagonisti in positivo nella partita: Turi, rientrato fra i titolari dopo tantissimo tempo, e Simeri, bomber decisivo con la sua zuccata. «Sono felice per Turi, un ragazzo straordinario. Simeri veniva da mille difficoltà fisiche e dalla squalifica, ma per noi è un giocatore importante», dice il mister.
Stanchezza, quindi, alla base di questo periodo poco brillante del Bari. In casa del Troina nel giovedì santo i biancorossi avranno il loro destino nelle mani: «Dobbiamo pensare a noi, come sempre. Recuperiamo perché spendiamo sempre tanto. Feola si è fatto male per tanto tempo, a centrocampo non avevamo altre soluzioni over, ma non ho mai chiesto niente. Lavorare con l'obiettivo da raggiungere è dura, rincorrere è più facile», la disamina di Cornacchini.
A dare una grossa mano, come aveva chiesto l'allenatore alla vigilia, è stato il pubblico del San Nicola: «Mi aspettavo che non ci fischiassero perché i giovani ne soffrono. Il pubblico è stato eccezionale. Per me questa di Bari è stata una bellissima avventura, ma sapevo che sarebbe stata dura perché il pubblico è esigente».
Contento anche Simeri, tornato al goal dopo sei giornate, gli infortuni e la squalifica: «Questo goal è il modo migliore per chiedere scusa dopo quello che ho fatto a Palmi - dice l'attaccante. Sono state due settimane di inferno, dopo dei piccoli infortuni che mi hanno lasciato fuori. Ho pagato in campo e fuori, questo goal lo dedico a tifosi e società. Mi sento importante come tutti, non c'è uno più importante degli altri». E sul goal aggiunge: «Non era una palla molto alta, devi essere bravo a non girarla sul secondo palo. Il colpo di testa non è la mia dote principale, ma quando c'è bisogno do il meglio anche in questo».
Curiosità di giornata, Michele Di Prisco, autore del goal per i campani, è il fratello della futura signora Simeri: «Pensavo saltasse il matrimonio dopo il goal di mio cognato. Poi si è messa bene per fortuna», scherza l'attaccante. «Nel primo tempo abbiamo dato tutto, nella ripresa abbiamo gestito e provato a far goal al momento giusto. Non abbiamo sofferto, anche se il Portici ha fatto una grande partita. Andiamo a Troina per vincere e festeggiare».
Undicesimo centro in stagione, ma Simeri non pensa alla classifica marcatori, solo al risultato di squadra: «Gli obiettivi personali li abbiamo accantonati tutti quanti fin dall'inizio - ricorda il bomber. Ho messo da parte l'egoismo da attaccante puro, i 9 assist che ho fatto lo dimostrano. Ognuno si mette a disposizione, non importa chi è capocannoniere. A tutti interessa vincere il campionato. Anche la Serie C non è categoria per il Bari, io posso dare ancora tanto e spero che il mio percorso in biancorosso continui a lungo. Bisogna arrivare subito in Serie B».
Insomma, un goal per scacciare i fantasmi dell'ultimo periodo, ma anche per limare qualche spigolatura caratteriale: «Ogni volta che andavo a protestare mi veniva in mente la scena di Palmi - racconta l'attaccante. È un mio limite, devo migliorare; questa settimana è servita per mettere tutto a posto, con il rientro e il compleanno. Gli arbitri come gli avversari vogliono mettersi in mostra contro di noi, una difficoltà in più. Sono il primo a doversene fare una ragione».