Bari-Venezia 0-3, Marino: «Non abbiamo demeritato al cospetto di una grande squadra»
Il mister: «Ultimi 5’ ingigantiscono prestazione negativa». Vanoli: «Bravi a non farci mettere in difficoltà»
sabato 25 novembre 2023
17.07
Sconfitta pesante per il Bari, che perde 0-3 contro il Venezia al San Nicola e conosce il primo ko della gestione Marino. Il mister commenta così: «Troppo Venezia, ma ci facciamo condizionare dal risultato eclatante maturato nel recupero. Per 90' il Bari ha contrastato bene il Venezia, siamo stati in partita fino alla fine. La squadra non ha demeritato al cospetto di una squadra che ambisce alla promozione diretta. Anche oggi abbiamo creato, c'è stato equilibrio fino al 90'; non siamo stati fortunati, perdere nel riscaldamento un attaccante come Diaw pesa. Eravamo leggeri, per caratteristiche in quel ruolo c'era solo Nasti, però i palloni sono arrivati in area».
Il mister continua: «Sostituzione di Aramu? Dovevamo lasciare a Sibilli la centralità del gioco per correggere sugli esterni, dove loro spingevano. C'era bisogno di Achik, un giocatore di corsa che coprisse la fascia; è entrato molto bene in partita. Dorval ha fatto una buona gara, ha lottato quando c'era bisogno di dare copertura sugli esterni e quando loro impostavano su Zampano che ha una buona corsa. Ha attaccato nel primo tempo, ha messo qualche pallone in mezzo; noi abbiamo avuto qualche possibilità per pareggiarla. Come squadra abbiamo combattuto contro una grande del campionato, candidata alla promozione diretta».
Marino conclude con una rassegna sugli infortunati: «Pucino ha preso una botta al ginocchio, Diaw ha avuto una contrattura alla schiena ma niente di grave, Nasti una distorsione Koutsoupias una botta che recupererà nei prossimi giorni. Spero di recuperarli, le defezioni sono state importanti e non ci hanno permesso di portare in campo il nostro valore. In settimana proviamo diverse soluzione, non è un problema della prestazione di chi ha sostituito Diaw, ma del ruolo. I palloni in area sono arrivati, ma l'assenza di un attaccante come Diaw nel nostro organico pesa. Della prestazione di oggi, però, cancellerei solo gli ultimi 5'; quei goal presi così fanno male, ingigantiscono una prestazione negativa».
Paolo Vanoli, tecnico del Venezia, esulta: «In un campionato dipende dai periodi, il singolo fa sempre parte del collettivo. Oggi era una partita importante, quando giochi in questi campi contro questo pubblico devi fare uno step importante. Quando diventi squadra, tutti sanno soffrire e attaccare; non so trovare chi sia stato superiore agli altri, soprattutto tra chi è entrato dalla panchina. Siamo squadra, abbiamo un'organizzazione e un'idea di gioco che portiamo avanti. Era quello che cercavo su questo campo. Non ho mai guardato la classifica, dobbiamo pensare partita dopo partita. Alla fine del girone di andata capiremo dove siamo, per capire se potremo credere a un sogno più importante. Io e la squadra siamo ambiziosi, ma ci vogliono lavoro e organizzazione di gioco: bisogna mettere tutto questo insieme. Sarebbe stupido montarsi la testa, la B è lunga e ci sono squadre attrezzate; lavoriamo con entusiasmo, approfittandone per lavorare ancora. Oggi non solo mancava Pohjanpalo, ma anche Joronen (il portiere più forte della B) era in panchina; io lavoro su 22 giocatori, li devo portare a giocarsi il posto e a tenerselo. Quando lavori da un po' di tempo con una squadra, vengono fuori cose che l'anno scorso sono mancate. Quest'anno abbiamo cambiato tanto, soprattutto nell'idea di gioco; possiamo migliorare, persa palla dobbiamo essere ancora più aggressivi. Ho la fortuna di avere dei giocatori disponibili, con la voglia di migliorare. Anche gli allenatori vogliono tutto e subito, io sono molto severo su quello che va migliorato. A Pierini ho fatto vedere le sue statistiche, per crescere mancano alcune cose che io pretendo; oggi ha puntato l'uomo, ha attaccato il secondo palo. Ha dei mezzi, ma non gli ha ancora capiti tutti; questo è il mio compito. L'egoismo va lasciato da parte, tutto serve per migliorare il collettivo. Oggi abbiamo fatto una grande prestazione, ma il Bari a tratti ci ha messo in difficoltà; temevo tanto la partita, hanno un allenatore forte e una squadra competitiva. Per loro era molto importante questa partita, per noi era una sfida di maturità; non c'è stata una padronanza totale del Venezia, anche se abbiamo fatto una grandissima partita all'interno dei momenti della gara. Il Bari a volte ci ha messo in difficoltà, abbiamo fatto fatica a trovare la parità numerica in mezzo al campo, ci hanno fatto correre tanto ma i tre attaccanti hanno fatto un lavoro pazzesco. All'inizio si abbassavano i due centrocampisti, a volte ci hanno fatto correre; ma siamo rimasti sempre compatti e corti per uscire sulle palle larghe, questa è stata la forza del Venezia».
