Carattere e “faccia sporca”, il Bari la spunta di grinta su un campo impresentabile
A Pagani una vittoria a colpi di sciabola per i galletti, che continuano nel loro percorso di crescita
domenica 6 dicembre 2020
Sporco, cattivo e vincente. Il Bari lascia nell'armadio lo smoking per indossare la tuta da lavoro, e alla fine porta a casa tre punti pesantissimi, di carattere e grinta. I biancorossi la spuntano 0-1 sul disastroso campo della Paganese: basta la bomba di Montalto da punizione al 32', con la benevola deviazione in barriera.
Coltello fra i denti, pantaloncini sporchi di fango, lotta su un terreno al limite della dignità, più che della praticabilità. Quella di Pagani è stata una classica partita da serie C, che il Bari ha vinto mostrando quella "faccia sporca" di cui spesso ha parlato Auteri e che quasi mai avevamo apprezzato prima della 14ma giornata. Era l'unico modo per portare a casa una partita in cui, come ha giustamente sottolineato il tecnico, i valori tecnici erano assolutamente relativi.
I galletti, intelligentemente, decidono di spingere il più possibile nel primo tempo, appena in tempo per sfruttare al meglio quel che restava sul campo di patate della Paganese. Dopo i tentativi di Semenzato (schierato al posto di D'Orazio, prova in crescita rispetto alle ultime uscite), Antenucci e di un Maita gigantesco come al solito, arriva la rete di Montalto, uomo sempre in ballottaggio ma sempre decisivo quando Auteri lo chiama in causa.
Bravi i biancorossi a superare la tegola che cade sulla testa di Auteri e compagnia già al 21' quando Citro, dopo un avvio incoraggiante, alza bandiera bianca per un infortunio muscolare (prevedibilissimo, su quel terreno) e lascia il posto a un D'Ursi sempre più avulso dal gioco. Di fatto, è l'unica nota stonata nel coro dei galletti, per una volta all'assalto di sciabola e non di fioretto.
La ripresa è veramente difficile da commentare: dopo il tentativo al volo di Antenucci salvato da Schiavino un passo prima della linea, il Bari gradatamente arretra il proprio raggio d'azione, anche nel tentativo di salvare muscoli e giunture. Auteri prova una soluzione del tutto inedita: difesa a quattro, Bianco-De Risio-Lollo a fare legna a centrocampo e un Maita sempre più trascinatore alle spalle di Candellone e Antenucci.
La formula regge quanto basta per concedere alla Paganese solo un paio di cross pericolosi e qualche punizione tagliata in mezzo, su cui la difesa alla fine se la cava con relativamente poco affanno.
Insomma, un Bari molto diverso da quello propositivo e interessante visto contro il Catanzaro, ma anche da quello arrendevole e molle del derby conto il Foggia, altra partitaccia che i biancorossi hanno perso proprio per non aver accettato il confronto ruvido con l'avversario.
Per Auteri, dopo la sconfitta contro la Ternana, sono tre vittorie di fila e zero goal subiti. Il Bari, seppur a ritmi cadenzati, continua nel suo percorso di crescita, alla ricerca delle sue identità. Ora ci sono quattro sfide per arrivare alla pausa natalizia con slancio e mettere pressione alla Ternana, in quella che si preannuncia un'estenuante sfida a distanza per la promozione diretta.
Coltello fra i denti, pantaloncini sporchi di fango, lotta su un terreno al limite della dignità, più che della praticabilità. Quella di Pagani è stata una classica partita da serie C, che il Bari ha vinto mostrando quella "faccia sporca" di cui spesso ha parlato Auteri e che quasi mai avevamo apprezzato prima della 14ma giornata. Era l'unico modo per portare a casa una partita in cui, come ha giustamente sottolineato il tecnico, i valori tecnici erano assolutamente relativi.
I galletti, intelligentemente, decidono di spingere il più possibile nel primo tempo, appena in tempo per sfruttare al meglio quel che restava sul campo di patate della Paganese. Dopo i tentativi di Semenzato (schierato al posto di D'Orazio, prova in crescita rispetto alle ultime uscite), Antenucci e di un Maita gigantesco come al solito, arriva la rete di Montalto, uomo sempre in ballottaggio ma sempre decisivo quando Auteri lo chiama in causa.
Bravi i biancorossi a superare la tegola che cade sulla testa di Auteri e compagnia già al 21' quando Citro, dopo un avvio incoraggiante, alza bandiera bianca per un infortunio muscolare (prevedibilissimo, su quel terreno) e lascia il posto a un D'Ursi sempre più avulso dal gioco. Di fatto, è l'unica nota stonata nel coro dei galletti, per una volta all'assalto di sciabola e non di fioretto.
La ripresa è veramente difficile da commentare: dopo il tentativo al volo di Antenucci salvato da Schiavino un passo prima della linea, il Bari gradatamente arretra il proprio raggio d'azione, anche nel tentativo di salvare muscoli e giunture. Auteri prova una soluzione del tutto inedita: difesa a quattro, Bianco-De Risio-Lollo a fare legna a centrocampo e un Maita sempre più trascinatore alle spalle di Candellone e Antenucci.
La formula regge quanto basta per concedere alla Paganese solo un paio di cross pericolosi e qualche punizione tagliata in mezzo, su cui la difesa alla fine se la cava con relativamente poco affanno.
Insomma, un Bari molto diverso da quello propositivo e interessante visto contro il Catanzaro, ma anche da quello arrendevole e molle del derby conto il Foggia, altra partitaccia che i biancorossi hanno perso proprio per non aver accettato il confronto ruvido con l'avversario.
Per Auteri, dopo la sconfitta contro la Ternana, sono tre vittorie di fila e zero goal subiti. Il Bari, seppur a ritmi cadenzati, continua nel suo percorso di crescita, alla ricerca delle sue identità. Ora ci sono quattro sfide per arrivare alla pausa natalizia con slancio e mettere pressione alla Ternana, in quella che si preannuncia un'estenuante sfida a distanza per la promozione diretta.