Consiglio Figc, Ghirelli insiste: «La Serie C non può tornare a giocare»

Il presidente della Lega pro: «I medici sociali ci hanno detto di sospendere, non potevamo ignorarli»

mercoledì 20 maggio 2020 19.26
«Devo parlare il linguaggio della verità: quello che è uscito dal consiglio federale non mi soddisfa per nulla». Lo ha detto Franco Ghirelli, presidente della Lega pro, al termine del consiglio Figc che ha stabilito la normale ripresa dei campionati professionistici, bocciando quanto stabilito dall'assemblea di Lega pro, vale a dire la sospensione del torneo di serie C e l'attribuzione della promozione per la quarta squadra con il criterio della media punti. Soluzione che, di fatto, avrebbe premiato il Carpi e non il Bari, favorevole alla ripresa della stagione e alla disputa dei playoff.

«La serie C ha una sua evidente specificità nel campo professionistico, altrimenti non si capirebbe perché ci sono A, B e appunto serie C - rincara la dose Ghirelli. Noi non siamo in grado di tornare a giocare, ce lo hanno detto anche i sessanta medici sociali, dovevamo fare gli ipocriti e non parlare il linguaggio della verità? Il calcio va veramente riformato nella sua cultura. Noi non siamo in grado di assicurare la certezza delle misure per salvaguardare la salute. Quello che si sa del nuovo protocollo ci porta a dire che sarà ancora più dura per i nostri club. Mi auguro che io abbia torto rispetto alla situazione».

Il presidente della Lega pro annuncia: «Discuterò ancora una volta con i presidenti con la stessa chiarezza con cui l'ho fatto da sempre. Poi qualcuno può andare a sollecitare scrivendo lettere per giocare i playoff. Playoff e play out si potrebbero disputare? Abbiamo votato alla luce del sole, né torneremo a discutere. Io non voglio sfidare nessuno, non c'è una lotta di potere, almeno per me conta solo la Serie C, i valori del calcio e al primo posto c'è la salute. La mia intenzione è di proteggere gli interessi di tutti i club, valgono gli interessi generali e non quelli di qualcuno», conclude Ghirelli.