Il mister continua: «Sostituzione di Aramu? Dovevamo lasciare a Sibilli la centralità del gioco per correggere sugli esterni, dove loro spingevano. C'era bisogno di Achik, un giocatore di corsa che coprisse la fascia; è entrato molto bene in partita. Dorval ha fatto una buona gara, ha lottato quando c'era bisogno di dare copertura sugli esterni e quando loro impostavano su Zampano che ha una buona corsa. Ha attaccato nel primo tempo, ha messo qualche pallone in mezzo; noi abbiamo avuto qualche possibilità per pareggiarla. Come squadra abbiamo combattuto contro una grande del campionato, candidata alla promozione diretta».
Marino conclude con una rassegna sugli infortunati: «Pucino ha preso una botta al ginocchio, Diaw ha avuto una contrattura alla schiena ma niente di grave, Nasti una distorsione Koutsoupias una botta che recupererà nei prossimi giorni. Spero di recuperarli, le defezioni sono state importanti e non ci hanno permesso di portare in campo il nostro valore. In settimana proviamo diverse soluzione, non è un problema della prestazione di chi ha sostituito Diaw, ma del ruolo. I palloni in area sono arrivati, ma l'assenza di un attaccante come Diaw nel nostro organico pesa. Della prestazione di oggi, però, cancellerei solo gli ultimi 5'; quei goal presi così fanno male, ingigantiscono una prestazione negativa».
Paolo Vanoli, tecnico del Venezia, esulta: «In un campionato dipende dai periodi, il singolo fa sempre parte del collettivo. Oggi era una partita importante, quando giochi in questi campi contro questo pubblico devi fare uno step importante. Quando diventi squadra, tutti sanno soffrire e attaccare; non so trovare chi sia stato superiore agli altri, soprattutto tra chi è entrato dalla panchina. Siamo squadra, abbiamo un'organizzazione e un'idea di gioco che portiamo avanti. Era quello che cercavo su questo campo. Non ho mai guardato la classifica, dobbiamo pensare partita dopo partita. Alla fine del girone di andata capiremo dove siamo, per capire se potremo credere a un sogno più importante. Io e la squadra siamo ambiziosi, ma ci vogliono lavoro e organizzazione di gioco: bisogna mettere tutto questo insieme. Sarebbe stupido montarsi la testa, la B è lunga e ci sono squadre attrezzate; lavoriamo con entusiasmo, approfittandone per lavorare ancora. Oggi non solo mancava Pohjanpalo, ma anche Joronen (il portiere più forte della B) era in panchina; io lavoro su 22 giocatori, li devo portare a giocarsi il posto e a tenerselo. Quando lavori da un po' di tempo con una squadra, vengono fuori cose che l'anno scorso sono mancate. Quest'anno abbiamo cambiato tanto, soprattutto nell'idea di gioco; possiamo migliorare, persa palla dobbiamo essere ancora più aggressivi. Ho la fortuna di avere dei giocatori disponibili, con la voglia di migliorare. Anche gli allenatori vogliono tutto e subito, io sono molto severo su quello che va migliorato. A Pierini ho fatto vedere le sue statistiche, per crescere mancano alcune cose che io pretendo; oggi ha puntato l'uomo, ha attaccato il secondo palo. Ha dei mezzi, ma non gli ha ancora capiti tutti; questo è il mio compito. L'egoismo va lasciato da parte, tutto serve per migliorare il collettivo. Oggi abbiamo fatto una grande prestazione, ma il Bari a tratti ci ha messo in difficoltà; temevo tanto la partita, hanno un allenatore forte e una squadra competitiva. Per loro era molto importante questa partita, per noi era una sfida di maturità; non c'è stata una padronanza totale del Venezia, anche se abbiamo fatto una grandissima partita all'interno dei momenti della gara. Il Bari a volte ci ha messo in difficoltà, abbiamo fatto fatica a trovare la parità numerica in mezzo al campo, ci hanno fatto correre tanto ma i tre attaccanti hanno fatto un lavoro pazzesco. All'inizio si abbassavano i due centrocampisti, a volte ci hanno fatto correre; ma siamo rimasti sempre compatti e corti per uscire sulle palle larghe, questa è stata la forza del Venezia».