Bari-Sudtirol, Mignani e Di Cesare suonano la carica

Conferenza stampa congiunta di mister e capitano alla vigilia del match verità al San Nicola

giovedì 1 giugno 2023 16.41
A cura di Gianluca Battista
Mister Michele Mignani ed il capitano del Bari, Valerio Di Cesare, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia della semifinale di ritorno dei playoff promozione, sfida che vedrà opposti i galletti al Sudtirol domani sera, 2 giugno, allo stadio San Nicola.
Tanti gli spunti di riflessione, molta la carica percepita da parte del tecnico ligure e del centrale romano a poche ore dalla sfida (per il momento) più importante della stagione del Bari.
Noi abbiamo provato a riassumere il loro pensiero. Ecco cosa hanno detto.

LE PAROLE DI MICHELE MIGNANI
«Il Bari a Bolzano ha fatto la partita che doveva fare, rischiando poco. Il gol preso cambia purtroppo il giudizio. I miei ragazzi, per ciò che hanno fatto durante l'anno, mi hanno dato tranquillità per fare riflessioni giuste su chi mettere in campo. Uno o l'altro non cambia molto, ma abbiamo possibilità di ribaltare il risultato».

«Domani capiremo quali sono le intenzioni del Sudtirol. O con palle basse, alte, a destra o a sinistra, dobbiamo fare un gol più di loro. Sappiamo come loro proveranno a difendere e noi dobbiamo essere bravi a sfruttare ciò che ci concederanno. Ho fiducia che si riesca anche domani a fare gol».

«Tutte le volte che prepariamo una partita per capire come e dove far male agli avversari. Folorunsho non sta benissimo, è più di un mese che ha una problematica che a volte lo fa stare meglio, a volte peggio. Non posso che affidarmi alle sue valutazioni ed a quelle dei medici. Domani vedremo se sarà in grado di giocare.
Quanto alla squadra, non possiamo snaturarci. Unica cosa che conta che questa squadra ha sempre dato il meglio e lo dico con orgoglio, gridandolo con la forza che ho».

«Il risultato dell'andata non cambia molto. A noi sono capitate due partite in casa con Genoa e Cagliari in cui dovevamo ribaltarla. Dobbiamo fare un gol più di loro, punto. Pucino sta bene ed ha lavorato con la squadra. Ora è a disposizione.»

«Si gioca tutto su 180 minuti. Il morale è quello di una squadra che si è costruita, nell'arco di un campionato, la possibilità di giocare una partita meravigliosa con 50mila spettatori. Sappiamo che la partita di Bolzano è andata e quindi siamo pronti a dare il massimo non pensando più a ciò che è stato».

«Quando c'è qualcosa in palio, la partita più difficile è quella che viene».

«Il presidente lo sento costantemente e immagino arrivi domani in giornata, stando a pranzo con noi. Lui è presente ma persona riservata, rispetta molto il lavoro mio e del direttore».

«Dal mio punto di vista, l'episodio del 92' ha cambiato opinione sulla partita d'andata. Come in campionato lo abbiamo fatto noi, così il gol lo hanno fatto loro ai playoff nel recupero. Abbiamo concesso praticamente niente. So che tante partite di quest'anno sono andate così, quando i valori sono simili è anche normale giocare sul filo. Non sono d'accordo, però, con chi dice che non abbiamo avuto coraggio, abbiamo schierato 3 attaccanti. Domani dovremo avere certamente più attenzione e ferocia sino alla fine».

«Bisogna indubbiamente buttare il cuore oltre l'ostacolo, ma dobbiamo anche ragionare. Ci sono state partite in cui abbiamo pressato di più, altre dove siamo stati più attendisti, ma sappiamo che la partita è lunga ed i piccoli episodi, come vi dico da sempre, faranno la differenza».

«Quando scegli la formazione, cerchi di capire ciò che potrebbe darti dei vantaggi. Se penso a squadra chiusa, penso a giocate individuali e fantasia per scardinarla. Il gol tuttavia si può fare in tanti modi e noi abbiamo dimostrato di poterne fare in maniera diversa. Ecco, spero ne arrivi uno su calcio piazzato, in quel modo ne abbiamo fatti pochi».


DI CESARE
«I pensieri sono tanti, sappiamo che sarà difficilissima, ma come ho detto tante volte andremo in campo per dare il 110%. Daremo tutto per noi stessi, per le nostre famiglie e per una città intera. Dico sempre le stesse cose, ma è così».

«Per me è un orgoglio giocare a 40 anni per arrivare ad una finale ed andare in serie A. Sono orgoglioso di tutti i miei compagni e mi auguro di dare questa gioia a questa gente».

«Avvertiamo carica dei tifosi, ma è importante la testa. Partire forte ok, ma dobbiamo star calmi finché non troviamo gli spazi per far male. Oltre ad andare oltre alle nostre qualità fisiche, dobbiamo usare la testa».

«Prima ero diverso, con l'età che avanza invece sento le partite di più. So che sta per finire il mio sogno di calciatore e faccio fatica anche a dormire, lo dico con franchezza. Penso che quando smetterò, ciò che mi mancherà sarà proprio il pre-match, il bruciore allo stomaco, il non dormire prima della partita. Sensazioni che inevitabilmente poi non avvertirai più».

«Ciò che mi sento di dire è che saranno 95 minuti lunghi e difficili. Chiedo alla nostra gente di sostenerci, anche quando capiteranno momenti di difficoltà, senza mugugni che ho sentito qualche volta. Tutti insieme dobbiamo arrivare all'obiettivo».

«Da capitano sono orgoglioso di questo gruppo. Un gruppo non si cementa a cena, ma sul campo. Ed io sono veramente orgoglioso di questi ragazzi».