Calciomercato: le verità di Sogliano
Questo pomeriggio la conferenza stampa per far chiarezza su quanto avvenuto in queste settimane
giovedì 1 febbraio 2018
18.12
Conferenza stampa del direttore sportivo dell'FC Bari 1908 questo pomeriggio a chiusura del calciomercato. Sean Sogliano ha parlato a cuore aperto con la stampa ed ha raccontato le sue verità.
Sul caso Memushaj ha detto: «Il calciatore è forte e mi sarebbe piaciuto prenderlo, però a 29 anni pagare un milione non è una cosa che potevamo fare e non era neanche giusto. Abbiamo sempre tentato di prenderlo in prestito. Hanno fatto poi le loro valutazioni (il Benevento, ndr) dopo che ha giocato di più ed hanno deciso di non cederlo».
Il ds biancorosso ha poi accennato ai calciatori in esubero che sono andati via: «Abbiamo risolto il problema degli esuberi. Greco a Bari non poteva scendere in campo, lo si dava per finito. Ora gioca titolare a 100 km. Dobbiamo credere in questa squadra, basta con le polemiche. Eravamo terzi dopo 21 giornate. Bisogna remare dalla stessa parte».
Sulla mancata partenza di Djavan Anderson, così come da noi riportato ieri, ha ribadito un concetto: «Abbiamo deciso che un ragazzo giovane come lui non dovesse andare via a metà stagione. Il prezzo lo fa chi compra e non lo abbiamo ritenuto congruo».
«Questa squadra - ha proseguito - è una squadra per cui o si prendeva un calciatore di caratura superiore oppure era inutile. Andrada fa eccezione perché arriva dal River Plate, ma è una operazione in prospettiva in quanto giovane. Non è vero che non abbiamo alternative a sinistra - ha poi aggiunto Sogliano -. Oltre a Improta abbiamo Iocolano, Floro Flores ed anche Balkovec che potrebbe essere schierato più alto».
L'ex Carpi e Verona ha poi sottolineato alcuni aspetti sul reparto avanzato, facendo un passaggio su Floro Flores: «Trovare un attaccante più forte di quelli che abbiamo noi, nel mercato di gennaio non è possibile per società dal nostro profilo. Se ci fosse stato, non sarebbe stato alla nostra portata economica. Chi voleva andare via, lo avremmo lasciato andare. Chi vuole restare e rientra nei piani tecnici deve restare con lo spirito giusto, allenandosi con atteggiamento positivo».
L'ampiezza della rosa non preoccupa affatto Sean Sogliano che ha voluto ribadire il suo punto di vista e mettere a tacere alcune voci: «Tutte le squadre di serie B hanno sotto contratto 28-29 giocatori. Noi siamo in linea. A questo Bari manca solo la realizzazione di qualcosa di importante e l'atteggiamento distruttivo di una parte dell'ambiente non fa bene a nessuno. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, stampa e tifosi, ma non va bene distruggere tutto. Noi vogliamo qualificarci ai playoff - ha ripetuto -. Obiettivo che deve essere vissuto senza ossessioni, perché quando una squadra vive con una ossessione fa fatica e noi abbiamo un altro livello rispetto alle squadre di serie A abituate a queste pressioni e pertanto dobbiamo viverla con serenità».
Poi sono inevitabilmente giunte le domande su Fabio Grosso e sul suo rapporto con il tecnico abruzzese: «Quanto a lui - ha detto Sogliano - la pressione c'è sempre anche a 60 anni. Lui è uno orgoglioso che vuol tenere la testa alta e la mantiene. Ha fatto un buon lavoro, ha pure sbagliato, ma sa come lavorare. Io non gli metto pressione, io gli dico dove sbaglia. Quando penso una cosa diversa la dico, ma lo faccio non di certo per andargli contro. So che ha sbagliato l'intervista del dopo Empoli - ha voluto precisare - e gliel'ho detto. Però l'unica scelta in cui la società è entrata è stato il turno di stop ad Anderson che non era sereno per le voci di mercato. Ora proviamo a rialzare la testa insieme ed andare avanti. Mancano tante partite e ne abbiamo una tra due giorni. Le critiche - ha rimarcato - dopo una partita così sbagliata è legittimo riceverle, ma dobbiamo andare avanti».
Il direttore sportivo non ha poi gradito alcune domande dei giornalisti sui ripetuti cambiamenti di formazione operati da Grosso anche nel girone d'andata, quando le cose giravano per il verso giusto: «Dopo 21 partite questa squadra era terza in classifica. Quello che chiedo è perché i giornalisti non facevano queste domande allora?
Noi non abbiamo mai detto che siamo più forti di Frosinone, Palermo e Empoli - ha ribadito -, ma noi possiamo fare una grande partita e metterle in difficoltà. Di questo sono certo. Sono squadre che, quando vengono in questo stadio, non sbagliano approccio e diventa dura, ma siamo in grado di dar loro fastidio. Siamo partiti in estate con un allenatore giovane - ha chiosato -per arrivare ai playoff. Questo resta il nostro obiettivo».
Sul caso Memushaj ha detto: «Il calciatore è forte e mi sarebbe piaciuto prenderlo, però a 29 anni pagare un milione non è una cosa che potevamo fare e non era neanche giusto. Abbiamo sempre tentato di prenderlo in prestito. Hanno fatto poi le loro valutazioni (il Benevento, ndr) dopo che ha giocato di più ed hanno deciso di non cederlo».
Il ds biancorosso ha poi accennato ai calciatori in esubero che sono andati via: «Abbiamo risolto il problema degli esuberi. Greco a Bari non poteva scendere in campo, lo si dava per finito. Ora gioca titolare a 100 km. Dobbiamo credere in questa squadra, basta con le polemiche. Eravamo terzi dopo 21 giornate. Bisogna remare dalla stessa parte».
Sulla mancata partenza di Djavan Anderson, così come da noi riportato ieri, ha ribadito un concetto: «Abbiamo deciso che un ragazzo giovane come lui non dovesse andare via a metà stagione. Il prezzo lo fa chi compra e non lo abbiamo ritenuto congruo».
«Questa squadra - ha proseguito - è una squadra per cui o si prendeva un calciatore di caratura superiore oppure era inutile. Andrada fa eccezione perché arriva dal River Plate, ma è una operazione in prospettiva in quanto giovane. Non è vero che non abbiamo alternative a sinistra - ha poi aggiunto Sogliano -. Oltre a Improta abbiamo Iocolano, Floro Flores ed anche Balkovec che potrebbe essere schierato più alto».
L'ex Carpi e Verona ha poi sottolineato alcuni aspetti sul reparto avanzato, facendo un passaggio su Floro Flores: «Trovare un attaccante più forte di quelli che abbiamo noi, nel mercato di gennaio non è possibile per società dal nostro profilo. Se ci fosse stato, non sarebbe stato alla nostra portata economica. Chi voleva andare via, lo avremmo lasciato andare. Chi vuole restare e rientra nei piani tecnici deve restare con lo spirito giusto, allenandosi con atteggiamento positivo».
L'ampiezza della rosa non preoccupa affatto Sean Sogliano che ha voluto ribadire il suo punto di vista e mettere a tacere alcune voci: «Tutte le squadre di serie B hanno sotto contratto 28-29 giocatori. Noi siamo in linea. A questo Bari manca solo la realizzazione di qualcosa di importante e l'atteggiamento distruttivo di una parte dell'ambiente non fa bene a nessuno. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, stampa e tifosi, ma non va bene distruggere tutto. Noi vogliamo qualificarci ai playoff - ha ripetuto -. Obiettivo che deve essere vissuto senza ossessioni, perché quando una squadra vive con una ossessione fa fatica e noi abbiamo un altro livello rispetto alle squadre di serie A abituate a queste pressioni e pertanto dobbiamo viverla con serenità».
Poi sono inevitabilmente giunte le domande su Fabio Grosso e sul suo rapporto con il tecnico abruzzese: «Quanto a lui - ha detto Sogliano - la pressione c'è sempre anche a 60 anni. Lui è uno orgoglioso che vuol tenere la testa alta e la mantiene. Ha fatto un buon lavoro, ha pure sbagliato, ma sa come lavorare. Io non gli metto pressione, io gli dico dove sbaglia. Quando penso una cosa diversa la dico, ma lo faccio non di certo per andargli contro. So che ha sbagliato l'intervista del dopo Empoli - ha voluto precisare - e gliel'ho detto. Però l'unica scelta in cui la società è entrata è stato il turno di stop ad Anderson che non era sereno per le voci di mercato. Ora proviamo a rialzare la testa insieme ed andare avanti. Mancano tante partite e ne abbiamo una tra due giorni. Le critiche - ha rimarcato - dopo una partita così sbagliata è legittimo riceverle, ma dobbiamo andare avanti».
Il direttore sportivo non ha poi gradito alcune domande dei giornalisti sui ripetuti cambiamenti di formazione operati da Grosso anche nel girone d'andata, quando le cose giravano per il verso giusto: «Dopo 21 partite questa squadra era terza in classifica. Quello che chiedo è perché i giornalisti non facevano queste domande allora?
Noi non abbiamo mai detto che siamo più forti di Frosinone, Palermo e Empoli - ha ribadito -, ma noi possiamo fare una grande partita e metterle in difficoltà. Di questo sono certo. Sono squadre che, quando vengono in questo stadio, non sbagliano approccio e diventa dura, ma siamo in grado di dar loro fastidio. Siamo partiti in estate con un allenatore giovane - ha chiosato -per arrivare ai playoff. Questo resta il nostro obiettivo».